Crescita economica e crescita urbana in Cina sono stati fenomeni paralleli dall’inizio delle riforme economiche avviate nel 1978. Suzhou, città antichissima e ben radicata nell’immaginario nazionale cinese, è un ottimo esempio di questo processo dirompente e violento che è stato la corsa allo sviluppo cinese. Localizzata nello Yangtze River Delta, a pochi chilometri da Shanghai, è il principale centro urbano di un delicato paesaggio dell’acqua costruito in un lungo periodo e composto da elementi naturali e antropici, che ha segnato fortemente economia e società locali. L’arrivo prepotente della Modernità in questo territorio, con qualche anno di ritardo, ha profondamente modificato, quando non completamente compromesso, questo delicato paesaggio rurale. Questo scritto prova a ripercorrere questa storia “spaziale” e prova ad osservare alcune aree di frangia del territorio suzhouese, segnate ancora da tracce di questo fragile paesaggio d’acqua. Sono territori di difficile definizione questi, che mettono assieme caratteri rurali e urbani. Anche in questi territori, sicuramente meno osservati, si è dato un radicale riposizionamento dell’economia locale con importanti effetti sulla società e il territorio. Da un’economia prevalentemente agricola, che in parte persiste, i villaggi rurali hanno conosciuto un rapido processo di industrializzazione legato alla piccola impresa familiare mid e low-tech. Questi territori sospesi tra l’urbano e il rurale hanno la capacità di raccontare fragilità e forze di un territorio fortemente danneggiato dal mito del progresso e ci interrogano circa il ruolo del progetto territoriale oggi in ecologie fortemente perturbate. Emerge come sia sempre più necessario mettere in discussione il funzionamento di una macchina urbana che non vede limiti alla sua espansione e le pratiche pianificatorie e progettuali ad essa collegate. Allo stesso tempo si rende evidente la necessità di un cambiamento di paradigma all’interno della pratica progettuale che consideri il valore dei paesaggi rurali al di là del pure capitale costruito ad esso potenzialmente assegnato.

Suzhou: che progetto oltre il mito del progresso? / MARTIN SANCHEZ, LUIS ANTONIO; Longhin, Elena. - STAMPA. - 01:(2023). (Intervento presentato al convegno XXIV Conferenza Nazionale SIU "Dare valore ai valori in urbanistica" tenutosi a Brescia nel 23-24 giugno 2022).

Suzhou: che progetto oltre il mito del progresso?

Luis Martin Sanchez;
2023

Abstract

Crescita economica e crescita urbana in Cina sono stati fenomeni paralleli dall’inizio delle riforme economiche avviate nel 1978. Suzhou, città antichissima e ben radicata nell’immaginario nazionale cinese, è un ottimo esempio di questo processo dirompente e violento che è stato la corsa allo sviluppo cinese. Localizzata nello Yangtze River Delta, a pochi chilometri da Shanghai, è il principale centro urbano di un delicato paesaggio dell’acqua costruito in un lungo periodo e composto da elementi naturali e antropici, che ha segnato fortemente economia e società locali. L’arrivo prepotente della Modernità in questo territorio, con qualche anno di ritardo, ha profondamente modificato, quando non completamente compromesso, questo delicato paesaggio rurale. Questo scritto prova a ripercorrere questa storia “spaziale” e prova ad osservare alcune aree di frangia del territorio suzhouese, segnate ancora da tracce di questo fragile paesaggio d’acqua. Sono territori di difficile definizione questi, che mettono assieme caratteri rurali e urbani. Anche in questi territori, sicuramente meno osservati, si è dato un radicale riposizionamento dell’economia locale con importanti effetti sulla società e il territorio. Da un’economia prevalentemente agricola, che in parte persiste, i villaggi rurali hanno conosciuto un rapido processo di industrializzazione legato alla piccola impresa familiare mid e low-tech. Questi territori sospesi tra l’urbano e il rurale hanno la capacità di raccontare fragilità e forze di un territorio fortemente danneggiato dal mito del progresso e ci interrogano circa il ruolo del progetto territoriale oggi in ecologie fortemente perturbate. Emerge come sia sempre più necessario mettere in discussione il funzionamento di una macchina urbana che non vede limiti alla sua espansione e le pratiche pianificatorie e progettuali ad essa collegate. Allo stesso tempo si rende evidente la necessità di un cambiamento di paradigma all’interno della pratica progettuale che consideri il valore dei paesaggi rurali al di là del pure capitale costruito ad esso potenzialmente assegnato.
2023
978-88-99237-52-3
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