La termografia applicata al risanamento di edifici storici consente di identificare, con una metodologia non distruttiva, i possibili difetti presenti nelle trame murarie ed opere d’arte, consentendo ai restauratori di intervenire sulle stesse, in modo puntuale, nelle attività di consolidamento e di recupero. L'indagine termografica sulla trama muraria di un edificio consente, in molti casi, di risalire alla tecnica edilizia utilizzata e, in virtù dalla diversa inerzia termica dei materiali utilizzati, spesso consente di individuare discontinuità nel materiale o nella struttura o la presenza di vani nascosti o vecchie tamponature. In presenza di affreschi, l'indagine contribuisce ad accertare lo stato di conservazione degli stessi, identificando eventuali difetti strutturali quali, ad esempio, le fessurazioni delle volte, la presenza di umidità di risalita o infiltrazioni. Inoltre, indagini di laboratorio più dettagliate, basate sulle minime differenze di emissività dei materiali e dei pigmenti nei successivi interventi di restauro, talvolta consentono di individuare le superfici originali degli affreschi o dipinti dalle superfici oggetto di interventi di restauro. Il presente lavoro descrive l'indagine sullo stato di degrado della Chiesa dell’Incoronata in Nardò (Le), condotta con l'ausilio della tecnica termografica. La chiesa è datata 1599, si ritiene sia stata realizzata dal più famoso architetto del periodo barocco neritino, Giuseppe Tarantino. La chiesa ha una pianta a croce latina, ad una unica navata con presbiterio e transetto. Su entrambi i lati sono posizionate tre cappelle con altari lapidei lavorati. Le murature perimetrali sono formate da conci di tufo, materiale da costruzione molto diffuso a Nardò e nei paesi limitrofi, ed hanno uno spessore notevole, in media di 90 cm. È probabile che esse abbiano una struttura interna a sacco.

Il restauro delle murature e le nuove tecniche di indagine: edifici storici del Salento / Codacci Pisanelli, Biancaneve; Zavarise, Giorgio; Maria Congedo, Paolo. - STAMPA. - (2011), pp. 35-38. (Intervento presentato al convegno XVIII Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e ambientali tenutosi a Ferrara nel 30 marzo 2 aprile 2011).

Il restauro delle murature e le nuove tecniche di indagine: edifici storici del Salento

Giorgio ZAVARISE;
2011

Abstract

La termografia applicata al risanamento di edifici storici consente di identificare, con una metodologia non distruttiva, i possibili difetti presenti nelle trame murarie ed opere d’arte, consentendo ai restauratori di intervenire sulle stesse, in modo puntuale, nelle attività di consolidamento e di recupero. L'indagine termografica sulla trama muraria di un edificio consente, in molti casi, di risalire alla tecnica edilizia utilizzata e, in virtù dalla diversa inerzia termica dei materiali utilizzati, spesso consente di individuare discontinuità nel materiale o nella struttura o la presenza di vani nascosti o vecchie tamponature. In presenza di affreschi, l'indagine contribuisce ad accertare lo stato di conservazione degli stessi, identificando eventuali difetti strutturali quali, ad esempio, le fessurazioni delle volte, la presenza di umidità di risalita o infiltrazioni. Inoltre, indagini di laboratorio più dettagliate, basate sulle minime differenze di emissività dei materiali e dei pigmenti nei successivi interventi di restauro, talvolta consentono di individuare le superfici originali degli affreschi o dipinti dalle superfici oggetto di interventi di restauro. Il presente lavoro descrive l'indagine sullo stato di degrado della Chiesa dell’Incoronata in Nardò (Le), condotta con l'ausilio della tecnica termografica. La chiesa è datata 1599, si ritiene sia stata realizzata dal più famoso architetto del periodo barocco neritino, Giuseppe Tarantino. La chiesa ha una pianta a croce latina, ad una unica navata con presbiterio e transetto. Su entrambi i lati sono posizionate tre cappelle con altari lapidei lavorati. Le murature perimetrali sono formate da conci di tufo, materiale da costruzione molto diffuso a Nardò e nei paesi limitrofi, ed hanno uno spessore notevole, in media di 90 cm. È probabile che esse abbiano una struttura interna a sacco.
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