I giardini storici rappresentano un patrimonio culturale caratterizzato da mutevolezza e fragilità insiti nella loro stessa materia costitutiva. Sorti per svago elitario, nel costituire oggi musei all’aperto sono spesso fruiti da un pubblico maggiore della loro vocazione e portata, con il grave rischio di comprometterne l’essenza stessa. Eppure, la «messa a reddito» di un museo, nella finalità di aumentare visitatori e introiti, è sovente una condizione indispensabile per il loro mantenimento. Una valorizzazione sostenibile dei giardini storici deve comportare un impegno per consentire al maggior numero di visitatori - nelle migliori condizioni di accessibilità fisica, culturale ed economica - di godere del luogo senza causare degrado o consumo. Attraverso l’analisi del virtuoso esempio del parco Racconigi, negli anni di direzione da parte dell’architetto Mirella Macera (1994-2010), il contributo intende delineare alcuni proficui indirizzi di valorizzazione e spettacolarizzazione sostenibili da parte di un giardino storico in termini di flussi di visitatori e tipologie di attività. In primo luogo, saranno trattate le stagioni culturali promosse nei primi anni 2000, caratterizzate da abile storytelling e mirati programmi didattici mirati di long life learning: non solo un mero stratagemma per attirare visitatori, ma un espediente per esplorare e divulgare il genius loci. In secondo luogo, si analizzerà l’avvenuta riproposizione sperimentale delle attività agricole carloalbertine: da un lato, hanno permesso di recuperare la vocazione del luogo, costituendo una serie di buone pratiche di ammortamento degli oneri di manutenzione e di miglioramento degli aspetti ecologici e percettivi del parco; dall’altro, hanno rappresentato una proposta di sostentamento e valorizzazione tramite i prodotti tipici commercializzati, nonché di una peculiare fruizione legata alle numerose attività didattiche e tipologie di visita connesse.

Giardini storici: da luoghi di loisir a musei en plein air per il grande pubblico. Quali indirizzi per una sostenibile fruizione e valorizzazione? / Ferrari, Marco. - STAMPA. - (2019), pp. 233-244. (Intervento presentato al convegno Il patrimonio culturale in mutamento. Le sfide dell’uso tenutosi a Bressanone nel 1-5 luglio 2019).

Giardini storici: da luoghi di loisir a musei en plein air per il grande pubblico. Quali indirizzi per una sostenibile fruizione e valorizzazione?

Marco Ferrari
2019

Abstract

I giardini storici rappresentano un patrimonio culturale caratterizzato da mutevolezza e fragilità insiti nella loro stessa materia costitutiva. Sorti per svago elitario, nel costituire oggi musei all’aperto sono spesso fruiti da un pubblico maggiore della loro vocazione e portata, con il grave rischio di comprometterne l’essenza stessa. Eppure, la «messa a reddito» di un museo, nella finalità di aumentare visitatori e introiti, è sovente una condizione indispensabile per il loro mantenimento. Una valorizzazione sostenibile dei giardini storici deve comportare un impegno per consentire al maggior numero di visitatori - nelle migliori condizioni di accessibilità fisica, culturale ed economica - di godere del luogo senza causare degrado o consumo. Attraverso l’analisi del virtuoso esempio del parco Racconigi, negli anni di direzione da parte dell’architetto Mirella Macera (1994-2010), il contributo intende delineare alcuni proficui indirizzi di valorizzazione e spettacolarizzazione sostenibili da parte di un giardino storico in termini di flussi di visitatori e tipologie di attività. In primo luogo, saranno trattate le stagioni culturali promosse nei primi anni 2000, caratterizzate da abile storytelling e mirati programmi didattici mirati di long life learning: non solo un mero stratagemma per attirare visitatori, ma un espediente per esplorare e divulgare il genius loci. In secondo luogo, si analizzerà l’avvenuta riproposizione sperimentale delle attività agricole carloalbertine: da un lato, hanno permesso di recuperare la vocazione del luogo, costituendo una serie di buone pratiche di ammortamento degli oneri di manutenzione e di miglioramento degli aspetti ecologici e percettivi del parco; dall’altro, hanno rappresentato una proposta di sostentamento e valorizzazione tramite i prodotti tipici commercializzati, nonché di una peculiare fruizione legata alle numerose attività didattiche e tipologie di visita connesse.
2019
978 88 95409 23 8
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