Edifici e attrezzature pubbliche abbandonati o sottoutilizzati, scali ferroviari, porti e aree industriali dismesse, brani di città pubblica che non trovano più riscontro nelle pratiche collettive, spazi indeterminati di confine tra città e campagna costituiscono, con scale e caratteristiche diverse, gli ambiti entro i quali il progetto è chiamato ad agire. La scarsità di risorse e il consolidarsi di una sempre maggiore consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità -ambientale e sociale- delle trasformazioni inducono a immaginare processi attenti, in grado di proporre visioni radicate nella specificità dei contesti in cui si opera. Situata a ridosso del centro storico della città di Porto, caratterizzata da un andamento topografico quasi estremo e costretta tra uno scalo ferroviario abbandonato e il fiume Douro, la “zona das Fontainhas” costituisce un enclave in cui frammenti di un degradato tessuto residenziale si alternano a depositi e infrastrutture dismesse generando una cesura lungo la sponda destra del fiume. Con l’obiettivo di verificare alcune ipotesi intorno alle quali si articola il lavoro dell’unità di ricerca Transitional Morphologies del Politecnico di Torino, l’area di Fontainhas diventa il banco di prova a partire dal quale testare e proporre metodi e strumenti per il progetto che, fondati sul riconoscimento del “valore degli ordini formali preesistenti rinvenibili nei territori, nelle città e nei manufatti, nelle tracce dell’antico e nelle testimonianze del passato lontano e recente”, siano in grado di produrre ipotesi di trasformazione specifiche. In tal senso il progetto lavora sull’’interrelazione tra morfologia, tipologia e topografia individuando, tramite la lettura del comportamento urbano riguardo l’aggregazione edilizia, gli assetti tipologici e la risposta alla complicata topografia dell’area, un insieme di ricorrenze tipo-morfologiche che definiscono un abaco basato sulla variazione data dal apporto del costruito con il terreno e con il sistema di spazi aperti della città, dal quale attingere per la creazione di un nuovo tessuto che si propone di ristabilire connessioni con la trama urbana, recuperando la relazione tra la città e l’acqua.
Ricorrenze Urbane. Il progetto per Fontainhas tra morfologia, tipologia e tettonica / Gomes, Santiago; Barbieri, Maddalena. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 1156-1161. (Intervento presentato al convegno VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Politecnico di Bari tenutosi a Napoli nel 21-23 novembre 2019).
Ricorrenze Urbane. Il progetto per Fontainhas tra morfologia, tipologia e tettonica
Santiago Gomes;
2019
Abstract
Edifici e attrezzature pubbliche abbandonati o sottoutilizzati, scali ferroviari, porti e aree industriali dismesse, brani di città pubblica che non trovano più riscontro nelle pratiche collettive, spazi indeterminati di confine tra città e campagna costituiscono, con scale e caratteristiche diverse, gli ambiti entro i quali il progetto è chiamato ad agire. La scarsità di risorse e il consolidarsi di una sempre maggiore consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità -ambientale e sociale- delle trasformazioni inducono a immaginare processi attenti, in grado di proporre visioni radicate nella specificità dei contesti in cui si opera. Situata a ridosso del centro storico della città di Porto, caratterizzata da un andamento topografico quasi estremo e costretta tra uno scalo ferroviario abbandonato e il fiume Douro, la “zona das Fontainhas” costituisce un enclave in cui frammenti di un degradato tessuto residenziale si alternano a depositi e infrastrutture dismesse generando una cesura lungo la sponda destra del fiume. Con l’obiettivo di verificare alcune ipotesi intorno alle quali si articola il lavoro dell’unità di ricerca Transitional Morphologies del Politecnico di Torino, l’area di Fontainhas diventa il banco di prova a partire dal quale testare e proporre metodi e strumenti per il progetto che, fondati sul riconoscimento del “valore degli ordini formali preesistenti rinvenibili nei territori, nelle città e nei manufatti, nelle tracce dell’antico e nelle testimonianze del passato lontano e recente”, siano in grado di produrre ipotesi di trasformazione specifiche. In tal senso il progetto lavora sull’’interrelazione tra morfologia, tipologia e topografia individuando, tramite la lettura del comportamento urbano riguardo l’aggregazione edilizia, gli assetti tipologici e la risposta alla complicata topografia dell’area, un insieme di ricorrenze tipo-morfologiche che definiscono un abaco basato sulla variazione data dal apporto del costruito con il terreno e con il sistema di spazi aperti della città, dal quale attingere per la creazione di un nuovo tessuto che si propone di ristabilire connessioni con la trama urbana, recuperando la relazione tra la città e l’acqua.File | Dimensione | Formato | |
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