L’arte dei giardini è per vocazione tra gli ambiti di incontro delle “Due Culture” – scientifica e letteraria – distinte da Charles Snow nel 1956. Ciò che le accomuna, secondo Fernand Braudel, è rappresentato dalla conoscenza e dalla comprensione della realtà. Nella consistenza complessa, vivente e polimaterica del giardino, la continua interpolazione tra meri dati scientifici e significati culturali è condizione imprescindibile per il processo di conoscenza e conservazione. Di tutte le componenti, la materia vegetale – a causa del suo carattere effimero – è talvolta meno indagata, relegandola a oggetto della pura scienza botanica o a volubile strumento di espressione artistica. Eppure, essa costituisce un vero e proprio archivio naturale di informazioni, capace di svelare le linee guida degli interventi di conservazione. Analizzando la metodologia di due esemplificative esperienze maturate nell’arco degli ultimi anni di indagine e cantiere su parchi e giardini delle Residenze Sabaude piemontesi, il contributo pone l’attenzione sui nodi critici connessi alla compenetrazione tra le “Due Culture”, con l’intento di dimostrare l’ineludibilità – a fronte dei parziali limiti della conoscenza documentale e scientifica – di un costante riconoscimento di significati e valori culturali per mezzo di una visione mesoscopica, capace di coniugare i molteplici saperi necessari.
Conoscenza per il restauro dei giardini: approcci metodologici dall’analisi della componente vegetale / Ferrari, Marco. - STAMPA. - 1.1:(2020), pp. 92-100. (Intervento presentato al convegno Restauro: Conoscenza, Progetto, Cantiere, Gestione tenutosi a Bologna nel 21-22 settembre 2018).
Conoscenza per il restauro dei giardini: approcci metodologici dall’analisi della componente vegetale
Ferrari Marco
2020
Abstract
L’arte dei giardini è per vocazione tra gli ambiti di incontro delle “Due Culture” – scientifica e letteraria – distinte da Charles Snow nel 1956. Ciò che le accomuna, secondo Fernand Braudel, è rappresentato dalla conoscenza e dalla comprensione della realtà. Nella consistenza complessa, vivente e polimaterica del giardino, la continua interpolazione tra meri dati scientifici e significati culturali è condizione imprescindibile per il processo di conoscenza e conservazione. Di tutte le componenti, la materia vegetale – a causa del suo carattere effimero – è talvolta meno indagata, relegandola a oggetto della pura scienza botanica o a volubile strumento di espressione artistica. Eppure, essa costituisce un vero e proprio archivio naturale di informazioni, capace di svelare le linee guida degli interventi di conservazione. Analizzando la metodologia di due esemplificative esperienze maturate nell’arco degli ultimi anni di indagine e cantiere su parchi e giardini delle Residenze Sabaude piemontesi, il contributo pone l’attenzione sui nodi critici connessi alla compenetrazione tra le “Due Culture”, con l’intento di dimostrare l’ineludibilità – a fronte dei parziali limiti della conoscenza documentale e scientifica – di un costante riconoscimento di significati e valori culturali per mezzo di una visione mesoscopica, capace di coniugare i molteplici saperi necessari.File | Dimensione | Formato | |
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