Torino costituisce un caso esemplare nel panorama delle città ex-industriali che, colpite dalla crisi del fordismo e dai conseguenti processi di ristrutturazione, hanno dovuto riconvertire il proprio modello di sviluppo nel contesto sfavorevole della crisi dello stato nazionale e della mobilità del capitale. Questo processo percorre tutti gli anni Novanta e, anche grazie alla continuità politica delle giunte di centro-sinistra tra il 1993 e il 2016, ha il suo apice negli anni immediatamente successivi ai giochi olimpici del 2006, quando la città sperimenta le politiche dei “grandi eventi” raggiungendo un’inedita visibilità a livello nazionale ed internazionale. Oggetto di numerose ricerche scientifiche, la continuità di questo processo è ampiamente riconosciuta dalla letteratura. Tuttavia, l’ipotesi qui presentata è che esso affondi le proprie radici negli anni della crisi industriale, quando l’amministrazione comunista, alla guida della città tra il 1975 e il 1985, sperimenta le prime politiche di riqualificazione degli spazi pubblici anche attraverso alcuni eventi culturali. E’ dunque a partire da questa fase, meno indagata dalla critica, che il presente contributo si propone di ricostruire il percorso con cui Torino è arrivata ad essere percepita, nell’immaginario collettivo, da città fabbrica a città turistica e “degli eventi”. L’analisi storica, sviluppata mediante documenti bibliografici, archivistici ed interviste, prende in considerazione l’elaborazione politica e tecnica che sottende a tale processo di rinnovamento, fino ai suoi più recenti epiloghi. Attraverso l’osservazione delle politiche urbane volte alla promozione di Torino come attrattore economico e culturale si vuole infatti mettere in luce quali visioni di città hanno perso consenso nei periodi di crisi e di instabilità politica –in particolare nel 1985 e nel 2016– e quali invece sono risultate vincenti, e perché.
Dalla città fabbrica alla città degli eventi: Torino dagli anni Settanta del Novecento ad oggi / Greco, Elena. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 2771-2776. (Intervento presentato al convegno La città, il viaggio, il turismo. tenutosi a Napoli nel 7-8-9 settembre 2017).
Dalla città fabbrica alla città degli eventi: Torino dagli anni Settanta del Novecento ad oggi
Greco Elena
2017
Abstract
Torino costituisce un caso esemplare nel panorama delle città ex-industriali che, colpite dalla crisi del fordismo e dai conseguenti processi di ristrutturazione, hanno dovuto riconvertire il proprio modello di sviluppo nel contesto sfavorevole della crisi dello stato nazionale e della mobilità del capitale. Questo processo percorre tutti gli anni Novanta e, anche grazie alla continuità politica delle giunte di centro-sinistra tra il 1993 e il 2016, ha il suo apice negli anni immediatamente successivi ai giochi olimpici del 2006, quando la città sperimenta le politiche dei “grandi eventi” raggiungendo un’inedita visibilità a livello nazionale ed internazionale. Oggetto di numerose ricerche scientifiche, la continuità di questo processo è ampiamente riconosciuta dalla letteratura. Tuttavia, l’ipotesi qui presentata è che esso affondi le proprie radici negli anni della crisi industriale, quando l’amministrazione comunista, alla guida della città tra il 1975 e il 1985, sperimenta le prime politiche di riqualificazione degli spazi pubblici anche attraverso alcuni eventi culturali. E’ dunque a partire da questa fase, meno indagata dalla critica, che il presente contributo si propone di ricostruire il percorso con cui Torino è arrivata ad essere percepita, nell’immaginario collettivo, da città fabbrica a città turistica e “degli eventi”. L’analisi storica, sviluppata mediante documenti bibliografici, archivistici ed interviste, prende in considerazione l’elaborazione politica e tecnica che sottende a tale processo di rinnovamento, fino ai suoi più recenti epiloghi. Attraverso l’osservazione delle politiche urbane volte alla promozione di Torino come attrattore economico e culturale si vuole infatti mettere in luce quali visioni di città hanno perso consenso nei periodi di crisi e di instabilità politica –in particolare nel 1985 e nel 2016– e quali invece sono risultate vincenti, e perché.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2702451
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