L’applicazione del metodo termografico per l’analisi dello stato di conservazione degli edifici può fornire utili indicazioni diagnostiche qualora sia possibile disporre di affidabili protocolli di prova ai quali attenersi per il rilievo in situ. Il presente lavoro, condotto a partire dal 2004 su un ‘cantiere-scuola’, si pone due obiettivi: da un lato tentare di definire quali siano le condizioni di ripresa migliori in funzione del difetto da indagare, dell’esposizione dell’edificio, nonché della sua tipologia costruttiva (protocolli di prova). In secondo luogo, si vogliono identificare parametri efficaci e dimostrare come le tecniche termografiche siano uno strumento imprescindibile per il monitoraggio del patrimonio artistico. Questo obiettivo si raggiunge attraverso il confronto tra i risultati ottenuti da scansioni condotte negli anni, che permettono di valutare l’eventuale evoluzione dei fenomeni di degrado individuati. Per giungere a questi risultati si è operata una classificazione ed una casistica di alcune patologie che si incontrano di frequente. In relazione a queste, si illustra la procedura sperimentale e di calcolo messa a punto per ottenere indicazioni affidabili, senza ricorrere alla stimolazione delle superfici con tecniche attive. Nella memoria si illustra un innovativo metodo di misura di un parametro che si dimostra di grande utilità per gli scopi suddetti e cioè l’inerzia termica. La misura si svolge in modo non distruttivo su ampie zone della superficie. La rappresentazione dei risultati viene efficacemente migliorata correlandoli alle condizioni geografiche ed alla geometria tridimensionale dell’edificio.

Sull’intonaco e oltre: Diagnostica non distruttiva per il monitoraggio del Patrimonio storico-monumentale. Misura in situ dell’effusività termica / Grinzato, E.; Bison, P.; Girotto, Mario; Volinia, Monica. - CD-ROM. - (2009), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno Conferenza Nazionale sulle Prove non Distruttive Monitoraggio Diagnostica, 13° Congresso AIPnD tenutosi a Roma nel 15--17 ottobre 2009).

Sull’intonaco e oltre: Diagnostica non distruttiva per il monitoraggio del Patrimonio storico-monumentale. Misura in situ dell’effusività termica

GIROTTO, Mario;VOLINIA, Monica
2009

Abstract

L’applicazione del metodo termografico per l’analisi dello stato di conservazione degli edifici può fornire utili indicazioni diagnostiche qualora sia possibile disporre di affidabili protocolli di prova ai quali attenersi per il rilievo in situ. Il presente lavoro, condotto a partire dal 2004 su un ‘cantiere-scuola’, si pone due obiettivi: da un lato tentare di definire quali siano le condizioni di ripresa migliori in funzione del difetto da indagare, dell’esposizione dell’edificio, nonché della sua tipologia costruttiva (protocolli di prova). In secondo luogo, si vogliono identificare parametri efficaci e dimostrare come le tecniche termografiche siano uno strumento imprescindibile per il monitoraggio del patrimonio artistico. Questo obiettivo si raggiunge attraverso il confronto tra i risultati ottenuti da scansioni condotte negli anni, che permettono di valutare l’eventuale evoluzione dei fenomeni di degrado individuati. Per giungere a questi risultati si è operata una classificazione ed una casistica di alcune patologie che si incontrano di frequente. In relazione a queste, si illustra la procedura sperimentale e di calcolo messa a punto per ottenere indicazioni affidabili, senza ricorrere alla stimolazione delle superfici con tecniche attive. Nella memoria si illustra un innovativo metodo di misura di un parametro che si dimostra di grande utilità per gli scopi suddetti e cioè l’inerzia termica. La misura si svolge in modo non distruttivo su ampie zone della superficie. La rappresentazione dei risultati viene efficacemente migliorata correlandoli alle condizioni geografiche ed alla geometria tridimensionale dell’edificio.
2009
888975804X
9788889758045
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