Appare ricorrente nelle dichiarazioni congiunte a livello europeo l’esigenza di incentivare curriculum flessibili, maggiormente incentrati sul soggetto che apprende, in ragione della propria crescita personale e dell’acquisizione di nuove conoscenze e abilità richieste dalle esigenze occupazionali sempre più elevate e trasversali e da un mercato del lavoro in continua e rapida trasformazione. Percorsi flessibili, dunque, cui dovrebbero collaborare istituzioni di istruzione superiore, parti sociali (datori di lavoro, ordini, associazioni) e studenti per garantire – ai diversi livelli di formazione universitaria e post-universitaria – quella plurivocità di studi e interessi capaci – come sottolineato dal comunicato di Leuven e Louven-la-Neuve dell’aprile 2009, relativo allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore nel prossimo decennio – di “promuovere nell’intera società innovazione e creatività”. Aspetti che, riteniamo, la formazione dovrebbe perseguire per esaltare, piuttosto che omologare, profili differenti, abbracciando su un terreno comune e condiviso di appartenenza i diversi risvolti teorico-operativi dei nostri ambitii disciplinari che forse, più di altri, richiedono ed esigono capacità di interrelate fra loro sistemi di pensiero diversi.
Formazione / Gregory, Paola. - (2011). (Intervento presentato al convegno Assemblea Plenaria del Coordinamento ProArch (Docenti di Progettazione Architettonica ICAR 14-15-16) tenutosi a Roma nel 03-12-2011).
Formazione
GREGORY, PAOLA
2011
Abstract
Appare ricorrente nelle dichiarazioni congiunte a livello europeo l’esigenza di incentivare curriculum flessibili, maggiormente incentrati sul soggetto che apprende, in ragione della propria crescita personale e dell’acquisizione di nuove conoscenze e abilità richieste dalle esigenze occupazionali sempre più elevate e trasversali e da un mercato del lavoro in continua e rapida trasformazione. Percorsi flessibili, dunque, cui dovrebbero collaborare istituzioni di istruzione superiore, parti sociali (datori di lavoro, ordini, associazioni) e studenti per garantire – ai diversi livelli di formazione universitaria e post-universitaria – quella plurivocità di studi e interessi capaci – come sottolineato dal comunicato di Leuven e Louven-la-Neuve dell’aprile 2009, relativo allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore nel prossimo decennio – di “promuovere nell’intera società innovazione e creatività”. Aspetti che, riteniamo, la formazione dovrebbe perseguire per esaltare, piuttosto che omologare, profili differenti, abbracciando su un terreno comune e condiviso di appartenenza i diversi risvolti teorico-operativi dei nostri ambitii disciplinari che forse, più di altri, richiedono ed esigono capacità di interrelate fra loro sistemi di pensiero diversi.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2617097
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