The aim of the project of anastylosis of the Severian scaenaefrons first order of the theater of Hierapolis is the preservation of ancient material –how it has survived through the historical process, from the ancient theater to its former condition of archaeological monument- and relationships between the architectural and decorative parts of the building and between the building and its architectural and natural environment. The project is based on the principles established by the Charter of Restoration • anastylosis as possibility of recomposition of the original elements now dismembered (Carta di Atene, chapt. IV e Carta di Venezia, art. 15); • use of new materials always recognizable (Carta di Atene, idem); • judicious use of all resources of modern technology (Carta di Atene, chapt. V) and, however, of all the most modern methods of structure and conservation, whose efficiency has been demonstrated by scientific data, is guaranteed by the real needs and appropriate to conservation needs (Carta di Venezia, art. 10; Carta di Cracovia, chapt. 10); • opportunities to integrate the elements of sculpture and decoration of the monument had been separated as a result of archaeological excavation (paraphrase of the Carta di Venezia, art. 8); • respect for original material and authentic documents (Carta di Venezia, art. 9); any intervention of completion, recognized as essential to aesthetic and technical reasons, must bear a mark of contemporaneity (ibid.) and implemented in a fully contemporary language (Carta di Cracovia, chapt. 4); • integrations in harmony with all, but, however, distinguished from the original to avoid fakes and protect both the historical case and the aesthetic (Carta di Venezia, art. 12, art. 15); • the intervention should ensure compatibility with the materials, structures and architectural values (Carta di Cracovia, chapt. 10). The principle, that was followed in making the consolidation project, is based on the concept of "improvement" as defined by Italian law and, in particular, from the Ministerial Decree 24.01.1986, “Technical standards relating to earthquake-resistant buildings”, which at the art. C.9.1.2. identifies it as the execution of one or more works on the individual structural elements of the building in order to achieve a greater degree of safety without substantially changing the global behavior, in essence, therefore, with the objective of maintaining the material integrity of the historical artifact aiming to consolidate the homogenization of the masses. Use of materials for restoration, consolidation and reintegration have been privileged natural materials, with particular regard to the mortar and consolidation, excluding the materials based on synthetic resin and cement. This choice was guided by attention, today essential and unescapable, for environmental sustainability; it is made possible by the availability of natural materials and now, these materials, are widely experienced in major international sites featuring the performance of the restoration and suitable for all physical, chemical, mechanical and endurance features. Natural materials are also more compatible with old ones. The choice, as the material of the reinforcing ties of Fiber Glass Reinforced Polyester (GFRP Glass Fibre Reinforced Polymer)-used only in the spiral-shaped bars as a substitute for more traditional stainless-steel bars- is motivated by the strength of the material in presence of high temperature, its good quality anti corrosive, as well as excellent cost-performance ratio. The use of such material in the form of spiraled bars also helps to ensure a tight fit to the natural anchoring mortars. In conclusion: using only structural grout of natural hydraulic lime for bedding and consolidation represents a significant breakthrough in the international outline of conservation and a steady choice in terms of environmental compatibility and sustainability. We applied the principles of environmental sustainability in the field of restoration in a complex project involving one of the most important monuments of Turkey. Obiettivo del progetto di restauro e anastilosi del primo ordine della scaenaefrons severiana del teatro di Hierapolis è quello della conservazione del materiale antico –come esso ci è pervenuto attraverso il processo storico in progress, dal teatro antico fino alla sua condizione di monumento archeologico- e dei rapporti architettonici e decorativi tra le parti dell’edificio e tra lo stesso edificio e il suo contesto architettonico e naturalistico. Il progetto di restauro e anastilosi è improntato sui principi stabiliti dalla Carte del Restauro: • Possibilità dell’anastilosi quale ricomposizione degli elementi originari ora smembrati (Carta di Atene, cap. IV e Carta di Venezia, art. 15); • Utilizzo di materiali nuovi sempre riconoscibili (Carta di Atene, idem); • Impiego giudizioso di tutte le risorse della tecnica moderna (Carta di Atene, cap. V) e comunque di tutti i più moderni mezzi di struttura e di conservazione, la cui efficienza sia stata dimostrata da dati scientifici, sia garantita dall’esperienza e adeguata alle reali necessità conservative (Carta di Venezia, art. 10; Carta di Cracovia, cap. 10); • Opportunità di reintegrare il monumento degli elementi di scultura e di decorazione da cui era stato separato per effetto delle operazioni di scavo (parafrasi della Carta di Venezia, art. 8); • Rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche (Carta di Venezia, art. 9); qualunque intervento di completamento, riconosciuto come indispensabile per ragioni estetiche e tecniche, dovrà recare il segno della nostra epoca (ibidem) e realizzato con un linguaggio conforme all’architettura contemporanea (Carta di Cracovia, cap. 4); • Reintegrazioni armoniose nell’insieme, distinguendosi tuttavia dalle parti originali, per evitare falsi e salvaguardare sia l’istanza storica sia quella estetica (Carta di Venezia, art. 12 e art. 15); • L’intervento deve assicurare la compatibilità con i materiali, le strutture ed i valori architettonici esistenti (Carta di Cracovia, cap. 10). Il principio che è stato seguito nell’approntare il progetto di consolidamento è basato sul concetto di “miglioramento” così come definito nella normativa italiana e, in particolare, a partire dal Decreto Ministeriale 24.01.1986, Norme tecniche relative alle costruzioni antisismiche, che all’art. C.9.1.2. lo individua come l’esecuzione di una o più opere riguardanti i singoli elementi strutturali dell’edificio con lo scopo di conseguire un maggior grado di sicurezza senza peraltro modificarne in maniera sostanziale il comportamento globale; in sostanza, dunque, con l’obiettivo di conservare l’integrità materiale del manufatto storico mirando alla omogeneizzazione delle masse da consolidare. Nell’utilizzo dei materiali di restauro, di consolidamento e di reintegrazione si sono privilegiati i materiali naturali escludendo, con particolare riguardo alle malte di allettamento e di consolidamento, quelli di produzione sintetica (resine) e il cemento. Tale scelta è stata guidata dall’attenzione, oggi imprescindibile, per la sostenibilità ambientale e resa possibile dalla disponibilità di materiali naturali, ampiamente sperimentati nei principali cantieri internazionali di restauro e caratterizzati da prestazioni del tutto idonei per caratteristiche fisiche, chimiche, meccaniche e per resistenza. I materiali naturali risultano, inoltre, maggiormente compatibili con quelli antichi. La scelta, quale materiale di armatura delle legature, del Poliestere Rinforzato con Fibra di Vetro (G.F.R.P. Glass Fiber Reinforced Polymer) –usato solo nella forma delle barre spiralate quale sostituto delle più tradizionali barre di acciaio inox- è motivata dalla resistenza del materiale anche in presenza di elevate escursioni termiche, dalle sue ottime qualità anti corrosive, oltre che da un’eccellente rapporto qualità-costi. L’utilizzo delle barre di tale materiale in forma spiralata consente inoltre di garantire una perfetta aderenza alle malte naturali di ancoraggio. In conclusione: utilizzare esclusivamente malte naturali per l’allettamento e il consolidamento rappresenta un’innovazione significativa nel panorama internazionale della conservazione e una precisa scelta di campo in termini di compatibilità e di sostenibilità ambientali. Il risultato è l’applicazione di principi di sostenibilità ambientale applicati al campo del restauro in un progetto complesso che coinvolge uno dei più importanti monumenti della Turchia.
Sustainability and environmental care in the anastylosis and restoration project of the first order of the Severian marble scaenaefrons of the theater of Hierapolis of Phrygia / Mighetto, Paolo. - STAMPA. - 2-1:(2012), pp. 259-269. (Intervento presentato al convegno 5th International Congress on “Science and Technology for the Safeguard of Cultural Heritage in the Mediterranean Basin” tenutosi a Istanbul (Turchia) nel 22-25/11/2011).
Sustainability and environmental care in the anastylosis and restoration project of the first order of the Severian marble scaenaefrons of the theater of Hierapolis of Phrygia
MIGHETTO, PAOLO
2012
Abstract
The aim of the project of anastylosis of the Severian scaenaefrons first order of the theater of Hierapolis is the preservation of ancient material –how it has survived through the historical process, from the ancient theater to its former condition of archaeological monument- and relationships between the architectural and decorative parts of the building and between the building and its architectural and natural environment. The project is based on the principles established by the Charter of Restoration • anastylosis as possibility of recomposition of the original elements now dismembered (Carta di Atene, chapt. IV e Carta di Venezia, art. 15); • use of new materials always recognizable (Carta di Atene, idem); • judicious use of all resources of modern technology (Carta di Atene, chapt. V) and, however, of all the most modern methods of structure and conservation, whose efficiency has been demonstrated by scientific data, is guaranteed by the real needs and appropriate to conservation needs (Carta di Venezia, art. 10; Carta di Cracovia, chapt. 10); • opportunities to integrate the elements of sculpture and decoration of the monument had been separated as a result of archaeological excavation (paraphrase of the Carta di Venezia, art. 8); • respect for original material and authentic documents (Carta di Venezia, art. 9); any intervention of completion, recognized as essential to aesthetic and technical reasons, must bear a mark of contemporaneity (ibid.) and implemented in a fully contemporary language (Carta di Cracovia, chapt. 4); • integrations in harmony with all, but, however, distinguished from the original to avoid fakes and protect both the historical case and the aesthetic (Carta di Venezia, art. 12, art. 15); • the intervention should ensure compatibility with the materials, structures and architectural values (Carta di Cracovia, chapt. 10). The principle, that was followed in making the consolidation project, is based on the concept of "improvement" as defined by Italian law and, in particular, from the Ministerial Decree 24.01.1986, “Technical standards relating to earthquake-resistant buildings”, which at the art. C.9.1.2. identifies it as the execution of one or more works on the individual structural elements of the building in order to achieve a greater degree of safety without substantially changing the global behavior, in essence, therefore, with the objective of maintaining the material integrity of the historical artifact aiming to consolidate the homogenization of the masses. Use of materials for restoration, consolidation and reintegration have been privileged natural materials, with particular regard to the mortar and consolidation, excluding the materials based on synthetic resin and cement. This choice was guided by attention, today essential and unescapable, for environmental sustainability; it is made possible by the availability of natural materials and now, these materials, are widely experienced in major international sites featuring the performance of the restoration and suitable for all physical, chemical, mechanical and endurance features. Natural materials are also more compatible with old ones. The choice, as the material of the reinforcing ties of Fiber Glass Reinforced Polyester (GFRP Glass Fibre Reinforced Polymer)-used only in the spiral-shaped bars as a substitute for more traditional stainless-steel bars- is motivated by the strength of the material in presence of high temperature, its good quality anti corrosive, as well as excellent cost-performance ratio. The use of such material in the form of spiraled bars also helps to ensure a tight fit to the natural anchoring mortars. In conclusion: using only structural grout of natural hydraulic lime for bedding and consolidation represents a significant breakthrough in the international outline of conservation and a steady choice in terms of environmental compatibility and sustainability. We applied the principles of environmental sustainability in the field of restoration in a complex project involving one of the most important monuments of Turkey. Obiettivo del progetto di restauro e anastilosi del primo ordine della scaenaefrons severiana del teatro di Hierapolis è quello della conservazione del materiale antico –come esso ci è pervenuto attraverso il processo storico in progress, dal teatro antico fino alla sua condizione di monumento archeologico- e dei rapporti architettonici e decorativi tra le parti dell’edificio e tra lo stesso edificio e il suo contesto architettonico e naturalistico. Il progetto di restauro e anastilosi è improntato sui principi stabiliti dalla Carte del Restauro: • Possibilità dell’anastilosi quale ricomposizione degli elementi originari ora smembrati (Carta di Atene, cap. IV e Carta di Venezia, art. 15); • Utilizzo di materiali nuovi sempre riconoscibili (Carta di Atene, idem); • Impiego giudizioso di tutte le risorse della tecnica moderna (Carta di Atene, cap. V) e comunque di tutti i più moderni mezzi di struttura e di conservazione, la cui efficienza sia stata dimostrata da dati scientifici, sia garantita dall’esperienza e adeguata alle reali necessità conservative (Carta di Venezia, art. 10; Carta di Cracovia, cap. 10); • Opportunità di reintegrare il monumento degli elementi di scultura e di decorazione da cui era stato separato per effetto delle operazioni di scavo (parafrasi della Carta di Venezia, art. 8); • Rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche (Carta di Venezia, art. 9); qualunque intervento di completamento, riconosciuto come indispensabile per ragioni estetiche e tecniche, dovrà recare il segno della nostra epoca (ibidem) e realizzato con un linguaggio conforme all’architettura contemporanea (Carta di Cracovia, cap. 4); • Reintegrazioni armoniose nell’insieme, distinguendosi tuttavia dalle parti originali, per evitare falsi e salvaguardare sia l’istanza storica sia quella estetica (Carta di Venezia, art. 12 e art. 15); • L’intervento deve assicurare la compatibilità con i materiali, le strutture ed i valori architettonici esistenti (Carta di Cracovia, cap. 10). Il principio che è stato seguito nell’approntare il progetto di consolidamento è basato sul concetto di “miglioramento” così come definito nella normativa italiana e, in particolare, a partire dal Decreto Ministeriale 24.01.1986, Norme tecniche relative alle costruzioni antisismiche, che all’art. C.9.1.2. lo individua come l’esecuzione di una o più opere riguardanti i singoli elementi strutturali dell’edificio con lo scopo di conseguire un maggior grado di sicurezza senza peraltro modificarne in maniera sostanziale il comportamento globale; in sostanza, dunque, con l’obiettivo di conservare l’integrità materiale del manufatto storico mirando alla omogeneizzazione delle masse da consolidare. Nell’utilizzo dei materiali di restauro, di consolidamento e di reintegrazione si sono privilegiati i materiali naturali escludendo, con particolare riguardo alle malte di allettamento e di consolidamento, quelli di produzione sintetica (resine) e il cemento. Tale scelta è stata guidata dall’attenzione, oggi imprescindibile, per la sostenibilità ambientale e resa possibile dalla disponibilità di materiali naturali, ampiamente sperimentati nei principali cantieri internazionali di restauro e caratterizzati da prestazioni del tutto idonei per caratteristiche fisiche, chimiche, meccaniche e per resistenza. I materiali naturali risultano, inoltre, maggiormente compatibili con quelli antichi. La scelta, quale materiale di armatura delle legature, del Poliestere Rinforzato con Fibra di Vetro (G.F.R.P. Glass Fiber Reinforced Polymer) –usato solo nella forma delle barre spiralate quale sostituto delle più tradizionali barre di acciaio inox- è motivata dalla resistenza del materiale anche in presenza di elevate escursioni termiche, dalle sue ottime qualità anti corrosive, oltre che da un’eccellente rapporto qualità-costi. L’utilizzo delle barre di tale materiale in forma spiralata consente inoltre di garantire una perfetta aderenza alle malte naturali di ancoraggio. In conclusione: utilizzare esclusivamente malte naturali per l’allettamento e il consolidamento rappresenta un’innovazione significativa nel panorama internazionale della conservazione e una precisa scelta di campo in termini di compatibilità e di sostenibilità ambientali. Il risultato è l’applicazione di principi di sostenibilità ambientale applicati al campo del restauro in un progetto complesso che coinvolge uno dei più importanti monumenti della Turchia.File | Dimensione | Formato | |
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