Il presente contributo indaga le valenze inedite e più propriamente figurative di una serie di illustrazioni contenute in un volume che celebra e divulga attraverso rappresentazioni sorprendenti le abilità di un protagonista “illetterato” che realizza concezioni nuove per macchine edili al servizio della magnifica Fabbrica di San Pietro, dedicando commenti e riflessioni ad alcune delle cinquantaquattro tavole che compongono il volume Castelli e ponti di maestro Niccola Zabaglia, analizzato nella prima edizione del 1743. Nelle considerazioni il significato "dell’ostendere" fornisce una chiave di lettura per le illustrazioni di quei dispositivi, di invenzione o di innovazione, che sono il frutto dell’intuito e dell’ingegno tecnico di Zabaglia e che lo stretto rapporto tra analitiche didascalie e complesse figurazioni riesce a rendere comprensibili spiegando concretamente i modi, le finalità e le alternative ammesse per la loro costruzione. Il concetto di "rivelare" risulta in qualche modo implicito nelle modalità con le quali sono stati realizzati i disegni degli apparati provvisionali che illustrano lavori e imprese e ne consegnano la memoria nelle tavole incise: molte rappresentazioni sono frutto di operazioni di rilievo dei modelli realizzati da Zabaglia e di successive trascrizioni grafiche espressamente redatte per compilare il patrimonio illustrativo, mentre solo poche altre sono copie di precedenti illustri incisioni. Un mondo didascalico che presenta una strategia comunicativa quasi più raffinata di quanto non si possa cogliere nell’immediato, una forma di orientamento alla loro lettura che diviene un processo filtrato da una distintiva propensione didattica e da intendimenti di comunicazione che avvicinano i castelli e i ponti alle altre “artificiose macchine” di altri ambiti tecnici : le relazioni con il mondo di Ramelli, della metallurgia di Agricola, delle fortificazioni di Belidor, si allineano con la narrazione enciclopedica dei mestieri di Diderot. Il disegno, le rappresentazioni grafiche sono il media che sostanzia la raffigurazione per far conoscere, che razionalizza la percezione di ambienti e cose complesse per trasmettere, interpreta e mostra per diffondere, recepisce applicazioni di successo e ne distilla i connotati più originali per insegnare. Oggi ne custodisce la memoria.

Celebrare la maestria nella meccanica pratica con modelli, disegni e incisioni, ovvero rendere visibili le invenzioni e l'arte di Nicola Zabaglia / Novello, Giuseppa. - CD-ROM. - unico:(2015). (Intervento presentato al convegno Idee per la rappresentazione 7- Visualità tenutosi a Aversa (CE) nel 9 maggio 2014).

Celebrare la maestria nella meccanica pratica con modelli, disegni e incisioni, ovvero rendere visibili le invenzioni e l'arte di Nicola Zabaglia

NOVELLO, Giuseppa
2015

Abstract

Il presente contributo indaga le valenze inedite e più propriamente figurative di una serie di illustrazioni contenute in un volume che celebra e divulga attraverso rappresentazioni sorprendenti le abilità di un protagonista “illetterato” che realizza concezioni nuove per macchine edili al servizio della magnifica Fabbrica di San Pietro, dedicando commenti e riflessioni ad alcune delle cinquantaquattro tavole che compongono il volume Castelli e ponti di maestro Niccola Zabaglia, analizzato nella prima edizione del 1743. Nelle considerazioni il significato "dell’ostendere" fornisce una chiave di lettura per le illustrazioni di quei dispositivi, di invenzione o di innovazione, che sono il frutto dell’intuito e dell’ingegno tecnico di Zabaglia e che lo stretto rapporto tra analitiche didascalie e complesse figurazioni riesce a rendere comprensibili spiegando concretamente i modi, le finalità e le alternative ammesse per la loro costruzione. Il concetto di "rivelare" risulta in qualche modo implicito nelle modalità con le quali sono stati realizzati i disegni degli apparati provvisionali che illustrano lavori e imprese e ne consegnano la memoria nelle tavole incise: molte rappresentazioni sono frutto di operazioni di rilievo dei modelli realizzati da Zabaglia e di successive trascrizioni grafiche espressamente redatte per compilare il patrimonio illustrativo, mentre solo poche altre sono copie di precedenti illustri incisioni. Un mondo didascalico che presenta una strategia comunicativa quasi più raffinata di quanto non si possa cogliere nell’immediato, una forma di orientamento alla loro lettura che diviene un processo filtrato da una distintiva propensione didattica e da intendimenti di comunicazione che avvicinano i castelli e i ponti alle altre “artificiose macchine” di altri ambiti tecnici : le relazioni con il mondo di Ramelli, della metallurgia di Agricola, delle fortificazioni di Belidor, si allineano con la narrazione enciclopedica dei mestieri di Diderot. Il disegno, le rappresentazioni grafiche sono il media che sostanzia la raffigurazione per far conoscere, che razionalizza la percezione di ambienti e cose complesse per trasmettere, interpreta e mostra per diffondere, recepisce applicazioni di successo e ne distilla i connotati più originali per insegnare. Oggi ne custodisce la memoria.
2015
9788890458590
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