L’edificio della Trappa, ubicato nel comune di Sordevolo nelle Prealpi biellesi, subì nel corso dei secoli successivi alla sua edificazione, avvenuta tra il ‘600 e il ‘700, innumerevoli mutamenti della sua originaria destinazione d’uso tanto che da cascinale adibito al ricovero dei pastori e delle greggi del Vaneji (il territorio su cui l’edificio era stato eretto) venne destinato a Convento da un gruppo di Frati Trappisti esiliati dalla Francia in seguito alla Rivoluzione Francese. Numerosi studiosi sull’argomento con le loro testimonianze ci consentono di ripercorrere le vicende che vanno a ricollegarsi all’utilizzo della struttura: inizialmente nata come impianto agricolo, trasformatasi poi in un importante opificio biellese, in ultimo diviene un monastero trappista. L’Ordine dei monaci Trappisti che affonda le sue origini nel Medioevo, intorno al 1070 sotto la guida dell’Abate Robert de Molesnes fondatore di Citeaux, si sviluppa nei territori meridionali della Normandia e prende il nome dall’Abbazia di Notre Dame de la Trappe. L’Ordine francese crebbe e si sviluppò per un lungo periodo fino a quando le sue sorti, insieme a quelle di altre Congregazioni, furono ribaltate dall’azione dell’Assemblea Nazionale Costituente del 12 luglio 1790, con la quale dopo l’incameramento dei beni della Chiesa, datato 10 ottobre 1789, l’intero Clero venne costituito civile e di conseguenza tutti gli ordini religiosi furono soppressi. I religiosi che si rifiutarono di giurare fedeltà alla Costituzione furono costretti a lasciare la madre patria e migrare in territori svizzeri e in Italia. L’acquisizione dei fabbricati di Sordevolo avrebbe dovuto costituire la dimora definitiva dei frati trappisti, purtroppo le vicende politiche che seguirono non permisero loro di attuare il proposito e l’abbandono del Monastero ne ha decretato il progressivo degrado. A questo punto si pone il problema della riqualificazione e rifunzionalizzazione non solo del fabbricato ma anche dell’ambiente in cui esso è inserito. Si dovranno pertanto affrontare le tematiche di paesaggio, di identità dei luoghi e responsabilità verso di essi come patrimonio spirituale, identitario, memoriale e conoscitivo da trasmettere incrementato alle generazioni future.

La Trappa di Sordevolo: contesto storico ambientale e rilievo architettonico / Blotto, Laura. - STAMPA. - (2012), pp. 332-337. (Intervento presentato al convegno Architettura eremitica- Sistemi progettuali e paesaggi culturali tenutosi a Camaldoli - Poppi (Arezzo) Italia nel 21 - 23 settembre 2012).

La Trappa di Sordevolo: contesto storico ambientale e rilievo architettonico

BLOTTO, Laura
2012

Abstract

L’edificio della Trappa, ubicato nel comune di Sordevolo nelle Prealpi biellesi, subì nel corso dei secoli successivi alla sua edificazione, avvenuta tra il ‘600 e il ‘700, innumerevoli mutamenti della sua originaria destinazione d’uso tanto che da cascinale adibito al ricovero dei pastori e delle greggi del Vaneji (il territorio su cui l’edificio era stato eretto) venne destinato a Convento da un gruppo di Frati Trappisti esiliati dalla Francia in seguito alla Rivoluzione Francese. Numerosi studiosi sull’argomento con le loro testimonianze ci consentono di ripercorrere le vicende che vanno a ricollegarsi all’utilizzo della struttura: inizialmente nata come impianto agricolo, trasformatasi poi in un importante opificio biellese, in ultimo diviene un monastero trappista. L’Ordine dei monaci Trappisti che affonda le sue origini nel Medioevo, intorno al 1070 sotto la guida dell’Abate Robert de Molesnes fondatore di Citeaux, si sviluppa nei territori meridionali della Normandia e prende il nome dall’Abbazia di Notre Dame de la Trappe. L’Ordine francese crebbe e si sviluppò per un lungo periodo fino a quando le sue sorti, insieme a quelle di altre Congregazioni, furono ribaltate dall’azione dell’Assemblea Nazionale Costituente del 12 luglio 1790, con la quale dopo l’incameramento dei beni della Chiesa, datato 10 ottobre 1789, l’intero Clero venne costituito civile e di conseguenza tutti gli ordini religiosi furono soppressi. I religiosi che si rifiutarono di giurare fedeltà alla Costituzione furono costretti a lasciare la madre patria e migrare in territori svizzeri e in Italia. L’acquisizione dei fabbricati di Sordevolo avrebbe dovuto costituire la dimora definitiva dei frati trappisti, purtroppo le vicende politiche che seguirono non permisero loro di attuare il proposito e l’abbandono del Monastero ne ha decretato il progressivo degrado. A questo punto si pone il problema della riqualificazione e rifunzionalizzazione non solo del fabbricato ma anche dell’ambiente in cui esso è inserito. Si dovranno pertanto affrontare le tematiche di paesaggio, di identità dei luoghi e responsabilità verso di essi come patrimonio spirituale, identitario, memoriale e conoscitivo da trasmettere incrementato alle generazioni future.
2012
9788879705806
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