Nell’articolo vengono presentate le ricerche eseguite dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI), relative alle condizioni geologico-strutturali ed idrogeologiche dei depositi torbiditici della zona collinare delle Langhe, ubicata nel settore del Piemonte sud-orientale. In seguito ad importanti fenomeni infiltrativi (piogge e/o fusione nivale) o, in casi più rari, dopo interventi antropici, si verificano sui versanti a franapoggio di questo settore, estesi dissesti con un meccanismo di evoluzione cinematica molto rapida, che si impostano in corrispondenza di piani di taglio a basso angolo, paralleli alla stratificazione e caratterizzati da pendenze molto blande (8-13°). Una serie di studi, indagini e monitoraggi è stata avviata presso il Politecnico di Torino successivamente all’evento alluvionale che ha interessato il territorio piemontese il 5-6 novembre 1994, al fine di caratterizzare dal punto di vista fisico-meccanico ed idrogeologico i sedimenti interessati da questi dissesti e comprendere quali siano i fattori predisponenti e scatenanti i dissesti stessi. In questo ambito il presente articolo costituisce la prima parte di un più ampio lavoro (la seconda parte del quale è pubblicata in questo numero) e riporta i principali risultati di questa ricerca con riferimento all’assetto geologico-strutturale ed idrogeologico, mettendo in luce il ruolo dei piani di taglio intrastratali di origine tettonica osservati in diverse zone del bacino e le rapide ed importanti variazioni dei livelli idrici che si osservano in seguito alla messa in carico della rete di drenaggio e alla trasmissione delle pressioni idrauliche in corrispondenza dei piani di scivolamento. Nella seconda parte del lavoro, queste informazioni verranno integrate con studi di natura geomeccanica condotti presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica, arrivando alla formulazione di alcune ipotesi sull’innesco dei dissesti che possono costituire un utile strumento per la progettazione di possibili interventi per la riduzione del rischio sui pendii potenzialmente instabili.
Attività del Politecnico di Torino per lo studio dei fenomeni di scivolamento planare delle Langhe. Parte I: assetto geologico-strutturale ed idrogeologico / Vigna, Bartolomeo. - In: GEAM. GEOINGEGNERIA AMBIENTALE E MINERARIA. - ISSN 1121-9041. - STAMPA. - L'alluvione del 5-6 novembre 1994 in Piemonte:(2014), pp. 269-274. (Intervento presentato al convegno L'alluvione del 5-6 novembre 1994 in Piemonte tenutosi a Torino nel 28-29 ottobre 2014).
Attività del Politecnico di Torino per lo studio dei fenomeni di scivolamento planare delle Langhe. Parte I: assetto geologico-strutturale ed idrogeologico
VIGNA, Bartolomeo
2014
Abstract
Nell’articolo vengono presentate le ricerche eseguite dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI), relative alle condizioni geologico-strutturali ed idrogeologiche dei depositi torbiditici della zona collinare delle Langhe, ubicata nel settore del Piemonte sud-orientale. In seguito ad importanti fenomeni infiltrativi (piogge e/o fusione nivale) o, in casi più rari, dopo interventi antropici, si verificano sui versanti a franapoggio di questo settore, estesi dissesti con un meccanismo di evoluzione cinematica molto rapida, che si impostano in corrispondenza di piani di taglio a basso angolo, paralleli alla stratificazione e caratterizzati da pendenze molto blande (8-13°). Una serie di studi, indagini e monitoraggi è stata avviata presso il Politecnico di Torino successivamente all’evento alluvionale che ha interessato il territorio piemontese il 5-6 novembre 1994, al fine di caratterizzare dal punto di vista fisico-meccanico ed idrogeologico i sedimenti interessati da questi dissesti e comprendere quali siano i fattori predisponenti e scatenanti i dissesti stessi. In questo ambito il presente articolo costituisce la prima parte di un più ampio lavoro (la seconda parte del quale è pubblicata in questo numero) e riporta i principali risultati di questa ricerca con riferimento all’assetto geologico-strutturale ed idrogeologico, mettendo in luce il ruolo dei piani di taglio intrastratali di origine tettonica osservati in diverse zone del bacino e le rapide ed importanti variazioni dei livelli idrici che si osservano in seguito alla messa in carico della rete di drenaggio e alla trasmissione delle pressioni idrauliche in corrispondenza dei piani di scivolamento. Nella seconda parte del lavoro, queste informazioni verranno integrate con studi di natura geomeccanica condotti presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica, arrivando alla formulazione di alcune ipotesi sull’innesco dei dissesti che possono costituire un utile strumento per la progettazione di possibili interventi per la riduzione del rischio sui pendii potenzialmente instabili.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2574537
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