Il contributo intende presentare i risultati emersi da un’indagine multi dimensionale svolta sul territorio nazionale, effettuata da un gruppo di lavoro multidisciplinare, nell’ottica di individuare leve e fattori di sviluppo territoriale a supporto di strategie d’investimento. La partnership di lavoro avviata nel 2009 per la produzione di analisi nell’ambito dei fondi europei Jessica (Joint European Support for Sustainable Investments in City Areas) è supportato da Fondazioni bancarie, dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) e della Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L’Italia è contraddistinta da regioni ad elevato potenziale di sviluppo, rivelando però criticità non indifferenti. In particolare il sud e le isole sono caratterizzati da regioni che dipendono più di altre dalle infrastrutture di mare e aeree, e che tuttavia mancano di adeguate reti utili a favorire la mobilità di capitali materiali e immateriali al proprio interno, così come “verso” e “da” altre regioni italiane e il mercato internazionale. Ciò che rende l’analisi strategica è riassumibile in tre aspetti chiave: la massa dei dati (77 indicatori di competitività demografica, economica, ambientale, immobiliare, socio territoriale ed infrastrutturale), la possibilità di confrontare le performance riscontrate a diversi livelli di aggregazione territoriale (110 capoluoghi di provincia nazionali) e la possibilità di offrire una mappa della competitività territoriale ed economica (rischio sistemico) e del rischio associato a singoli progetti di sviluppo sul territorio (specifico) sia in chiave statica che prospettica (con proiezioni fino al 2030). Grazie alla raccolta di dati su serie storica più che decennale l’analisi è in grado di cogliere come l’attuale recessione economica stia impattando sull’economia e la demografia. Gran parte delle regioni del sud, pur manifestando svantaggi strutturali rispetto ad altre regioni italiane (mancanza di adeguate infrastrutture) presentano margini di miglioramento potenziali. Si pensi alla sostenibilità energetica degli edifici, alla possibile destagionalizzazione del turismo, allo sviluppo del settore terziario, fattori che potrebbero rendere più attrattive e dinamiche le aree urbane di costa e di entroterra generando impatti sull’occupazione, evitando la fuga delle nuove generazioni e inducendo effetti anche sul valore del patrimonio immobiliare. E’ in questa chiave di lettura che il supporto informativo costruito permette di sviluppare una conoscenza strategica dei territori e valutare l’impatto delle dinamiche demografiche, sociali, occupazionali e immobiliari, sui relativi sistemi infrastrutturali, ambientali, economici e produttivi in termini di progetti di rigenerazione territorio urbana e territoriale.
Fattori di sviluppo territoriale: un'analisi a supporto delle strategie di investimento / Bodano, Francesca; Ingaramo, Luisa; Sabatino, Stefania. - ELETTRONICO. - (2013). (Intervento presentato al convegno XXXIV Conferenza Italiana di Scienze Regionali (AISRe) tenutosi a Palermo nel 2-3 settembre 2013).
Fattori di sviluppo territoriale: un'analisi a supporto delle strategie di investimento
BODANO, FRANCESCA;INGARAMO, LUISA;SABATINO, STEFANIA
2013
Abstract
Il contributo intende presentare i risultati emersi da un’indagine multi dimensionale svolta sul territorio nazionale, effettuata da un gruppo di lavoro multidisciplinare, nell’ottica di individuare leve e fattori di sviluppo territoriale a supporto di strategie d’investimento. La partnership di lavoro avviata nel 2009 per la produzione di analisi nell’ambito dei fondi europei Jessica (Joint European Support for Sustainable Investments in City Areas) è supportato da Fondazioni bancarie, dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) e della Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L’Italia è contraddistinta da regioni ad elevato potenziale di sviluppo, rivelando però criticità non indifferenti. In particolare il sud e le isole sono caratterizzati da regioni che dipendono più di altre dalle infrastrutture di mare e aeree, e che tuttavia mancano di adeguate reti utili a favorire la mobilità di capitali materiali e immateriali al proprio interno, così come “verso” e “da” altre regioni italiane e il mercato internazionale. Ciò che rende l’analisi strategica è riassumibile in tre aspetti chiave: la massa dei dati (77 indicatori di competitività demografica, economica, ambientale, immobiliare, socio territoriale ed infrastrutturale), la possibilità di confrontare le performance riscontrate a diversi livelli di aggregazione territoriale (110 capoluoghi di provincia nazionali) e la possibilità di offrire una mappa della competitività territoriale ed economica (rischio sistemico) e del rischio associato a singoli progetti di sviluppo sul territorio (specifico) sia in chiave statica che prospettica (con proiezioni fino al 2030). Grazie alla raccolta di dati su serie storica più che decennale l’analisi è in grado di cogliere come l’attuale recessione economica stia impattando sull’economia e la demografia. Gran parte delle regioni del sud, pur manifestando svantaggi strutturali rispetto ad altre regioni italiane (mancanza di adeguate infrastrutture) presentano margini di miglioramento potenziali. Si pensi alla sostenibilità energetica degli edifici, alla possibile destagionalizzazione del turismo, allo sviluppo del settore terziario, fattori che potrebbero rendere più attrattive e dinamiche le aree urbane di costa e di entroterra generando impatti sull’occupazione, evitando la fuga delle nuove generazioni e inducendo effetti anche sul valore del patrimonio immobiliare. E’ in questa chiave di lettura che il supporto informativo costruito permette di sviluppare una conoscenza strategica dei territori e valutare l’impatto delle dinamiche demografiche, sociali, occupazionali e immobiliari, sui relativi sistemi infrastrutturali, ambientali, economici e produttivi in termini di progetti di rigenerazione territorio urbana e territoriale.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2591377
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