La tendenza che ha visto affermarsi l'architettura museale con fortissimo impatto negli ultimi anni corre parallelamente all'affermarsi di un "turismo culturale" legato al viaggiare nei "luoghi del sapere" che, a tutt'oggi, non accenna a rallentare. L'emblematico caso del Guggenheim di Bilbao che, nei primi quattro anni di vita, ha generato un introito almeno dieci volte superiore al suo costo di costruzione, evidenzia come l'istituzione museale si ponga come una delle risorse economiche più auspicabili, sia da parte delle pubbliche amministrazioni che dei privati, portando con sé una serie di vantaggi d'immagine per gli enti o comunità che le promuovono. Con gli edifici museali dell'ultima generazione assistiamo quindi ad un'inversione di tendenza e l'approccio tradizionale è stato sostituito da rapporti architettura-museografia connotati da caratteri nuovi, se vogliamo contradditori. Risulta evidente come questo mutamento sia generato dal cambiamento subito dal molo e dalla fmizione del museo contemporaneo, ma è innegabile quanta influenza abbiano avuto, non solo il numero impressionante di temi e funzioni accolte e concentrate all'intemo dell'istituzione museale, ma anche l'ampiezza dei campi che vanno a comprendere. All'intemo di questo scenario trovano spazio le variegate ed eterogenee espressioni formali ed il frammentarsi dell'edificio museo. N'& si può neanche sostenere che tutti i musei nati a ctyallo del millennio siano caratterizzati da un impronta cosi innovativa o, addirittura, a- tipologica. Non sono così rari esempi che presentano uno sviluppo classico e tradizionale. Né è escluso che, a volte, nello stesso caso convivano i due orientamenti. Proprio nell'edificio portato ad esempio come paradigma della "nuova tendenza", il Guggenheim di Bilbao, troviamo all'intemo di un volume scultoreo in titanio con una personalità di certo non convenzionale, una classica sequenza di stanze quadrate e galleria che non si discosta di molto dalla concezione museografica ottocentesca. Il mio intervento si occupa di analizzare i rapporti che lo spazio costruito, originato da un carattere tipologico e dalla necessità di attrezzature tecnologiche, e la collezione esposta. È inevitabile che lo "spazio museo" si adatti alle manifestazioni dell'arte contemporanea ormai slegata per dimensioni e tecniche dalla tradizione. Inoltre, sempre più spesso, ci si trova di fronte all'esigenza di presentare nello stesso ambiente oggetti completamente differenti per dimensione e natura. Ancora più influente nella caratterizzazione dei nuovi musei è la tendenza ad ospitare esposizioni temporanee in luogo delle collezioni permanenti, tendenza questa che pone il tema della flessibilità e dell'adattabilità degli spazi. Tutto questo non può non riflettersi sulle forme dello "spazio" museale contemporaneo.
CONTENUTO-CONTENITORE: RAPORTI TRA SPAZI MUSEALI, COLLEZIONI E ALLESTIMENTI / Leoni, Francesco. - (2005). (Intervento presentato al convegno Museums. Merely buildings for culture? tenutosi a Napoli (ITA) nel 13-15 ottobre 2005).
CONTENUTO-CONTENITORE: RAPORTI TRA SPAZI MUSEALI, COLLEZIONI E ALLESTIMENTI
Leoni, Francesco
2005
Abstract
La tendenza che ha visto affermarsi l'architettura museale con fortissimo impatto negli ultimi anni corre parallelamente all'affermarsi di un "turismo culturale" legato al viaggiare nei "luoghi del sapere" che, a tutt'oggi, non accenna a rallentare. L'emblematico caso del Guggenheim di Bilbao che, nei primi quattro anni di vita, ha generato un introito almeno dieci volte superiore al suo costo di costruzione, evidenzia come l'istituzione museale si ponga come una delle risorse economiche più auspicabili, sia da parte delle pubbliche amministrazioni che dei privati, portando con sé una serie di vantaggi d'immagine per gli enti o comunità che le promuovono. Con gli edifici museali dell'ultima generazione assistiamo quindi ad un'inversione di tendenza e l'approccio tradizionale è stato sostituito da rapporti architettura-museografia connotati da caratteri nuovi, se vogliamo contradditori. Risulta evidente come questo mutamento sia generato dal cambiamento subito dal molo e dalla fmizione del museo contemporaneo, ma è innegabile quanta influenza abbiano avuto, non solo il numero impressionante di temi e funzioni accolte e concentrate all'intemo dell'istituzione museale, ma anche l'ampiezza dei campi che vanno a comprendere. All'intemo di questo scenario trovano spazio le variegate ed eterogenee espressioni formali ed il frammentarsi dell'edificio museo. N'& si può neanche sostenere che tutti i musei nati a ctyallo del millennio siano caratterizzati da un impronta cosi innovativa o, addirittura, a- tipologica. Non sono così rari esempi che presentano uno sviluppo classico e tradizionale. Né è escluso che, a volte, nello stesso caso convivano i due orientamenti. Proprio nell'edificio portato ad esempio come paradigma della "nuova tendenza", il Guggenheim di Bilbao, troviamo all'intemo di un volume scultoreo in titanio con una personalità di certo non convenzionale, una classica sequenza di stanze quadrate e galleria che non si discosta di molto dalla concezione museografica ottocentesca. Il mio intervento si occupa di analizzare i rapporti che lo spazio costruito, originato da un carattere tipologico e dalla necessità di attrezzature tecnologiche, e la collezione esposta. È inevitabile che lo "spazio museo" si adatti alle manifestazioni dell'arte contemporanea ormai slegata per dimensioni e tecniche dalla tradizione. Inoltre, sempre più spesso, ci si trova di fronte all'esigenza di presentare nello stesso ambiente oggetti completamente differenti per dimensione e natura. Ancora più influente nella caratterizzazione dei nuovi musei è la tendenza ad ospitare esposizioni temporanee in luogo delle collezioni permanenti, tendenza questa che pone il tema della flessibilità e dell'adattabilità degli spazi. Tutto questo non può non riflettersi sulle forme dello "spazio" museale contemporaneo.File | Dimensione | Formato | |
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