I micropaesaggi urbani, luoghi di sosta e del tempo libero, sono oggetto di una transizione fisica, come sociale e culturale, assumendo un ruolo cruciale per lo sviluppo dell’innovazione sociale. I luoghi di prossimità nella città tradizionale possono essere un modello adattivo e sostenibile di valorizzazione, in cui l’ibridazione fra reale e virtuale assume diverse valenze, non secondariamente per accrescere le potenzialità della rigenerazione urbana. Nei casi di studio considerati, l’innovazione del digitale riguarda l’applicazione di tecnologie di mapping urbano condiviso, l’uso di open data che aiutano a prefigurare pratiche di inclusione e sviluppo, il ruolo dei social network per il participatory design e planning, l’adozione di base di tecnologie di interazione fra space e service design. La pluralità delle esperienze – dalle grandi smart city europee alle città medie italiane in cambiamento, alle periferie delle città sudamericane – mette al centro le difficoltà di integrazione delle tecnologie ibride nell’innovazione sociale nei quartieri critici, così come i limiti di diffusione e non solo sperimentazione delle applicazioni nei diversi siti delle città. Emerge, quindi, il ruolo crescente dei social network nella costruzione di comunità di pratica anche in contesti dove le tecnologie ICT sono scarsamente disponibili e il recupero di spazi pubblici e la dotazione di servizi fanno riferimento a culture e economie informali – come in realtà del Sud America – e a forme di solidarietà ancestrali. L’analisi si sofferma sulla questione metodologica, alle diverse scale, del co-design e della co-governance, secondo gli approcci di social networking e design thinking, dalle realtà del sud a quelle del nord del mondo. Si sottolineano i limiti della fase attuale di transizione tecnologica, nelle applicazioni che coinvolgono uso e riuso dello spazio pubblico come bene collettivo.
SPAZI URBANI APERTI E COGOVERNANCE NELLA TRANSIZIONE / Maspoli, Rossella. - STAMPA. - SESSIONE 04 | SESSION 04 SUSTAINABLE TECHNOLOGICAL DIMENSIONS TOWARDS A NON-FRAGILE HABITAT LE DIMENSIONI TECNOLOGICHE SOSTENIBILI PER UN HABITAT NON FRAGILE:(2019), pp. 1262-1269. (Intervento presentato al convegno IFAU 2018 2nd International Forum on Architecture and Urbanism tenutosi a Pescara nel 8 - 10 ottobre 2018).
SPAZI URBANI APERTI E COGOVERNANCE NELLA TRANSIZIONE
MASPOLI ROSSELLA
2019
Abstract
I micropaesaggi urbani, luoghi di sosta e del tempo libero, sono oggetto di una transizione fisica, come sociale e culturale, assumendo un ruolo cruciale per lo sviluppo dell’innovazione sociale. I luoghi di prossimità nella città tradizionale possono essere un modello adattivo e sostenibile di valorizzazione, in cui l’ibridazione fra reale e virtuale assume diverse valenze, non secondariamente per accrescere le potenzialità della rigenerazione urbana. Nei casi di studio considerati, l’innovazione del digitale riguarda l’applicazione di tecnologie di mapping urbano condiviso, l’uso di open data che aiutano a prefigurare pratiche di inclusione e sviluppo, il ruolo dei social network per il participatory design e planning, l’adozione di base di tecnologie di interazione fra space e service design. La pluralità delle esperienze – dalle grandi smart city europee alle città medie italiane in cambiamento, alle periferie delle città sudamericane – mette al centro le difficoltà di integrazione delle tecnologie ibride nell’innovazione sociale nei quartieri critici, così come i limiti di diffusione e non solo sperimentazione delle applicazioni nei diversi siti delle città. Emerge, quindi, il ruolo crescente dei social network nella costruzione di comunità di pratica anche in contesti dove le tecnologie ICT sono scarsamente disponibili e il recupero di spazi pubblici e la dotazione di servizi fanno riferimento a culture e economie informali – come in realtà del Sud America – e a forme di solidarietà ancestrali. L’analisi si sofferma sulla questione metodologica, alle diverse scale, del co-design e della co-governance, secondo gli approcci di social networking e design thinking, dalle realtà del sud a quelle del nord del mondo. Si sottolineano i limiti della fase attuale di transizione tecnologica, nelle applicazioni che coinvolgono uso e riuso dello spazio pubblico come bene collettivo.File | Dimensione | Formato | |
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SPAZI URBANI APERTI E COGOVERNANCE NELLA TRANSIZIONE 3667-5 IFAU 2018_160_Rossella Maspoli.pdf
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