Molte città stanno promuovendo la chiusura al traffico veicolare di tratti di strade, anche in forma sperimentale e temporanea, per migliorare la vivibilità dello spazio urbano e ridurre gli impatti del traffico motorizzato. In alcuni casi si tratta di esperimenti isolati nello spazio e/o nel tempo; in altri casi, essi hanno un’ambizione più strutturale di restituire in modo permanente lo spazio stradale ad usi diversi dalla mobilità motorizzata. Queste iniziative danno quasi sempre luogo a conflitti, prevalentemente riconducibili al fatto che, nel corso dell’ultimo secolo, la strada è gradualmente diventata uno spazio dominato dall’automobile, in cui l’automobilità è considerata come un diritto. La letteratura si concentra principalmente sull’opposizione da parte di residenti, commercianti e automobilisti, meno sulle tensioni e sui conflitti “interni” alla governance di questi processi e al sistema di attori in essa coinvolti. In risposta a questa carenza, il contributo analizza le diverse tipologie di conflitti emersi a seguito di un insieme di pedonalizzazioni realizzate in San Salvario, un quartiere semi-centrale di Torino, nell’ambito del progetto Torino Mobility Lab. Sulla base di interviste semi-strutturate e dell’analisi dei documenti ufficiali del progetto, il paper mostra come diverse forme di conflitti procedurali e relazionali (spesso oggetto di minori attenzioni rispetto a quelli di natura sostantiva) possono annidarsi nella governance dei processi di pedonalizzazione, complicandone l’attuazione e compromettendone l’efficacia.

La strada, uno spazio conteso. Conflitti e tensioni nella governance delle pedonalizzazioni a Torino / Staricco, Luca; Vitale Brovarone, Elisabetta. - ELETTRONICO. - 6:(2025), pp. 316-322. (Intervento presentato al convegno Nuove ecologie territoriali. Coabitare mondi che cambiano tenutosi a Napoli nel 12-14 giugno 2024).

La strada, uno spazio conteso. Conflitti e tensioni nella governance delle pedonalizzazioni a Torino

Luca Staricco;Elisabetta Vitale Brovarone
2025

Abstract

Molte città stanno promuovendo la chiusura al traffico veicolare di tratti di strade, anche in forma sperimentale e temporanea, per migliorare la vivibilità dello spazio urbano e ridurre gli impatti del traffico motorizzato. In alcuni casi si tratta di esperimenti isolati nello spazio e/o nel tempo; in altri casi, essi hanno un’ambizione più strutturale di restituire in modo permanente lo spazio stradale ad usi diversi dalla mobilità motorizzata. Queste iniziative danno quasi sempre luogo a conflitti, prevalentemente riconducibili al fatto che, nel corso dell’ultimo secolo, la strada è gradualmente diventata uno spazio dominato dall’automobile, in cui l’automobilità è considerata come un diritto. La letteratura si concentra principalmente sull’opposizione da parte di residenti, commercianti e automobilisti, meno sulle tensioni e sui conflitti “interni” alla governance di questi processi e al sistema di attori in essa coinvolti. In risposta a questa carenza, il contributo analizza le diverse tipologie di conflitti emersi a seguito di un insieme di pedonalizzazioni realizzate in San Salvario, un quartiere semi-centrale di Torino, nell’ambito del progetto Torino Mobility Lab. Sulla base di interviste semi-strutturate e dell’analisi dei documenti ufficiali del progetto, il paper mostra come diverse forme di conflitti procedurali e relazionali (spesso oggetto di minori attenzioni rispetto a quelli di natura sostantiva) possono annidarsi nella governance dei processi di pedonalizzazione, complicandone l’attuazione e compromettendone l’efficacia.
2025
978-88-99237-75-2
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