La realizzazione di modelli digitali tridimensionali a oggetti è un’attività fondamentale per la descrizione del patrimonio architettonico e per fornire un supporto alla sua conservazione, nonché alle possibili attività di restauro e rifunzionalizzazione. La modellazione BIM (Building Information Modeling), sempre più diffusa, ha raggiunto negli ultimi anni un buon livello di maturità, consentendo di descrivere non solo la geometria degli edifici, ma anche le caratteristiche costruttive, le proprietà fisico-meccaniche e gli interventi che si sono succeduti nel tempo. Dal momento, però, che la modellazione di edifici di carattere storico presenta ancora diverse criticità, che devono essere analizzate e affrontate opportunamente, la Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia (SIFET), nel 2018, ha organizzato un Benchmark sul tema. Quest’attività ha visto la partecipazione di 10 gruppi, tra aziende, professionisti e ricercatori universitari e l’elaborazione di 8 differenti modelli HBIM (Historical BIM) per sperimentare le possibilità di tale modellazione a supporto delle attività di conservazione e gestione di un complesso edilizio di archeologia industriale. Il caso studio è stato la Fornace Penna a Sampieri-Scicli (RG), un ex stabilimento per la produzione di laterizi, realizzato tra il 1909 e il 1912, oggi in stato di abbandono e in buona parte crollato. Attraverso il processo “Scan2BIM” e tenendo conto del carattere storico dell’edificio, i partecipanti hanno interpretato i dati forniti e strutturato modelli 3D o HBIM, ciascuno finalizzato a uno specifico scopo. Tra i risultati pervenuti sono emerse infatti molteplici finalità, tra cui la creazione di un database a supporto della conservazione dell’edificio (contenente informazioni sui materiali e sui degradi), la formulazione di ipotesi di ricostruzione dell’aspetto originale e le possibilità di calcolo strutturale. É stata infine condotta un’analisi critica dei risultati, comparando i modelli HBIM circa l’interoperabilità tra i diversi software utilizzati e lo scarto geometrico fra la nuvola di punti, utilizzata come base per la modellazione, e i modelli stessi.
HBIM per la conservazione del patrimonio industriale dismesso. La fornace Penna a Sampieri-Scicli (Ragusa) / Castagnetti, Cristina; Matrone, Francesca; Scianna, Andrea. - ELETTRONICO. - (2020). (Intervento presentato al convegno AIPAI 2018 - Stati Generali del Patrimonio Industriale 2018 tenutosi a Padova nel 25-27 ottobre 2018).
HBIM per la conservazione del patrimonio industriale dismesso. La fornace Penna a Sampieri-Scicli (Ragusa)
francesca matrone;
2020
Abstract
La realizzazione di modelli digitali tridimensionali a oggetti è un’attività fondamentale per la descrizione del patrimonio architettonico e per fornire un supporto alla sua conservazione, nonché alle possibili attività di restauro e rifunzionalizzazione. La modellazione BIM (Building Information Modeling), sempre più diffusa, ha raggiunto negli ultimi anni un buon livello di maturità, consentendo di descrivere non solo la geometria degli edifici, ma anche le caratteristiche costruttive, le proprietà fisico-meccaniche e gli interventi che si sono succeduti nel tempo. Dal momento, però, che la modellazione di edifici di carattere storico presenta ancora diverse criticità, che devono essere analizzate e affrontate opportunamente, la Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia (SIFET), nel 2018, ha organizzato un Benchmark sul tema. Quest’attività ha visto la partecipazione di 10 gruppi, tra aziende, professionisti e ricercatori universitari e l’elaborazione di 8 differenti modelli HBIM (Historical BIM) per sperimentare le possibilità di tale modellazione a supporto delle attività di conservazione e gestione di un complesso edilizio di archeologia industriale. Il caso studio è stato la Fornace Penna a Sampieri-Scicli (RG), un ex stabilimento per la produzione di laterizi, realizzato tra il 1909 e il 1912, oggi in stato di abbandono e in buona parte crollato. Attraverso il processo “Scan2BIM” e tenendo conto del carattere storico dell’edificio, i partecipanti hanno interpretato i dati forniti e strutturato modelli 3D o HBIM, ciascuno finalizzato a uno specifico scopo. Tra i risultati pervenuti sono emerse infatti molteplici finalità, tra cui la creazione di un database a supporto della conservazione dell’edificio (contenente informazioni sui materiali e sui degradi), la formulazione di ipotesi di ricostruzione dell’aspetto originale e le possibilità di calcolo strutturale. É stata infine condotta un’analisi critica dei risultati, comparando i modelli HBIM circa l’interoperabilità tra i diversi software utilizzati e lo scarto geometrico fra la nuvola di punti, utilizzata come base per la modellazione, e i modelli stessi.File | Dimensione | Formato | |
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