La fatica in campo elastico o ad alto numero di cicli nei materiali metallici viene generalmente associata alla dissipazione intrinseca, espressa come dissipazione di energia associata alla sollecitazione meccanica a cui il materiale viene sottoposto. Lo smorzamento interno viene descritto generalmente come un indicatore dello stato microstrutturale, diretta conseguenza del danneggiamento irreversibile in corso nei materiali in seguito al fenomeno della fatica meccanica. In letteratura è ormai consolidato l’uso della termografia passiva come tecnica non distruttiva per caratterizzare il danneggiamento a fatica di materiali e componenti e non solo. Questo lavoro si propone di confrontare l’approccio termografico attivo e passivo nell’indagine del danneggiamento a fatica e della sua evoluzione. Il caso studio indaga provini in C45 sottoposti a diversi livelli di cicli di fatica meccanica. I risultati mostrano come la risposta termica del materiale varia al variare del danneggiamento.

La termografia attiva applicata allo studio della fatica nei materiali metallici: un caso studio / Francesca, Cura; Sesana, Raffaella; Corsaro, Luca; Santoro, Luca. - ELETTRONICO. - (2022), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno AIPnD 2022 - Conferenza Nazionale sulle Prove Non Distruttive, Monitoraggio e Diagnostica tenutosi a Verona nel 19-21 ottobre 2022).

La termografia attiva applicata allo studio della fatica nei materiali metallici: un caso studio

Francesca Cura;Raffaella Sesana;Luca Corsaro;Luca Santoro
2022

Abstract

La fatica in campo elastico o ad alto numero di cicli nei materiali metallici viene generalmente associata alla dissipazione intrinseca, espressa come dissipazione di energia associata alla sollecitazione meccanica a cui il materiale viene sottoposto. Lo smorzamento interno viene descritto generalmente come un indicatore dello stato microstrutturale, diretta conseguenza del danneggiamento irreversibile in corso nei materiali in seguito al fenomeno della fatica meccanica. In letteratura è ormai consolidato l’uso della termografia passiva come tecnica non distruttiva per caratterizzare il danneggiamento a fatica di materiali e componenti e non solo. Questo lavoro si propone di confrontare l’approccio termografico attivo e passivo nell’indagine del danneggiamento a fatica e della sua evoluzione. Il caso studio indaga provini in C45 sottoposti a diversi livelli di cicli di fatica meccanica. I risultati mostrano come la risposta termica del materiale varia al variare del danneggiamento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2972506