Con la concezione dell’edificio a energia quasi zero, in cui un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili e la cui prestazione energetica è condizionata dalle tecnologie edilizie e impiantistiche oggi disponibili e dai loro costi di mercato, il progettista non ha più possibilità né ragioni per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio oltre i valori imposti dalla normativa. L’attenzione si sposta dunque dalla progettazione all’esercizio, con la duplice finalità di contenere lo scostamento delle prestazioni energetiche dell’edificio rispetto a quelle ottimali previste in sede di progettazione e di contenere i costi di esercizio attesi. Nella sua azione l’occupante di una unità abitativa o il facility manager di una realtà terziaria o industriale, trova, in teoria, un efficace supporto nei sistemi di automazione, controllo e supervisione degli impianti tecnologici (e l’azione della Commissione Europea è chiaramente indirizzata a favorirne l’impiego attraverso l’introduzione di una certificazione di “smartness” degli edifici), ma nella realtà si riscontrano non poche criticità a causa della carenza di mezzi di informazione/istruzione dei soggetti interessati.

Criticità nell'impiego di sistemi di gestione dell'energia e del comfort negli edifici / Filippi, Marco; Fabrizio, Enrico. - (2019), pp. 883-892. (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2019 Ingegno e costruzione nell'epoca della complessità tenutosi a Torino nel 25-28 settembre 2019).

Criticità nell'impiego di sistemi di gestione dell'energia e del comfort negli edifici

Filippi, Marco;Fabrizio, Enrico
2019

Abstract

Con la concezione dell’edificio a energia quasi zero, in cui un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili e la cui prestazione energetica è condizionata dalle tecnologie edilizie e impiantistiche oggi disponibili e dai loro costi di mercato, il progettista non ha più possibilità né ragioni per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio oltre i valori imposti dalla normativa. L’attenzione si sposta dunque dalla progettazione all’esercizio, con la duplice finalità di contenere lo scostamento delle prestazioni energetiche dell’edificio rispetto a quelle ottimali previste in sede di progettazione e di contenere i costi di esercizio attesi. Nella sua azione l’occupante di una unità abitativa o il facility manager di una realtà terziaria o industriale, trova, in teoria, un efficace supporto nei sistemi di automazione, controllo e supervisione degli impianti tecnologici (e l’azione della Commissione Europea è chiaramente indirizzata a favorirne l’impiego attraverso l’introduzione di una certificazione di “smartness” degli edifici), ma nella realtà si riscontrano non poche criticità a causa della carenza di mezzi di informazione/istruzione dei soggetti interessati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2759967
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