Caccia alle fonti del design. La rete degli archivi dei “nuovi” Beni culturali

Da una ventina d’anni a questa parte, parallelamente al fiorire di filoni di ricerca che affrontano tutte le sfumature della storia del progetto o del design, parola-valigia sempre più capace,1 si è verificata in Italia anche la continua crescita di luoghi di conservazione, comunicazione e pro- mozione di memorie, documenti, testimonianze materiali e immateriali delle tappe percorse dal manufatto: ideazione, produzione, comunica- zione, consumo, fornendo giacimenti di fonti a chi voglia affrontare “l’og- getto misterioso”, secondo la geniale definizione di Enrico Castelnuovo,2 nella sua interezza, in modo trans-disciplinare e tentarne interpretazioni che non si limitino alla trattazione formale o a quella tecnico-scientifica, con tutte le possibili variabili che intercorrono tra i due estremi. A un tempo conseguenza e innesco della nascita di collezioni, musei e archivi il marketing si è declinato in heritage marketing,3 sollecitando nelle aziende una consapevole azione di finanziamento e mantenimento delle testimo- nianze della propria storia come modo promozionale, legato a doppio filo alle vicende del Made in Italy