I luoghi religiosi sono una lente di osservazione privilegiata per analizzare la “super-diversità” del tessuto urbano: oltre che luoghi di culto, essi sono spazi di pratiche culturali, sociali ed economiche multiformi. In Italia, in assenza di un quadro legislativo adeguato, essi sono spesso a cavallo tra la visibilità e l’invisibilità, la formalità e l’informalità, la specializzazione funzionale e l’ibridazione, tema delle riflessioni qui raccolte. Il contributo propone all’attenzione interdisciplinare due dinamiche di ibridazione. Da un lato i cosiddetti luoghi multireligiosi o condivisi, vale a dire luoghi che erano secolari e sono divenuti o diventano temporaneamente religiosi, luoghi che passano da una religione all’altra, in termini di condivisione, partizione o sovrapposizione. Dall’altro, i luoghi già destinati a uso religioso, prevalentemente storici e di interesse artistico, in cui le attività di culto sono cessate e in cui le comunità possono ospitare nuove funzioni o funzioni ibride Religious places are a privileged observation lens in analysing the super-diversity of the urban fabric. Besides being worship places, they are multiform spaces of cultural, social, and economic practices. In Italy, due to the absence of an adequate legislative framework, such religious places are often at the crossroad between visibility and invisibility, formality and informality, as well as functional specialization and hybridization; which make up the theme of reflections of this paper. The paper proposes two dynamics of hybridization in order to foster and facilitate interdisciplinary research. The first one, the so-called “multi-religious places” or “shared places”, refers to places that were previously secular but have become temporarily religious places as well as to those places which pass from one religion to another in terms of shared place, temporal partitioning or overlapping. The second one refers to religious places, predominantly of historical and artistic interest, in which the worship activities were ceased and are used by communities for various activities, including hybrid functions.

Religioni e spazi ibridi nella città contemporanea: profili di metodo e di storiografia / Longhi, Andrea; chiara giorda, Maria. - In: ATTI E RASSEGNA TECNICA. - ISSN 0004-7287. - n.s. LXXIII:2- settembre 2019(2019), pp. 108-116.

Religioni e spazi ibridi nella città contemporanea: profili di metodo e di storiografia

andrea longhi;
2019

Abstract

I luoghi religiosi sono una lente di osservazione privilegiata per analizzare la “super-diversità” del tessuto urbano: oltre che luoghi di culto, essi sono spazi di pratiche culturali, sociali ed economiche multiformi. In Italia, in assenza di un quadro legislativo adeguato, essi sono spesso a cavallo tra la visibilità e l’invisibilità, la formalità e l’informalità, la specializzazione funzionale e l’ibridazione, tema delle riflessioni qui raccolte. Il contributo propone all’attenzione interdisciplinare due dinamiche di ibridazione. Da un lato i cosiddetti luoghi multireligiosi o condivisi, vale a dire luoghi che erano secolari e sono divenuti o diventano temporaneamente religiosi, luoghi che passano da una religione all’altra, in termini di condivisione, partizione o sovrapposizione. Dall’altro, i luoghi già destinati a uso religioso, prevalentemente storici e di interesse artistico, in cui le attività di culto sono cessate e in cui le comunità possono ospitare nuove funzioni o funzioni ibride Religious places are a privileged observation lens in analysing the super-diversity of the urban fabric. Besides being worship places, they are multiform spaces of cultural, social, and economic practices. In Italy, due to the absence of an adequate legislative framework, such religious places are often at the crossroad between visibility and invisibility, formality and informality, as well as functional specialization and hybridization; which make up the theme of reflections of this paper. The paper proposes two dynamics of hybridization in order to foster and facilitate interdisciplinary research. The first one, the so-called “multi-religious places” or “shared places”, refers to places that were previously secular but have become temporarily religious places as well as to those places which pass from one religion to another in terms of shared place, temporal partitioning or overlapping. The second one refers to religious places, predominantly of historical and artistic interest, in which the worship activities were ceased and are used by communities for various activities, including hybrid functions.
2019
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