La dismissione è tema attuale che porta a riflessioni trasversali e che necessita di intersezioni disciplinari multiple, senza necessità di segnare territori da parte di alcuna di queste. È il progetto il fine, che può essere anche negazione di un’azione di trasformazione nell’ottica del rudere come depositario di valori simbolici. Detroit è città icona di un abbandono ed una dismissionesenza pari in città industrializzate di paesi evoluti e rappresenta un eccezionale luogo di riflessione per il progetto, per il suo significato odierno, ma soprattutto per immaginarne una nuova dimensione onirica di proiezione nel futuro, che diventa effettuale qualora la riflessione si amplii attraverso contaminazioni di saperi utili per praticare strade intermedie al restauro e alla demolizione. Listed or not listed non è sufficiente per attribuire un valore ad un determinate edificio; molto spesso infatti è un insieme di edifici che assume significato – material e immateriale -, che il progetto deve essere capace di riconoscere e interpretare, per individuare strategie di trasformazione capaci di valorizzare identità specifiche, permettendo il superamento dell’omologazione, della globalizzazione architettonica, di quell’internazionalismo che illude di modernità, innovazione, sostenibilità… Il progetto è azione capace di perpetuare un rinnovamento del nostro patrimonio, cercando di sopperire ad una perdita proggressiva di quella compétence d’édifier che la Choay invocava a gran voce. L’identificazione di specifiche strategie progettuali, frutto di una ricerca condotta negli U.S. in città oggi in parte post-industriali, pone le basi per una riflessione sul progetto di architettura come strumento per confrontarsi con patrimoni diversi, anche più recenti o di incerta tutela, determinandone nuovi usi, per entrare a far parte dei metabolismi urbani di oggi, ma sempre pronti a eventuali multiple trasformazioni di domani.
Progetti intermedi per nuovi metabolismi urbani / Ingaramo, Roberta. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 922-925. (Intervento presentato al convegno Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio tenutosi a Napoli nel 21-23 novembre 2019).
Progetti intermedi per nuovi metabolismi urbani
Roberta Ingaramo
2019
Abstract
La dismissione è tema attuale che porta a riflessioni trasversali e che necessita di intersezioni disciplinari multiple, senza necessità di segnare territori da parte di alcuna di queste. È il progetto il fine, che può essere anche negazione di un’azione di trasformazione nell’ottica del rudere come depositario di valori simbolici. Detroit è città icona di un abbandono ed una dismissionesenza pari in città industrializzate di paesi evoluti e rappresenta un eccezionale luogo di riflessione per il progetto, per il suo significato odierno, ma soprattutto per immaginarne una nuova dimensione onirica di proiezione nel futuro, che diventa effettuale qualora la riflessione si amplii attraverso contaminazioni di saperi utili per praticare strade intermedie al restauro e alla demolizione. Listed or not listed non è sufficiente per attribuire un valore ad un determinate edificio; molto spesso infatti è un insieme di edifici che assume significato – material e immateriale -, che il progetto deve essere capace di riconoscere e interpretare, per individuare strategie di trasformazione capaci di valorizzare identità specifiche, permettendo il superamento dell’omologazione, della globalizzazione architettonica, di quell’internazionalismo che illude di modernità, innovazione, sostenibilità… Il progetto è azione capace di perpetuare un rinnovamento del nostro patrimonio, cercando di sopperire ad una perdita proggressiva di quella compétence d’édifier che la Choay invocava a gran voce. L’identificazione di specifiche strategie progettuali, frutto di una ricerca condotta negli U.S. in città oggi in parte post-industriali, pone le basi per una riflessione sul progetto di architettura come strumento per confrontarsi con patrimoni diversi, anche più recenti o di incerta tutela, determinandone nuovi usi, per entrare a far parte dei metabolismi urbani di oggi, ma sempre pronti a eventuali multiple trasformazioni di domani.File | Dimensione | Formato | |
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