ITA Il contributo esplora il concetto di ékphrasis applicato alla rappresentazione visiva, esplorando come la descrizione eloquente possa diventare uno strumento fondamentale per la comunicazione e la comprensione fatto architettonico. Questo studio si concentra sull’opera di Giovanni Battista Cipriani, architetto, incisore e illustratore, e in particolare sull’Indice delle figure dei Principji di architettura civile di Francesco Milizia. Attraverso l’utilizzo consapevole degli statuti della rappresentazione, Cipriani illustra i testi attraverso le immagini per creare una narrazione visuale che rende accessibili le teorie di Milia a un pubblico eterogeneo. La metodologia si basa sull’approccio della Cultura visuale, analizzando le connessioni tra testi e immagini e il contesto culturale in cui Cipriani operava. In tal senso, le illustrazioni rappresentano non solo una trasposizione tecnica ma anche un mezzo per espandere il valore testuale dei testi disegnati, dimostrando la capacità delle immagini di sintetizzare e comunicare concetti complessi. L’analisi evidenzia inoltre come Cipriani abbia reinterpretato fonti grafiche e tradizioni architettoniche, innovando le pratiche narrative e didattiche della sua epoca, offrendo, talvolta, spunti per future esplorazioni nel campo della comunicazione visuale e della conservazione del patrimonio culturale. | ENG The present contribution explores the concept of ékphrasis applied to visual representation, investigating how eloquent description can become a fundamental tool for communicating and understanding architectural fact. The study focuses on Giovanni Battista Cipriani, architect, engraver and illustrator. The analysis focuses on Indice delle figure dei Principji di architettura civile di Francesco Milizia. By deliberately utilizing the principles of representation, Cipriani employs images to illustrate texts, thereby creating a visual narrative that renders Milizia's theories accessible to a diverse audience. The methodological approach is grounded in the Visual Culture framework, examining the interconnections between texts and images and the cultural milieu in which Cipriani operated. In this sense, the illustrations function not only as a technical transposition but also as a means of expanding the textual value of the drawn texts, thereby demonstrating the ability of images to synthesize and communicate complex concepts. The analysis also demonstrates how Cipriani reinterpreted graphic sources and architectural traditions, thereby innovating his time's narrative and didactic practices, and occasionally offering insights that could inform future explorations in the field of visual communication and heritage conservation.
La narrazione visuale dei Principj di architettura civile di Francesco Milizia: l’Indice delle figure, 1800 | Visual narration of Francesco Milizia’s Principj di architettura civile: the Indice delle figure, 1800 / Pavignano, Martino. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 1737-1760. (Intervento presentato al convegno 46° CONVEGNO INTERNAZIONALE DEI DOCENTI DELLE DISCIPLINE DELLA RAPPRESENTAZIONE CONGRESSO DELLA UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO | 46TH INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO tenutosi a Roma (IT) nel 12, 13, 14 settembre 2025) [10.3280/oa-1430-c846].
La narrazione visuale dei Principj di architettura civile di Francesco Milizia: l’Indice delle figure, 1800 | Visual narration of Francesco Milizia’s Principj di architettura civile: the Indice delle figure, 1800
Pavignano Martino
2025
Abstract
ITA Il contributo esplora il concetto di ékphrasis applicato alla rappresentazione visiva, esplorando come la descrizione eloquente possa diventare uno strumento fondamentale per la comunicazione e la comprensione fatto architettonico. Questo studio si concentra sull’opera di Giovanni Battista Cipriani, architetto, incisore e illustratore, e in particolare sull’Indice delle figure dei Principji di architettura civile di Francesco Milizia. Attraverso l’utilizzo consapevole degli statuti della rappresentazione, Cipriani illustra i testi attraverso le immagini per creare una narrazione visuale che rende accessibili le teorie di Milia a un pubblico eterogeneo. La metodologia si basa sull’approccio della Cultura visuale, analizzando le connessioni tra testi e immagini e il contesto culturale in cui Cipriani operava. In tal senso, le illustrazioni rappresentano non solo una trasposizione tecnica ma anche un mezzo per espandere il valore testuale dei testi disegnati, dimostrando la capacità delle immagini di sintetizzare e comunicare concetti complessi. L’analisi evidenzia inoltre come Cipriani abbia reinterpretato fonti grafiche e tradizioni architettoniche, innovando le pratiche narrative e didattiche della sua epoca, offrendo, talvolta, spunti per future esplorazioni nel campo della comunicazione visuale e della conservazione del patrimonio culturale. | ENG The present contribution explores the concept of ékphrasis applied to visual representation, investigating how eloquent description can become a fundamental tool for communicating and understanding architectural fact. The study focuses on Giovanni Battista Cipriani, architect, engraver and illustrator. The analysis focuses on Indice delle figure dei Principji di architettura civile di Francesco Milizia. By deliberately utilizing the principles of representation, Cipriani employs images to illustrate texts, thereby creating a visual narrative that renders Milizia's theories accessible to a diverse audience. The methodological approach is grounded in the Visual Culture framework, examining the interconnections between texts and images and the cultural milieu in which Cipriani operated. In this sense, the illustrations function not only as a technical transposition but also as a means of expanding the textual value of the drawn texts, thereby demonstrating the ability of images to synthesize and communicate complex concepts. The analysis also demonstrates how Cipriani reinterpreted graphic sources and architectural traditions, thereby innovating his time's narrative and didactic practices, and occasionally offering insights that could inform future explorations in the field of visual communication and heritage conservation.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/3003674