Pochi disegni, uno solo di mano alfieriana, costellano la storia di palazzo Ghilini, confermando, ancora una volta, la penuria iconografica che affligge la carriera di Benedetto Alfieri. Il racconto più vicino alla voce di Alfieri, di qualche decennio successivo all’avvio del cantiere, è costituito da probabili copie di disegni alfieriani, datate 15 aprile 1756 e firmate da Giovanni Battista Gianotti. Qui è possibile leggere scelte funzionali e distributive anche complesse (scale e corridoi nascosti), compiute per volontà della committenza.
Palazzo Ghilini / Dameri, Annalisa. - STAMPA. - (2012), pp. 257-267. (Intervento presentato al convegno Benedetto Alfieri 1699-1767, architetto di Carlo Emanuele III tenutosi a Torino, Venaria Reale nel 14-16 ottobre 2010).
Palazzo Ghilini
DAMERI, Annalisa
2012
Abstract
Pochi disegni, uno solo di mano alfieriana, costellano la storia di palazzo Ghilini, confermando, ancora una volta, la penuria iconografica che affligge la carriera di Benedetto Alfieri. Il racconto più vicino alla voce di Alfieri, di qualche decennio successivo all’avvio del cantiere, è costituito da probabili copie di disegni alfieriani, datate 15 aprile 1756 e firmate da Giovanni Battista Gianotti. Qui è possibile leggere scelte funzionali e distributive anche complesse (scale e corridoi nascosti), compiute per volontà della committenza.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11583/2503768
Attenzione
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo