Il contributo è imperniato sull’uso dell’acquarello nella rappresentazione grafica e lettura dell’ambiente, intesa come approfondimento delle componenti essenziali che caratterizzano un paesaggio. La sua applicazione si rivela come un elemento determinante, sia nella conoscenza delle identità dei luoghi, sia come strumento utile e immediato per sottolineare un’idea in fase di sviluppo. Allo scopo vengono esaminati alcuni “carnet” di viaggio realizzati da grandi firme dell’Architettura e da paesaggisti che, nei loro schizzi, hanno utilizzato l’acquarello al fine di consentire un maggiore effetto di avvicinamento alla realtà. Ciò che si evince, dall’analisi delle loro opere, è la capacità di rappresentare l’atmosfera dei luoghi attraverso la sintesi cromatica. Ed è proprio questa sintesi, effettuata con freschezza e spontaneità, che identifica un paesaggio e lo diversifica da altri. La tecnica usata non consente ripensamenti, ogni pennellata non può essere cancellata come nella pittura a olio, per cui i toni devono essere calibrati e rispondenti il più possibile al modello originale. Ogni regione geografica, ogni paesaggio, nascendo dalla doppia attività dell’uomo e della natura, ha un proprio colore, o se si vuole, il colore del paesaggio nasce appunto dal doppio rapporto con la natura ( i materiali usati per la costruzione, il clima, ecc.) e con la storia e quindi i mutevoli condizionamenti culturali che essa ha prodotto. Da qui si evince che Il colore è un elemento sostanziale del paesaggio, esso è in relazione con gli elementi naturali, con la vegetazione, la terra cangiante a seconda della composizione, la conformazione geologica, ma è anche in relazione con gli elementi artificiali operai dell’uomo, quali edifici residenziali e produttivi, strade, opere d’arte, ecc. A prima vista si potrebbe sostenere che il colore è solo quello legato all’architettura, ma in realtà non è così, in quanto esso deve essere considerato come elemento integrante, un legame tra tutti gli elementi di un paesaggio. Infatti il colore proprio dei materiali architettonici, con l’incidenza della luce, subisce l’influenza degli elementi di contorno. L’obiettivo della ricerca è quello di capire e comprendere, attraverso l’acquarello, il legame profondo che lega il colore al territorio, al fine di conservare la specificità dei vari luoghi geografici che la storia ci ha consegnato e poter quindi leggere l’ambiente non solo in termini di “scala” o “forma” ma anche attraverso i valori cromatici.

L’acquarello nella rappresentazione del paesaggio / Blotto, Laura. - IX A:(2013), pp. 641-647. (Intervento presentato al convegno Colore colorimetria tenutosi a Firenze nel 19-20 settembre 2013).

L’acquarello nella rappresentazione del paesaggio

BLOTTO, Laura
2013

Abstract

Il contributo è imperniato sull’uso dell’acquarello nella rappresentazione grafica e lettura dell’ambiente, intesa come approfondimento delle componenti essenziali che caratterizzano un paesaggio. La sua applicazione si rivela come un elemento determinante, sia nella conoscenza delle identità dei luoghi, sia come strumento utile e immediato per sottolineare un’idea in fase di sviluppo. Allo scopo vengono esaminati alcuni “carnet” di viaggio realizzati da grandi firme dell’Architettura e da paesaggisti che, nei loro schizzi, hanno utilizzato l’acquarello al fine di consentire un maggiore effetto di avvicinamento alla realtà. Ciò che si evince, dall’analisi delle loro opere, è la capacità di rappresentare l’atmosfera dei luoghi attraverso la sintesi cromatica. Ed è proprio questa sintesi, effettuata con freschezza e spontaneità, che identifica un paesaggio e lo diversifica da altri. La tecnica usata non consente ripensamenti, ogni pennellata non può essere cancellata come nella pittura a olio, per cui i toni devono essere calibrati e rispondenti il più possibile al modello originale. Ogni regione geografica, ogni paesaggio, nascendo dalla doppia attività dell’uomo e della natura, ha un proprio colore, o se si vuole, il colore del paesaggio nasce appunto dal doppio rapporto con la natura ( i materiali usati per la costruzione, il clima, ecc.) e con la storia e quindi i mutevoli condizionamenti culturali che essa ha prodotto. Da qui si evince che Il colore è un elemento sostanziale del paesaggio, esso è in relazione con gli elementi naturali, con la vegetazione, la terra cangiante a seconda della composizione, la conformazione geologica, ma è anche in relazione con gli elementi artificiali operai dell’uomo, quali edifici residenziali e produttivi, strade, opere d’arte, ecc. A prima vista si potrebbe sostenere che il colore è solo quello legato all’architettura, ma in realtà non è così, in quanto esso deve essere considerato come elemento integrante, un legame tra tutti gli elementi di un paesaggio. Infatti il colore proprio dei materiali architettonici, con l’incidenza della luce, subisce l’influenza degli elementi di contorno. L’obiettivo della ricerca è quello di capire e comprendere, attraverso l’acquarello, il legame profondo che lega il colore al territorio, al fine di conservare la specificità dei vari luoghi geografici che la storia ci ha consegnato e poter quindi leggere l’ambiente non solo in termini di “scala” o “forma” ma anche attraverso i valori cromatici.
2013
9788838762413
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