Potente strumento di costruzione sociale della realtà, la lingua è un mezzo essenziale per il design della comunicazione. Questa disciplina deve infatti necessariamente misurarsi con la continua evoluzione linguistica. Parallelamente alle battaglie per la visibilità e l’accettazione dell’identità di genere fluida e non binaria, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un acceso dibattito sulle possibilità di esprimere il genere come spettro, anche attraverso la lingua. La ricerca di un linguaggio plurale e senza confini, che riconosca e rifletta diversi punti di vista, sta portando alla formulazione di proposte in alcune lingue del mondo per non menzionare il genere e rivolgersi a chi non si identifica in uno dei generi binari. Nel caso della lingua italiana sono state suggerite numerose alternative, diverse per grado di comprensività e idoneità all’uso orale o scritto. Con l’aiuto della sociolinguista Vera Gheno abbiamo esplorato il significato sociale e le possibilità legate alla trasformazione della lingua in una direzione inclusiva, non solo rispetto al genere, ma anche più ampiamente in relazione alle diversità, affinché come designer si possa agire consapevolmente e responsabilmente, sollecitando la riflessione sul tema e promuovendo una comunicazione accessibile a tutti, in linea con i principi della progettazione universale.
Dov’è il colore? - Intervista a Vera Gheno / Curtabbi, Giorgia. - In: GRAPHICUS. - ISSN 2282-4545. - ELETTRONICO. - 1078 / 0010:(2021), pp. 43-47.
Dov’è il colore? - Intervista a Vera Gheno
Curtabbi, Giorgia
2021
Abstract
Potente strumento di costruzione sociale della realtà, la lingua è un mezzo essenziale per il design della comunicazione. Questa disciplina deve infatti necessariamente misurarsi con la continua evoluzione linguistica. Parallelamente alle battaglie per la visibilità e l’accettazione dell’identità di genere fluida e non binaria, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un acceso dibattito sulle possibilità di esprimere il genere come spettro, anche attraverso la lingua. La ricerca di un linguaggio plurale e senza confini, che riconosca e rifletta diversi punti di vista, sta portando alla formulazione di proposte in alcune lingue del mondo per non menzionare il genere e rivolgersi a chi non si identifica in uno dei generi binari. Nel caso della lingua italiana sono state suggerite numerose alternative, diverse per grado di comprensività e idoneità all’uso orale o scritto. Con l’aiuto della sociolinguista Vera Gheno abbiamo esplorato il significato sociale e le possibilità legate alla trasformazione della lingua in una direzione inclusiva, non solo rispetto al genere, ma anche più ampiamente in relazione alle diversità, affinché come designer si possa agire consapevolmente e responsabilmente, sollecitando la riflessione sul tema e promuovendo una comunicazione accessibile a tutti, in linea con i principi della progettazione universale.File | Dimensione | Formato | |
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