Nel contesto di progressiva moltiplicazione degli attori che intervengono nel disegno delle politiche, comprendere genealogia ed evoluzione delle forme di cooperazione in atto, leggerne potenziale trasformativo e capacità di adattamento ai mutamenti esterni rappresenta un modo per sondare le ricadute spaziali dei processi di governance e verificare gli esiti della pianificazione cooperativa nella gestione del territorio. Il Parco Agricolo Sud Milano è un caso di interesse sia per le sue connotazioni territoriali che per l’innovativa struttura istituzionale. Qui la cooperazione ha assunto nel tempo un duplice profilo. Il primo si riconduce alla sua organizzazione verticale e veicola una disciplina di uso del suolo basata sulla regolazione, volta a conformare i processi trasformativi alle istanze di conservazione del territorio agricolo. Il secondo livello emerge invece dal terreno delle pratiche e corrisponde al mosaico di iniziative e progettualità che riuniscono agricoltori e attori sociali, guidandoli verso pratiche di multifunzionalità che guardano alla città non più come presenza scomoda, ma come parte attiva con cui stabilire mutue relazioni. Obiettivo del contributo è interrogarsi sulle interazioni tra questi due livelli di cooperazione, cercando di comprendere se e come la pianificazione urbanistica sia capace di sviluppare sinergie utili a riavvicinare politiche e pratiche e a rafforzare le componenti politico-amministrative e imprenditoriali del parco.
Inerzie, divari e traiettorie possibili della cooperazione: il caso del Parco Agricolo Sud Milano / Lazzarini, Luca; Cinà, Giuseppe. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 350-357. (Intervento presentato al convegno CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI. Politiche e progetti per città e territori in transizione tenutosi a Firenze nel 6-8 giugno 2018).
Inerzie, divari e traiettorie possibili della cooperazione: il caso del Parco Agricolo Sud Milano
Lazzarini, Luca;Cinà, Giuseppe
2019
Abstract
Nel contesto di progressiva moltiplicazione degli attori che intervengono nel disegno delle politiche, comprendere genealogia ed evoluzione delle forme di cooperazione in atto, leggerne potenziale trasformativo e capacità di adattamento ai mutamenti esterni rappresenta un modo per sondare le ricadute spaziali dei processi di governance e verificare gli esiti della pianificazione cooperativa nella gestione del territorio. Il Parco Agricolo Sud Milano è un caso di interesse sia per le sue connotazioni territoriali che per l’innovativa struttura istituzionale. Qui la cooperazione ha assunto nel tempo un duplice profilo. Il primo si riconduce alla sua organizzazione verticale e veicola una disciplina di uso del suolo basata sulla regolazione, volta a conformare i processi trasformativi alle istanze di conservazione del territorio agricolo. Il secondo livello emerge invece dal terreno delle pratiche e corrisponde al mosaico di iniziative e progettualità che riuniscono agricoltori e attori sociali, guidandoli verso pratiche di multifunzionalità che guardano alla città non più come presenza scomoda, ma come parte attiva con cui stabilire mutue relazioni. Obiettivo del contributo è interrogarsi sulle interazioni tra questi due livelli di cooperazione, cercando di comprendere se e come la pianificazione urbanistica sia capace di sviluppare sinergie utili a riavvicinare politiche e pratiche e a rafforzare le componenti politico-amministrative e imprenditoriali del parco.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2739372
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