Per l’arte della rappresentazione il tema della trascrizione è certamente ambito di indagine centrale e di intrinseco interesse, sia per quanto attiene agli intenti e alle finalità del processo di elaborazione, sia per i prodotti che, da quegli specifici processi, possono derivare. Il contributo intende affrontare una specifica questione legata al rapporto tra redazione originale di disegni e loro versione per la divulgazione: il tema è proposto con riferimento all’ambito del disegno di opere civili e vuole indagare le problematiche di ordine rappresentativo che la trasposizione a stampa comporta. L’attenzione prende spunto da alcune ricerche condotte sulla copiosa pubblicistica ottocentesca prodotta con finalità didattiche per la formazione di tecnici superiori e si rivolge verso l’esplorazione di quei disegni “ridisegnati” che illustrano le principali concezioni progettuali di opere d’arte civili che hanno costituito il corpus fondativo per l’ingegneria classica. Lo studio, operato su due serie di disegni litografati (246 nel 1826 e 239 nel 1827) selezionati da una prima collezione del 1820 e da una seconda del 1825 all’Ecole Royale de Ponts et chaussées di Parigi, è stato occasione per sviluppare riflessioni che si possono applicare, con opportune variazioni, anche all’attuale produzione editoriale di settore. Di seguito alcuni commenti che anticipano il contributo: Gli esiti del complesso processo di trascrizione appaiono frutto di una sistematicità di approccio derivante dall’adozione di un metodo di selezione rigoroso e austero; i modelli che servono per ottimizzare l’esperienza formativa, sostenuta dalle trattazioni teoriche e completata dal teatro delle applicazioni, usano un linguaggio grafico che può dirsi preludio per le successive codificazioni normative del disegno tecnico. In tal senso è stato interessante indagare l’efficacia di alcuni mezzi espressivi e di taluni accorgimenti grafici adottati, più o meno direttamente desumibili dall’attività di redazione progettuale e resi omogenei per l’occasione, in una trasposizione che diventa nuova stesura grafica. La rappresentazione, benché messa in difficoltà dalla diversificazione tipologica delle opere e dalla vastità dei temi progettuali presi in considerazione (Strade, Ponti fissi, Ponti mobili, Navigazione, Lavori di porti marittimi, Architettura, Macchine), tuttavia risulta preoccupata di mantenere un adeguato valore informativo, seleziona elementi ed elabora convenzioni con lo scopo di cercare di ottenere risultati soddisfacenti secondo la consueta duplice connotazione che vede il disegno essere insieme strumento di analisi e di sintesi. Le caratterizzazioni del lessico grafico delle stesure originarie mutano per piegarsi ai vincoli tecnici del processo di stampa che ne forzano gli attributi espressivi per consentire il loro trasferimento in altri ambienti di elaborazione, seguendo gli imperativi imposti dai differenti sistemi di riproduzione, spesso con significative alterazioni di valore rappresentativo.

Quando per trascrivere si intende: ridisegnare i disegni.. / Novello, Giuseppa. - STAMPA. - (2012), pp. 44-59. (Intervento presentato al convegno Idee per la rappresentazione TRASCRIZIONI tenutosi a Palermo nel 3 marzo 2012).

Quando per trascrivere si intende: ridisegnare i disegni...

NOVELLO, Giuseppa
2012

Abstract

Per l’arte della rappresentazione il tema della trascrizione è certamente ambito di indagine centrale e di intrinseco interesse, sia per quanto attiene agli intenti e alle finalità del processo di elaborazione, sia per i prodotti che, da quegli specifici processi, possono derivare. Il contributo intende affrontare una specifica questione legata al rapporto tra redazione originale di disegni e loro versione per la divulgazione: il tema è proposto con riferimento all’ambito del disegno di opere civili e vuole indagare le problematiche di ordine rappresentativo che la trasposizione a stampa comporta. L’attenzione prende spunto da alcune ricerche condotte sulla copiosa pubblicistica ottocentesca prodotta con finalità didattiche per la formazione di tecnici superiori e si rivolge verso l’esplorazione di quei disegni “ridisegnati” che illustrano le principali concezioni progettuali di opere d’arte civili che hanno costituito il corpus fondativo per l’ingegneria classica. Lo studio, operato su due serie di disegni litografati (246 nel 1826 e 239 nel 1827) selezionati da una prima collezione del 1820 e da una seconda del 1825 all’Ecole Royale de Ponts et chaussées di Parigi, è stato occasione per sviluppare riflessioni che si possono applicare, con opportune variazioni, anche all’attuale produzione editoriale di settore. Di seguito alcuni commenti che anticipano il contributo: Gli esiti del complesso processo di trascrizione appaiono frutto di una sistematicità di approccio derivante dall’adozione di un metodo di selezione rigoroso e austero; i modelli che servono per ottimizzare l’esperienza formativa, sostenuta dalle trattazioni teoriche e completata dal teatro delle applicazioni, usano un linguaggio grafico che può dirsi preludio per le successive codificazioni normative del disegno tecnico. In tal senso è stato interessante indagare l’efficacia di alcuni mezzi espressivi e di taluni accorgimenti grafici adottati, più o meno direttamente desumibili dall’attività di redazione progettuale e resi omogenei per l’occasione, in una trasposizione che diventa nuova stesura grafica. La rappresentazione, benché messa in difficoltà dalla diversificazione tipologica delle opere e dalla vastità dei temi progettuali presi in considerazione (Strade, Ponti fissi, Ponti mobili, Navigazione, Lavori di porti marittimi, Architettura, Macchine), tuttavia risulta preoccupata di mantenere un adeguato valore informativo, seleziona elementi ed elabora convenzioni con lo scopo di cercare di ottenere risultati soddisfacenti secondo la consueta duplice connotazione che vede il disegno essere insieme strumento di analisi e di sintesi. Le caratterizzazioni del lessico grafico delle stesure originarie mutano per piegarsi ai vincoli tecnici del processo di stampa che ne forzano gli attributi espressivi per consentire il loro trasferimento in altri ambienti di elaborazione, seguendo gli imperativi imposti dai differenti sistemi di riproduzione, spesso con significative alterazioni di valore rappresentativo.
2012
9780201379624
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