Il Pump & Treat (P&T) è una delle prime tecniche di bonifica sviluppate ed è tutt’ora una delle più utilizzate, nonostante i noti problemi di costi, tempi ed efficacia. Per migliorarne la sostenibilità economica e ambientale, in questo articolo si analizza il possibile uso dei sistemi P&T anche come impianti geotermici a circuito aperto per il riscaldamento e/o il raffrescamento di edifici con pompe di calore, per la cessione di calore in scambio termico diretto (free cooling) o il recupero di calore a valle di trattamenti effettuati sulle acque o sul terreno (ad esempio trattamenti di thermal remediation). Viene fornita un’indicazione della riduzione delle emissioni climalteranti ottenibile rispetto all’utilizzo di combustibili fossili o di raffrescamento con chiller ad aria. Un aspetto fondamentale da valutare per il possibile uso geotermico degli impianti P&T è l’interazione con i trattamenti effettuati sull’acqua emunta, nel caso si intenda sfruttare i pozzi già in fase di bonifica: in questo caso, lo scambio termico può essere effettuato a monte del trattamento (o di uno dei trattamenti) sull’acqua contaminata, se tale scambio termico ne migliora l’efficienza o quantomeno non la modifica; in caso contrario, o per recuperare calore prodotto o utilizzato nel trattamento, lo scambio termico può avvenire a valle dell’impianto di depurazione. In conclusione, viene presentata una panoramica degli impianti P&T nei Siti di Interesse Nazionale (SIN) al fine di quantificare le portate emunte e le potenze termiche installabili.

Potenzialità di utilizzo geotermico degli impianti Pump & Treat / Casasso, Alessandro; Tosco, TIZIANA ANNA ELISABETTA; Bucci, Arianna; Sethi, Rajandrea. - STAMPA. - (2019), pp. 615-624. (Intervento presentato al convegno Workshop SiCon 2019 "Siti contaminati. Esperienze negli interventi di risanamento" tenutosi a Brescia (Italia) nel 12-14 febbraio 2019).

Potenzialità di utilizzo geotermico degli impianti Pump & Treat

Alessandro Casasso;TIziana Tosco;Arianna Bucci;Rajandrea Sethi
2019

Abstract

Il Pump & Treat (P&T) è una delle prime tecniche di bonifica sviluppate ed è tutt’ora una delle più utilizzate, nonostante i noti problemi di costi, tempi ed efficacia. Per migliorarne la sostenibilità economica e ambientale, in questo articolo si analizza il possibile uso dei sistemi P&T anche come impianti geotermici a circuito aperto per il riscaldamento e/o il raffrescamento di edifici con pompe di calore, per la cessione di calore in scambio termico diretto (free cooling) o il recupero di calore a valle di trattamenti effettuati sulle acque o sul terreno (ad esempio trattamenti di thermal remediation). Viene fornita un’indicazione della riduzione delle emissioni climalteranti ottenibile rispetto all’utilizzo di combustibili fossili o di raffrescamento con chiller ad aria. Un aspetto fondamentale da valutare per il possibile uso geotermico degli impianti P&T è l’interazione con i trattamenti effettuati sull’acqua emunta, nel caso si intenda sfruttare i pozzi già in fase di bonifica: in questo caso, lo scambio termico può essere effettuato a monte del trattamento (o di uno dei trattamenti) sull’acqua contaminata, se tale scambio termico ne migliora l’efficienza o quantomeno non la modifica; in caso contrario, o per recuperare calore prodotto o utilizzato nel trattamento, lo scambio termico può avvenire a valle dell’impianto di depurazione. In conclusione, viene presentata una panoramica degli impianti P&T nei Siti di Interesse Nazionale (SIN) al fine di quantificare le portate emunte e le potenze termiche installabili.
2019
88-7850-022-4
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