La città di Salonicco per la sua posizione geografica e perché politicamente e commercialmente strategica nelle rotte del Mar Mediterraneo, si dota, già a partire del III secolo d.C., di un proprio sistema difensivo. Sullo spigolo di nord-est, sul sito dell’Acropoli, si localizza la fortezza risalente al XIII secolo. Le fonti documentarie a riguardo di questo edificio non permettono datazioni precise in modo continuativo, soprattutto per il periodo di dominazione turca (1430-1912). Alcune iscrizioni documentano rifacimenti parziali, integrazioni e restauri (XV-XVII sec.) che ne testimoniano l’utilizzo e l’ammodernamento. Dalla fine dell’Ottocento la Fortezza è utilizzata come carcere, e i fabbricati interni si modificano per accogliere le prigioni ad alta sicurezza, attive sino al 1989 quando i locali vengono assegnati al Servizio Archeologico Bizantino (Ministero della Cultura), trasferito nel 1999 all’interno del Forte per procedere negli scavi e nel documentare le trasformazioni avvenute nel tempo. Politecnico di Torino Torino, Italy silvia.gron@polito.it Erleni Gkrimpa Esclusione – Inclusione. Eptapyrgio, la fortezza di Salonicco Il Forte è inserito nella lista del Patrimonio UNESCO nel 1988 con le altre opere bizantine della città, è oggetto di approfonditi studi archeologici iniziati nel 1990 e oggi ancora in itinere. La presenza di un museo al suo interno e l’inserimento nel circuito dei tour turistici della città non risultano sufficienti alla valorizzazione del bene. Valutando le condizioni attuali del Forte, le problematicità emerse dalla fruizione di parte degli edifici che formano l’intero complesso e la politica turistica della città, si costruiscono scenari per la messa in valore del patrimonio. Nel mettere in luce alcune potenzialità che il territorio contiene si prevede oltre alla realizzazione di un parco archeologico e alla dotazione di servizi culturali e turistici calmierati, di coinvolgere la comunità del quartiere di Ano Poli.
Esclusione – Inclusione. Eptapyrgio, la Fortezza di Thessaloniki / Gron, Silvia; Gkrimpa, Eleni. - STAMPA. - 9:(2018), pp. 1285-1291. (Intervento presentato al convegno FORTMED2018 tenutosi a Torino nel 18-20 ottobre 2018).
Esclusione – Inclusione. Eptapyrgio, la Fortezza di Thessaloniki
Gron, Silvia;Gkrimpa, Eleni
2018
Abstract
La città di Salonicco per la sua posizione geografica e perché politicamente e commercialmente strategica nelle rotte del Mar Mediterraneo, si dota, già a partire del III secolo d.C., di un proprio sistema difensivo. Sullo spigolo di nord-est, sul sito dell’Acropoli, si localizza la fortezza risalente al XIII secolo. Le fonti documentarie a riguardo di questo edificio non permettono datazioni precise in modo continuativo, soprattutto per il periodo di dominazione turca (1430-1912). Alcune iscrizioni documentano rifacimenti parziali, integrazioni e restauri (XV-XVII sec.) che ne testimoniano l’utilizzo e l’ammodernamento. Dalla fine dell’Ottocento la Fortezza è utilizzata come carcere, e i fabbricati interni si modificano per accogliere le prigioni ad alta sicurezza, attive sino al 1989 quando i locali vengono assegnati al Servizio Archeologico Bizantino (Ministero della Cultura), trasferito nel 1999 all’interno del Forte per procedere negli scavi e nel documentare le trasformazioni avvenute nel tempo. Politecnico di Torino Torino, Italy silvia.gron@polito.it Erleni Gkrimpa Esclusione – Inclusione. Eptapyrgio, la fortezza di Salonicco Il Forte è inserito nella lista del Patrimonio UNESCO nel 1988 con le altre opere bizantine della città, è oggetto di approfonditi studi archeologici iniziati nel 1990 e oggi ancora in itinere. La presenza di un museo al suo interno e l’inserimento nel circuito dei tour turistici della città non risultano sufficienti alla valorizzazione del bene. Valutando le condizioni attuali del Forte, le problematicità emerse dalla fruizione di parte degli edifici che formano l’intero complesso e la politica turistica della città, si costruiscono scenari per la messa in valore del patrimonio. Nel mettere in luce alcune potenzialità che il territorio contiene si prevede oltre alla realizzazione di un parco archeologico e alla dotazione di servizi culturali e turistici calmierati, di coinvolgere la comunità del quartiere di Ano Poli.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2715475
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