Le miniere dismesse sono spesso soggette ad operazioni di dewatering per evitare il dilavamento dei contaminanti presenti nelle gallerie, e le acque emunte in questa attività rappresentano una risorsa geotermica a bassa entalpia che può essere sfruttata per il riscaldamento di edifici. In questo articolo viene presentato il caso di una ex miniera di pirite, nella quale viene emunta una portata media di circa 300 m3/h ad una temperatura di 34°C. Sulla base di questi dati è stata valutata la fattibilità di una rete di teleriscaldamento con pompe di calore che usino l’acqua estratta come sorgente termica. La potenza termica estraibile è stata stimata in 1744 kWth e può soddisfare il fabbisogno di riscaldamento delle utenze pubbliche e di alcune utenze private residenziali nell’abitato vicino. Due configurazioni sono possibili: la prima con pompa di calore centralizzata e rete di distribuzione ad elevata temperatura (quarta generazione), la seconda con rete di distribuzione del calore a bassa temperatura alla quale si collegano le pompe di calore di ciascuna utenza (quinta generazione). L’analisi economica evidenzia, nel primo caso, costi di produzione del calore simili alla media delle reti di teleriscaldamento in Italia; per le reti di quinta generazione è invece possibile ottenere risparmi significativi se le utenze collegate sono a bassa temperatura (pannelli radianti). Infine, l’utilizzo termico delle acque emunte risulta vantaggioso anche dal punto di vista ambientale, con una quantità di emissioni di gas serra evitate che è stata stimata tra 501 e 749 tCO2 equivalenti
Valorizzazione geotermica delle acque di emungimento di un sito minerario dismesso / Taramasso, Maria Adele; Casasso, Alessandro; Buongiovanni, Giuliana; Pellegrini, Michele; Sethi, Rajandrea. - STAMPA. - Siti contaminati. Esperienze negli interventi di risanamento:(2024), pp. 555-560. (Intervento presentato al convegno Workshop SiCon 2024 "Siti contaminati. Esperienze negli interventi di risanamento" tenutosi a Taormina (ME) nel 8-10 febbraio 2024).
Valorizzazione geotermica delle acque di emungimento di un sito minerario dismesso
Taramasso, Maria Adele;Casasso, Alessandro;Sethi, Rajandrea
2024
Abstract
Le miniere dismesse sono spesso soggette ad operazioni di dewatering per evitare il dilavamento dei contaminanti presenti nelle gallerie, e le acque emunte in questa attività rappresentano una risorsa geotermica a bassa entalpia che può essere sfruttata per il riscaldamento di edifici. In questo articolo viene presentato il caso di una ex miniera di pirite, nella quale viene emunta una portata media di circa 300 m3/h ad una temperatura di 34°C. Sulla base di questi dati è stata valutata la fattibilità di una rete di teleriscaldamento con pompe di calore che usino l’acqua estratta come sorgente termica. La potenza termica estraibile è stata stimata in 1744 kWth e può soddisfare il fabbisogno di riscaldamento delle utenze pubbliche e di alcune utenze private residenziali nell’abitato vicino. Due configurazioni sono possibili: la prima con pompa di calore centralizzata e rete di distribuzione ad elevata temperatura (quarta generazione), la seconda con rete di distribuzione del calore a bassa temperatura alla quale si collegano le pompe di calore di ciascuna utenza (quinta generazione). L’analisi economica evidenzia, nel primo caso, costi di produzione del calore simili alla media delle reti di teleriscaldamento in Italia; per le reti di quinta generazione è invece possibile ottenere risparmi significativi se le utenze collegate sono a bassa temperatura (pannelli radianti). Infine, l’utilizzo termico delle acque emunte risulta vantaggioso anche dal punto di vista ambientale, con una quantità di emissioni di gas serra evitate che è stata stimata tra 501 e 749 tCO2 equivalentiFile | Dimensione | Formato | |
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