Il porto di Ravenna ha una duplice vocazione: è uno dei maggiori porti industriali del nord Italia e uno dei principali hub energetici del Paese. Si tratta infatti del primo scalo italiano per rinfuse solide, pari a 8,7 milioni di tonnellate nel 2022. Non solo cereali e fertilizzanti per l’agroalimentare, ma anche inerti per il distretto della ceramica di Sassuolo, composti che trovano impiego negli stabilimenti della Sibelco e della Buzzi, e coils neri che vengono lavorati da Marcegaglia. Alla forte vocazione manifatturiera, si aggiunge quella energetica. Sono qui presenti il Gruppo Petrolifera Italo-Rumena e la centrale Eni Teodora, dove confluisce il gas delle estrazioni e dei rigassificatori presenti a largo della costa Adriatica. Accanto a questa duplice attività è attualmente in corso un rilevante potenziamento dello scalo che si realizza attraverso l’inserimento di nuove attività logistico-produttive e nuovi servizi, entro reti energetiche che si vogliono fra loro sempre più integrate. Prendendo in esame le trasformazioni in corso e i progetti futuri, questa nota di ricerca si interroga sulle traiettorie di sviluppo di questo hub, sollevando in conclusione alcune considerazioni in merito alla natura degli spazi logistici contemporanei e la necessità di un loro progetto.
Spazi logistici e processi di urbanizzazione: Il porto di Ravenna / Ramondetti, Leonardo. - ELETTRONICO. - 1:(2024), pp. 127-132. (Intervento presentato al convegno Atti della XXV Conferenza Nazionale SIU “Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio” tenutosi a Cagliari nel 5-16/06/2023,).
Spazi logistici e processi di urbanizzazione: Il porto di Ravenna
leonardo ramondetti
2024
Abstract
Il porto di Ravenna ha una duplice vocazione: è uno dei maggiori porti industriali del nord Italia e uno dei principali hub energetici del Paese. Si tratta infatti del primo scalo italiano per rinfuse solide, pari a 8,7 milioni di tonnellate nel 2022. Non solo cereali e fertilizzanti per l’agroalimentare, ma anche inerti per il distretto della ceramica di Sassuolo, composti che trovano impiego negli stabilimenti della Sibelco e della Buzzi, e coils neri che vengono lavorati da Marcegaglia. Alla forte vocazione manifatturiera, si aggiunge quella energetica. Sono qui presenti il Gruppo Petrolifera Italo-Rumena e la centrale Eni Teodora, dove confluisce il gas delle estrazioni e dei rigassificatori presenti a largo della costa Adriatica. Accanto a questa duplice attività è attualmente in corso un rilevante potenziamento dello scalo che si realizza attraverso l’inserimento di nuove attività logistico-produttive e nuovi servizi, entro reti energetiche che si vogliono fra loro sempre più integrate. Prendendo in esame le trasformazioni in corso e i progetti futuri, questa nota di ricerca si interroga sulle traiettorie di sviluppo di questo hub, sollevando in conclusione alcune considerazioni in merito alla natura degli spazi logistici contemporanei e la necessità di un loro progetto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/3001420