Il quartiere di Saint-Laurent, parte del Panier, centro storico di Marsiglia, nel 1943 è completamente raso al suolo dal comando nazista che occupa la città. 25.000 abitanti evacuati. 1482 case demolite. Numeri che raffigurano lo sgomento, la paura e la rassegnazione. Un episodio che accomuna le storie individuali delle persone, la sofferenza di perdere definitivamente la propria casa, di ‘sfollare’ in fretta con poche cose e questo è solo l’inizio di una drammatica storia che lascia con sè un vuoto profondo. La città reagisce a questo trauma attraverso la sua ricostruzione, con la realizzazione del nuovo quartiere, quello del Vieux Port, disegnato da André Lecomte, Auguste Perret, Fernand Pouillon, André Devin (1948-1953). L’esigenza di pensare a una città più funzionale, a un nuovo modo di abitare, si confronta con la densità del centro storico, con le case disposte dos à dos e côté à côté. Le nuove abitazioni, i nuovi spazi: corti, strade e portici, disegnano una struttura urbana moderna che propone una propria lettura, nell’accostarsi senza predominare, della città storica.
Case per il nostro tempo. Il Vieux Port di Marsiglia tra memorie materiali e la ricostruzione post-bellica / Gron, Silvia; LA DELFA, Giulia. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 1859-1867. (Intervento presentato al convegno La Città Altra. Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità tenutosi a Napoli nel 25-27 ottobre 2018).
Case per il nostro tempo. Il Vieux Port di Marsiglia tra memorie materiali e la ricostruzione post-bellica
Gron, Silvia;La Delfa Giulia
2018
Abstract
Il quartiere di Saint-Laurent, parte del Panier, centro storico di Marsiglia, nel 1943 è completamente raso al suolo dal comando nazista che occupa la città. 25.000 abitanti evacuati. 1482 case demolite. Numeri che raffigurano lo sgomento, la paura e la rassegnazione. Un episodio che accomuna le storie individuali delle persone, la sofferenza di perdere definitivamente la propria casa, di ‘sfollare’ in fretta con poche cose e questo è solo l’inizio di una drammatica storia che lascia con sè un vuoto profondo. La città reagisce a questo trauma attraverso la sua ricostruzione, con la realizzazione del nuovo quartiere, quello del Vieux Port, disegnato da André Lecomte, Auguste Perret, Fernand Pouillon, André Devin (1948-1953). L’esigenza di pensare a una città più funzionale, a un nuovo modo di abitare, si confronta con la densità del centro storico, con le case disposte dos à dos e côté à côté. Le nuove abitazioni, i nuovi spazi: corti, strade e portici, disegnano una struttura urbana moderna che propone una propria lettura, nell’accostarsi senza predominare, della città storica.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2722358
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