La ricerca indaga il ruolo cruciale del design nel contesto dell'istruzione superiore, con particolare attenzione all'accessibilità e all'inclusione degli utenti con necessità speciali. A partire dalle fondamenta normative internazionali, come le Standard Rules on the Equalization of Opportunity for People with Disabilities (1993) e la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006), lo studio mette in evidenza come tali documenti abbiano influenzato le istituzioni educative, spingendole a sviluppare nuovi strumenti e servizi che superino la semplice conformità normativa. Tuttavia, molte università continuano a non essere sufficientemente attrezzate per garantire un'autentica inclusione, limitandosi a interventi minimi che non soddisfano pienamente i bisogni della popolazione accademica (Lacirignola et al., 2022). Il contributo principale della ricerca risiede nell'adozione di un approccio humanity-centered, che va oltre il più tradizionale human-centered design, proponendo una visione più ampia e complessa. Questo approccio non si limita a rispondere alle esigenze immediate, ma esplora le relazioni sistemiche all'interno dell'ambiente educativo, mettendo al centro il benessere della comunità accademica e favorendo soluzioni progettuali a lungo termine (Norman, 2023). In questo contesto, il co-design, che coinvolge attivamente gli utenti finali nel processo decisionale, viene presentato come una metodologia fondamentale per garantire che le soluzioni progettuali siano veramente accessibili e inclusive. Un esempio pratico di questo approccio è il progetto di segnaletica inclusiva sviluppato congiuntamente dal Politecnico di Torino e dall'Instituto Superior Técnico (IST) di Lisbona. Il progetto, inserito nel quadro dell'iniziativa Técnico Sustentável e del programma europeo Horizon Europe ECF4Clim, ha portato alla realizzazione di spazi più inclusivi e accessibili nel campus Alameda, con un focus particolare sulla creazione di un'area di socializzazione e confronto sui temi della sostenibilità ambientale. Attraverso un semestre di scambio accademico, il progetto ha coinvolto studenti di ingegneria, architettura e design, che hanno co-progettato soluzioni inclusive per la segnaletica e gli spazi pubblici del campus, promuovendo un clima di dialogo aperto tra l'università e la comunità circostante. Gli obiettivi della ricerca sono molteplici: adottare metodologie partecipative che diano voce agli utenti finali, muoversi in sinergia con gli obiettivi di inclusione del masterplan universitario e innovare le pratiche di progettazione attraverso un approccio bottom-up/top-down. Il progetto ha esplorato l'implementazione del Universal Design for Learning (UDL) nel contesto universitario, mappando le migliori pratiche internazionali e adattandole al caso studio specifico. Le prospettive future della ricerca mirano a consolidare queste pratiche, promuovendo un approccio partecipativo che consideri ogni aspetto della diversità all'interno della comunità universitaria. La partecipazione attiva degli utenti finali è stata riconosciuta come un elemento chiave per garantire l'efficacia e la sostenibilità delle soluzioni proposte, contribuendo così alla creazione di ambienti accademici più equi e inclusivi.

Inclusione è partecipazione: prospettive e pratiche per un progetto pilota di segnaletica accessibile all'IST di Lisbona / Beltramino, Giulia; Bosia, Daniela; Di Salvatore, Silvia; DE GIORGI, Claudia. - ELETTRONICO. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno Design e ricerca: Fonti e Risorse / Design and Research: Sources and Resources. Conferenza Nazionale SID 2024 tenutosi a Venezia (IT) nel 4-5/07/2024).

Inclusione è partecipazione: prospettive e pratiche per un progetto pilota di segnaletica accessibile all'IST di Lisbona

Giulia Beltramino;Daniela Bosia;Claudia De Giorgi
In corso di stampa

Abstract

La ricerca indaga il ruolo cruciale del design nel contesto dell'istruzione superiore, con particolare attenzione all'accessibilità e all'inclusione degli utenti con necessità speciali. A partire dalle fondamenta normative internazionali, come le Standard Rules on the Equalization of Opportunity for People with Disabilities (1993) e la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006), lo studio mette in evidenza come tali documenti abbiano influenzato le istituzioni educative, spingendole a sviluppare nuovi strumenti e servizi che superino la semplice conformità normativa. Tuttavia, molte università continuano a non essere sufficientemente attrezzate per garantire un'autentica inclusione, limitandosi a interventi minimi che non soddisfano pienamente i bisogni della popolazione accademica (Lacirignola et al., 2022). Il contributo principale della ricerca risiede nell'adozione di un approccio humanity-centered, che va oltre il più tradizionale human-centered design, proponendo una visione più ampia e complessa. Questo approccio non si limita a rispondere alle esigenze immediate, ma esplora le relazioni sistemiche all'interno dell'ambiente educativo, mettendo al centro il benessere della comunità accademica e favorendo soluzioni progettuali a lungo termine (Norman, 2023). In questo contesto, il co-design, che coinvolge attivamente gli utenti finali nel processo decisionale, viene presentato come una metodologia fondamentale per garantire che le soluzioni progettuali siano veramente accessibili e inclusive. Un esempio pratico di questo approccio è il progetto di segnaletica inclusiva sviluppato congiuntamente dal Politecnico di Torino e dall'Instituto Superior Técnico (IST) di Lisbona. Il progetto, inserito nel quadro dell'iniziativa Técnico Sustentável e del programma europeo Horizon Europe ECF4Clim, ha portato alla realizzazione di spazi più inclusivi e accessibili nel campus Alameda, con un focus particolare sulla creazione di un'area di socializzazione e confronto sui temi della sostenibilità ambientale. Attraverso un semestre di scambio accademico, il progetto ha coinvolto studenti di ingegneria, architettura e design, che hanno co-progettato soluzioni inclusive per la segnaletica e gli spazi pubblici del campus, promuovendo un clima di dialogo aperto tra l'università e la comunità circostante. Gli obiettivi della ricerca sono molteplici: adottare metodologie partecipative che diano voce agli utenti finali, muoversi in sinergia con gli obiettivi di inclusione del masterplan universitario e innovare le pratiche di progettazione attraverso un approccio bottom-up/top-down. Il progetto ha esplorato l'implementazione del Universal Design for Learning (UDL) nel contesto universitario, mappando le migliori pratiche internazionali e adattandole al caso studio specifico. Le prospettive future della ricerca mirano a consolidare queste pratiche, promuovendo un approccio partecipativo che consideri ogni aspetto della diversità all'interno della comunità universitaria. La partecipazione attiva degli utenti finali è stata riconosciuta come un elemento chiave per garantire l'efficacia e la sostenibilità delle soluzioni proposte, contribuendo così alla creazione di ambienti accademici più equi e inclusivi.
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