Le cinte daziarie ottocentesche, infrastrutture in bilico tra edilizia civile e militare, ricalcano alcune caratteristiche formali e funzionali dagli apparati difensivi delle città storiche. Al posto delle porte urbane, all’intersezione con le strade foranee, sono disposte le barriere e attorno a quest’ultime in breve tempo si coagulano agglomerati urbani, le borgate. Nel 1853, a Torino, la cinta daziaria, sovradimensionata rispetto alla città esistente, ingloba possibili aree di espansione territoriale oltre ad alcuni borghi già presenti in epoca moderna. La scelta di lasciare un ampio margine tra la città consolidata e la cinta daziaria ha una ragione prettamente economica: incrementare al massimo le entrate fiscali del Comune. Ma come procede lo sviluppo urbanistico nelle due direzioni, verso e contro la città storica? Le borgate sorti presso le barriere che vocazioni funzionali assumono? La storiografia consolidata ha in parte risposto a questi interrogativi, tuttavia partendo dall’analisi di una sezione del fondo Tipi e Disegni dell’Archivio storico della Città di Torino, da poco riordinata e messa a disposizione degli studiosi, si possono mettere in luce inediti aspetti della storia della città di Torino.

Torino, 1853-1890: nuove norme per uno sviluppo urbano programmato tra la cinta daziaria e la città storica / Pozzati, Alice. - ELETTRONICO. - Vol. B5:(2018), pp. 31-42. (Intervento presentato al convegno La Città Altra / The Other City tenutosi a Napoli, Basilica di San Giovanni Maggiore / Palazzo Gravina nel 25/27 ottobre 2018).

Torino, 1853-1890: nuove norme per uno sviluppo urbano programmato tra la cinta daziaria e la città storica

Alice Pozzati
2018

Abstract

Le cinte daziarie ottocentesche, infrastrutture in bilico tra edilizia civile e militare, ricalcano alcune caratteristiche formali e funzionali dagli apparati difensivi delle città storiche. Al posto delle porte urbane, all’intersezione con le strade foranee, sono disposte le barriere e attorno a quest’ultime in breve tempo si coagulano agglomerati urbani, le borgate. Nel 1853, a Torino, la cinta daziaria, sovradimensionata rispetto alla città esistente, ingloba possibili aree di espansione territoriale oltre ad alcuni borghi già presenti in epoca moderna. La scelta di lasciare un ampio margine tra la città consolidata e la cinta daziaria ha una ragione prettamente economica: incrementare al massimo le entrate fiscali del Comune. Ma come procede lo sviluppo urbanistico nelle due direzioni, verso e contro la città storica? Le borgate sorti presso le barriere che vocazioni funzionali assumono? La storiografia consolidata ha in parte risposto a questi interrogativi, tuttavia partendo dall’analisi di una sezione del fondo Tipi e Disegni dell’Archivio storico della Città di Torino, da poco riordinata e messa a disposizione degli studiosi, si possono mettere in luce inediti aspetti della storia della città di Torino.
2018
9788899930035
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