Il saggio propone lo studio delle fonti letterarie, narrazioni e versi, per una ricerca di storia dell'architettura e del territorio, scegliendo il caso del lago d'Orta come luogo descritto e raffigurato da artisti e letterati che, talvolta, sembrano dimenticare il non lontano lago Maggiore. Descritto già nel 1434, nell’egloga siglata dall’allora cardinale Enea Silvio Piccolomini, il bacino del Cusio è tema di una cultura non solo locale. Nel Settecento entra nella letteratura nazionale con Giuseppe Zanoia, religioso, letterato e architetto neoclassico che dedica un panegirico a San Giulio, protettore della riviera d’Orta. Un secolo più tardi, con il parallelo diffondersi della moda del soggiorno sul lago, poeti e romanzieri trovano nel paesaggio cusiano interessanti suggestioni. Ne è esempio Honoré de Balzac che sceglie il lago d’Orta, visitato nel 1836, quale termine di paragone per descrivere altri spazi. Talvolta il Sacro Monte d’Orta, l’isola di San Giulio, il santuario della Madonna del Sasso, le ville e giardini sono luoghi descritti in libri di viaggio, racconti e romanzi che, così, divengono strumento di confronto nell’ambito di ricerche di storia dell’architettura. È il caso dei lavori di Carlo Emilio Gadda, interprete di villa Crespi, delle opere a stampa e della filmografia di Mario Soldati e, ancora degli scritti di Gianni Rodari, originario di Omegna che, con la loro ricca produzione, collocano uno dei laghi minori dell’Italia settentrionale in un contesto, non solo letterario, internazionale.
Architettura narrata intorno ai laghi minori dell’Italia settentrionale. Il caso del lago d’Orta / Gianasso, E.. - ELETTRONICO. - 1:(2017), pp. 2203-2210. (Intervento presentato al convegno La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione. The City, the Travel, the Torusim. Perception, Production and Processing tenutosi a Napoli nel 7-9 settembre 2017).
Architettura narrata intorno ai laghi minori dell’Italia settentrionale. Il caso del lago d’Orta
GIANASSO E.
2017
Abstract
Il saggio propone lo studio delle fonti letterarie, narrazioni e versi, per una ricerca di storia dell'architettura e del territorio, scegliendo il caso del lago d'Orta come luogo descritto e raffigurato da artisti e letterati che, talvolta, sembrano dimenticare il non lontano lago Maggiore. Descritto già nel 1434, nell’egloga siglata dall’allora cardinale Enea Silvio Piccolomini, il bacino del Cusio è tema di una cultura non solo locale. Nel Settecento entra nella letteratura nazionale con Giuseppe Zanoia, religioso, letterato e architetto neoclassico che dedica un panegirico a San Giulio, protettore della riviera d’Orta. Un secolo più tardi, con il parallelo diffondersi della moda del soggiorno sul lago, poeti e romanzieri trovano nel paesaggio cusiano interessanti suggestioni. Ne è esempio Honoré de Balzac che sceglie il lago d’Orta, visitato nel 1836, quale termine di paragone per descrivere altri spazi. Talvolta il Sacro Monte d’Orta, l’isola di San Giulio, il santuario della Madonna del Sasso, le ville e giardini sono luoghi descritti in libri di viaggio, racconti e romanzi che, così, divengono strumento di confronto nell’ambito di ricerche di storia dell’architettura. È il caso dei lavori di Carlo Emilio Gadda, interprete di villa Crespi, delle opere a stampa e della filmografia di Mario Soldati e, ancora degli scritti di Gianni Rodari, originario di Omegna che, con la loro ricca produzione, collocano uno dei laghi minori dell’Italia settentrionale in un contesto, non solo letterario, internazionale.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2694042
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