Nella tradizione cattolica, quando al progressivo decadere della liturgia della Parola, centrata sullo spazio dell’ambone, si sostituisce il prevalere della liturgia eucaristica, il luogo destinato all’Eucarestia diventa fulcro della celebrazione. Centrale è, quindi, il cibo eucaristico, il cui valore simbolico è a lungo discusso fin dai primi secoli dopo il Mille. Il saggio illustra il disegno dello spazio urbano e dell'architettura costruita, a Torino, per la celebrazione del Corpus Domini, o meglio Corpus Christi, un cantiere avviato all'inizio del Seicento per adempire a un voto pronunciato durante la peste del 1598. I lavori, sostenuti dalla Municipalità, sono affidati ad Ascanio Vitozzi e, per la facciata, a Carlo di Castellamonte. I due celebri professionisti si dimostrano capaci di coniugare le esigenze della diocesi, che necessita di un ampio spazio per accogliere i fedeli, della corte e della Città che, in questi stessi anni, discutono la relazione tra la piazza del Castello e piazza delle erbe, antistante il Comune. Il contributo introduce lo studio delle trasformazioni della Città vecchia e di alcune sue architetture per la celebrazione della festa dell'Eucarestia, nonché la costruzione della chiesa e la conseguente definizione dello spazio urbano circostante, emblema del complesso e articolato rapporto tra la Città e lo Stato.

Architettura e scena urbana per la celebrazione del Corpus Domini / Gianasso, E.. - ELETTRONICO. - 1:(2015), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno Il cibo e la città. Fod and the City. VII Congresso AISU tenutosi a Padova nel 3-5 settembre 2015).

Architettura e scena urbana per la celebrazione del Corpus Domini

GIANASSO E.
2015

Abstract

Nella tradizione cattolica, quando al progressivo decadere della liturgia della Parola, centrata sullo spazio dell’ambone, si sostituisce il prevalere della liturgia eucaristica, il luogo destinato all’Eucarestia diventa fulcro della celebrazione. Centrale è, quindi, il cibo eucaristico, il cui valore simbolico è a lungo discusso fin dai primi secoli dopo il Mille. Il saggio illustra il disegno dello spazio urbano e dell'architettura costruita, a Torino, per la celebrazione del Corpus Domini, o meglio Corpus Christi, un cantiere avviato all'inizio del Seicento per adempire a un voto pronunciato durante la peste del 1598. I lavori, sostenuti dalla Municipalità, sono affidati ad Ascanio Vitozzi e, per la facciata, a Carlo di Castellamonte. I due celebri professionisti si dimostrano capaci di coniugare le esigenze della diocesi, che necessita di un ampio spazio per accogliere i fedeli, della corte e della Città che, in questi stessi anni, discutono la relazione tra la piazza del Castello e piazza delle erbe, antistante il Comune. Il contributo introduce lo studio delle trasformazioni della Città vecchia e di alcune sue architetture per la celebrazione della festa dell'Eucarestia, nonché la costruzione della chiesa e la conseguente definizione dello spazio urbano circostante, emblema del complesso e articolato rapporto tra la Città e lo Stato.
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