Negli anni quaranta dell’Ottocento, quando Torino era con nata a nord-ovest dalle industrie in Borgo Dora, a est dal ume Po, a ovest dalla cittadella, la direzione presa dalla ormai necessaria espansione della città poteva essere solo una: a sud del viale del Re, luogo designato a sede del nuovo quartiere San Salvario. Qui si concentrarono gli interessi della municipalità, e in pochi anni furono progettati - anche se in alcuni casi solo sulla carta - nuovi servizi: uno scalo ferroviario, un orto botanico, un grande tempio monumentale, una chiesa, e l’Ospedale Divisionario Militare. Questi, pur essendo solo in parte stati realizzati, hanno contribuito ad accendere un pro cuo dibattito su questioni certamente all’avanguardia, che indirizzarono la città verso un progressivo consolidamento. In particolare, l’Ospedale Divisionario Militare, progetto nato per mano di Andrea Tecco, professore di architettura del Corpo del Genio Militare, rappresentò nel dibattito dell’epoca una delle questioni centrali mentre si tentava di “progettare San Salvario”. Approvato ma mai realizzato, l’edi cio fu uno dei punti notevoli intorno cui Carlo Promis elaborò le sue proposte per il nuovo quartiere e la cui unica traccia tangibile è conservata presso l’Archivio Storico della Città di Torino e l’Archivio di Stato, in fondi ancora poco indagati. Riscoprire le vicende della breve ma intesa vita di questo edi cio può aiutare a capire l’immagine della città rappresentata e descritta nelle carte, ma mai realizzata.
Progettare San Salvario: l’Ospedale Divisionario militare al centro del dibattito per l’espansione della città / Pozzati, Alice. - STAMPA. - III. L'immagine della città moderna:(2018), pp. 299-312. (Intervento presentato al convegno Teatroeideis. L'immagine della città. La città delle immagini tenutosi a Bari nel 15-19 giugno 2016).
Progettare San Salvario: l’Ospedale Divisionario militare al centro del dibattito per l’espansione della città
Alice Pozzati
2018
Abstract
Negli anni quaranta dell’Ottocento, quando Torino era con nata a nord-ovest dalle industrie in Borgo Dora, a est dal ume Po, a ovest dalla cittadella, la direzione presa dalla ormai necessaria espansione della città poteva essere solo una: a sud del viale del Re, luogo designato a sede del nuovo quartiere San Salvario. Qui si concentrarono gli interessi della municipalità, e in pochi anni furono progettati - anche se in alcuni casi solo sulla carta - nuovi servizi: uno scalo ferroviario, un orto botanico, un grande tempio monumentale, una chiesa, e l’Ospedale Divisionario Militare. Questi, pur essendo solo in parte stati realizzati, hanno contribuito ad accendere un pro cuo dibattito su questioni certamente all’avanguardia, che indirizzarono la città verso un progressivo consolidamento. In particolare, l’Ospedale Divisionario Militare, progetto nato per mano di Andrea Tecco, professore di architettura del Corpo del Genio Militare, rappresentò nel dibattito dell’epoca una delle questioni centrali mentre si tentava di “progettare San Salvario”. Approvato ma mai realizzato, l’edi cio fu uno dei punti notevoli intorno cui Carlo Promis elaborò le sue proposte per il nuovo quartiere e la cui unica traccia tangibile è conservata presso l’Archivio Storico della Città di Torino e l’Archivio di Stato, in fondi ancora poco indagati. Riscoprire le vicende della breve ma intesa vita di questo edi cio può aiutare a capire l’immagine della città rappresentata e descritta nelle carte, ma mai realizzata.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2717454
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