L’attuale emergenza pandemica, e le conseguenti misure restrittive per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, sta rimarcando i limiti degli attuali modelli di sviluppo e pianificazione a tutte le scale e impone una riflessione sulla transizione di tali modelli per avviare processi di rigenerazione resilienti nel post-pandemia. Alla scala edilizia torna a giocare un ruolo predominante il parco edilizio del dopoguerra, di cui vi è consistente traccia soprattutto nelle grandi aree urbane, il quale sta mostrando, oltre ai già noti deficit qualitativi e prestazionali, una certa “inerzia” nel rispondere adeguatamente alle nuove dinamiche sociali, familiari, lavorative proprie di questa fase pandemica. E dunque, adattare questo patrimonio edilizio o sostituirlo? Attraverso la riscoperta di un modello relazionale di prossimità, di vicinato, tradizionalmente tipico del vicolo e del cortile, l’articolo individua nella facciata posteriore un terreno favorevole per una concreta occasione propulsiva di rigenerazione resiliente del costruito, che orienti almeno il retro dell’edificio verso quella perduta dimensione relazionale di prossimità nello spazio esterno che può gestirsi anche in compatibilità con le prescrizioni di distanziamento sociale. Dalla “verticalizzazione” del cortile, unitamente alle potenzialità offerte da un intervento integrato e sistemico sull’involucro verticale del patrimonio edilizio esistente, nascono soluzioni che possono aumentare significativamente la funzionalità delle unità abitative e, di conseguenza, il benessere e la qualità della vita di chi le abita.

CORTILI VERTICALI PER UNA RIGENERAZIONE DELLA SOCIALITÀ “DI PROSSIMITÀ” / Piantanida, Paolo; Vassallo, Valentina; Vottari, Antonio. - ELETTRONICO. - Progetto e Costruzione. Tradizione ed innovazione nella pratica dell’architettura:(2021), pp. 752-768. (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2021 tenutosi a Salerno nel 8-11 settembre 2021).

CORTILI VERTICALI PER UNA RIGENERAZIONE DELLA SOCIALITÀ “DI PROSSIMITÀ”

Piantanida, Paolo;Vottari, Antonio
2021

Abstract

L’attuale emergenza pandemica, e le conseguenti misure restrittive per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, sta rimarcando i limiti degli attuali modelli di sviluppo e pianificazione a tutte le scale e impone una riflessione sulla transizione di tali modelli per avviare processi di rigenerazione resilienti nel post-pandemia. Alla scala edilizia torna a giocare un ruolo predominante il parco edilizio del dopoguerra, di cui vi è consistente traccia soprattutto nelle grandi aree urbane, il quale sta mostrando, oltre ai già noti deficit qualitativi e prestazionali, una certa “inerzia” nel rispondere adeguatamente alle nuove dinamiche sociali, familiari, lavorative proprie di questa fase pandemica. E dunque, adattare questo patrimonio edilizio o sostituirlo? Attraverso la riscoperta di un modello relazionale di prossimità, di vicinato, tradizionalmente tipico del vicolo e del cortile, l’articolo individua nella facciata posteriore un terreno favorevole per una concreta occasione propulsiva di rigenerazione resiliente del costruito, che orienti almeno il retro dell’edificio verso quella perduta dimensione relazionale di prossimità nello spazio esterno che può gestirsi anche in compatibilità con le prescrizioni di distanziamento sociale. Dalla “verticalizzazione” del cortile, unitamente alle potenzialità offerte da un intervento integrato e sistemico sull’involucro verticale del patrimonio edilizio esistente, nascono soluzioni che possono aumentare significativamente la funzionalità delle unità abitative e, di conseguenza, il benessere e la qualità della vita di chi le abita.
2021
978-88-96386-62-0
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