L’emergere di un’attenzione politica ed accademica nei confronti dei territori a basso grado di urbanizzazione, o comunque strutturati su aree urbane di piccole e medie dimensioni, e spesso in relazione con il tema dei ‘territori che non contano’, sta iniziando a generare agende politiche sempre più strutturate con lo scopo di perseguire azioni mirate ad innestare politiche di sviluppo locale e di risposte ad eventuali forme di marginalizzazione territoriale. Contestualmente, si stanno sviluppando agende investigative sulla validità ed efficacia fattiva nei luoghi oggetto di intervento. Tuttavia, è meno evidente come questo fiorire di iniziative ed attenzioni abbia fatto emergere, in maniera abbastanza diffusa a livello europeo, processi di innovazione che toccano aspetti cruciali della pianificazione e dei suoi quadri istituzionali, altrimenti spesso ai margini del dibattito più consolidato. Se le strategie di sviluppo territoriale e il perseguimento di forme di innovazione sociale e di sviluppo locale sono state in prima linea nel dibattito progettuale e politico da molti anni, queste hanno sofferto un forte pregiudizio urbano-centrico. Resta meno esplorato il modo in cui questi aspetti sono stati perseguiti in territori a diverso grado di urbanizzazione, caratterizzati da piccoli e medi centri e intrecciati con aree rurali. Facendo riferimento ad una serie di studi e dibattiti (tra cui le attività redazionali per il lavoro “Handbook of territorial and local development strategies” nel quadro delle iniziative del Joint Research Center, 2022), il contributo riflette su tre questioni. In primo luogo, indaga sulla convergenza tra la pianificazione territoriale strategica e l'approccio place-based, e sulle implicazioni che un approccio challenge-oriented comporta per l'ideazione e la gestione di un'agenda politica in questi territori. In secondo luogo, riflette sulla complessità della progettazione urbanistica in territori funzionali, intersecando il pragmatismo delle scelte politiche con l'interpretazione dei luoghi in relazione alle sue sfide strategiche. In terzo luogo, come gli studi sulle dimensioni istituzionali e di governance multilivello si sporgano fino a definire processi innovativi che riflettono su nuove arene politiche e processi di democrazia deliberativa. Il contributo si conclude concependo una cornice d'insieme per comprendere le dimensioni che caratterizzano i processi di innovazione che avvengono in territori a vario grado di urbanizzazione.

La sfida dei territori a bassa intensità urbana: tra pianificazione strategica e processi di innovazione istituzionale nel progetto urbanistico / Servillo, LORIS ANTONIO. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno XXV Conferenza SIU. Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio – Transitions, Spatial Justice and Territorial Planning. tenutosi a Cagliari nel 15-16 Giugno 2023).

La sfida dei territori a bassa intensità urbana: tra pianificazione strategica e processi di innovazione istituzionale nel progetto urbanistico.

Servillo Loris
In corso di stampa

Abstract

L’emergere di un’attenzione politica ed accademica nei confronti dei territori a basso grado di urbanizzazione, o comunque strutturati su aree urbane di piccole e medie dimensioni, e spesso in relazione con il tema dei ‘territori che non contano’, sta iniziando a generare agende politiche sempre più strutturate con lo scopo di perseguire azioni mirate ad innestare politiche di sviluppo locale e di risposte ad eventuali forme di marginalizzazione territoriale. Contestualmente, si stanno sviluppando agende investigative sulla validità ed efficacia fattiva nei luoghi oggetto di intervento. Tuttavia, è meno evidente come questo fiorire di iniziative ed attenzioni abbia fatto emergere, in maniera abbastanza diffusa a livello europeo, processi di innovazione che toccano aspetti cruciali della pianificazione e dei suoi quadri istituzionali, altrimenti spesso ai margini del dibattito più consolidato. Se le strategie di sviluppo territoriale e il perseguimento di forme di innovazione sociale e di sviluppo locale sono state in prima linea nel dibattito progettuale e politico da molti anni, queste hanno sofferto un forte pregiudizio urbano-centrico. Resta meno esplorato il modo in cui questi aspetti sono stati perseguiti in territori a diverso grado di urbanizzazione, caratterizzati da piccoli e medi centri e intrecciati con aree rurali. Facendo riferimento ad una serie di studi e dibattiti (tra cui le attività redazionali per il lavoro “Handbook of territorial and local development strategies” nel quadro delle iniziative del Joint Research Center, 2022), il contributo riflette su tre questioni. In primo luogo, indaga sulla convergenza tra la pianificazione territoriale strategica e l'approccio place-based, e sulle implicazioni che un approccio challenge-oriented comporta per l'ideazione e la gestione di un'agenda politica in questi territori. In secondo luogo, riflette sulla complessità della progettazione urbanistica in territori funzionali, intersecando il pragmatismo delle scelte politiche con l'interpretazione dei luoghi in relazione alle sue sfide strategiche. In terzo luogo, come gli studi sulle dimensioni istituzionali e di governance multilivello si sporgano fino a definire processi innovativi che riflettono su nuove arene politiche e processi di democrazia deliberativa. Il contributo si conclude concependo una cornice d'insieme per comprendere le dimensioni che caratterizzano i processi di innovazione che avvengono in territori a vario grado di urbanizzazione.
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