Se la frammentazione sembra essere il carattere distintivo della metropoli contemporanea, le aree libere residue dei territori dello sprawl appaiono indubbiamente ambiti privilegiati d’intervento, in quanto spazi del degrado ambientale (e sociale), ma anche occasioni per un ripensamento del progetto di parti di città, di cui quelle aree abbandonate, inutilizzate, degradate, possono - e devono - divenire risorsa, patrimonio disponibile per sperimentazioni innovative. Può trattarsi di aree vicine e/o intercluse nelle reti delle infrastrutture, di aree di soglia urbana fra differenti territori (fisici e sociali), di scarti urbani derivati dalla deregulation edilizia, di aree abbandonate dalla delocalizzazione industriale: in ogni caso si potrebbe parlare di spazi del between o dell'in-between, del "fra", dell'entre-deux, per indicare non solo lo spazio situato "in mezzo" fra entità distinte e diverse, ma anche - secondo la sua etimologia originaria - il luogo contestuale di separazione e approssimazione, prestandosi a sottolineare la distanza esistente tra due luoghi e la loro prossimità, la similarità e la differenza. In questa accezione l'in-between rappresenta lo sfilacciamento dei confini e, in quanto spazio dell'interstizio e dell'intervallo, l'unico modo per uscire dal dualismo e aprirsi allo spazio empirico e progettuale della relazionalità, della metamorfosi e del divenire. Per questo la relazione ha inteso sottolineare, accanto ai luoghi dell'in-between della metropoli contemporanea, anche una modalità progettuale che, superando la logica binaria e oppositiva, privilegia l'interferenza, lo sconfinamento, l'oscillazione, la polivalenza, per raccontare la trasformazione dei territori della contemporaneità.

Le metamorfosi continue dei territori dell'architettura: intervenire nello / con lo spazio dell'in-between / Gregory, Paola. - (2014). (Intervento presentato al convegno "3gA 2014 Comunicare la trasformazione" tenutosi a Pistoia nel 13-15 Novembre 2014).

Le metamorfosi continue dei territori dell'architettura: intervenire nello / con lo spazio dell'in-between

GREGORY, PAOLA
2014

Abstract

Se la frammentazione sembra essere il carattere distintivo della metropoli contemporanea, le aree libere residue dei territori dello sprawl appaiono indubbiamente ambiti privilegiati d’intervento, in quanto spazi del degrado ambientale (e sociale), ma anche occasioni per un ripensamento del progetto di parti di città, di cui quelle aree abbandonate, inutilizzate, degradate, possono - e devono - divenire risorsa, patrimonio disponibile per sperimentazioni innovative. Può trattarsi di aree vicine e/o intercluse nelle reti delle infrastrutture, di aree di soglia urbana fra differenti territori (fisici e sociali), di scarti urbani derivati dalla deregulation edilizia, di aree abbandonate dalla delocalizzazione industriale: in ogni caso si potrebbe parlare di spazi del between o dell'in-between, del "fra", dell'entre-deux, per indicare non solo lo spazio situato "in mezzo" fra entità distinte e diverse, ma anche - secondo la sua etimologia originaria - il luogo contestuale di separazione e approssimazione, prestandosi a sottolineare la distanza esistente tra due luoghi e la loro prossimità, la similarità e la differenza. In questa accezione l'in-between rappresenta lo sfilacciamento dei confini e, in quanto spazio dell'interstizio e dell'intervallo, l'unico modo per uscire dal dualismo e aprirsi allo spazio empirico e progettuale della relazionalità, della metamorfosi e del divenire. Per questo la relazione ha inteso sottolineare, accanto ai luoghi dell'in-between della metropoli contemporanea, anche una modalità progettuale che, superando la logica binaria e oppositiva, privilegia l'interferenza, lo sconfinamento, l'oscillazione, la polivalenza, per raccontare la trasformazione dei territori della contemporaneità.
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