Lo studio del colore mi porta a prendere in considerazione il settore delle ocre naturali ove, attraverso svariati processi di lavorazione, la materia prima si trasforma e viene impiegata in molteplici attività. Conosciuta fin dalla preistoria l’ocra è stata utilizzata abbondantemente nell’antichità dai Greci e dal Romani; Plinio il Vecchio e Vitruvio, nei loro trattati, ne descrivono accuratamente le fasi di estrazione e lavorazione, tecniche in pratica in uso ancora ai giorni nostri. Tralasciando le innumerevoli testimonianze che si sono tramandate attraverso i secoli sino all’era odierna, si pone l’accento su un’area particolarmente ricca di sabbie ocracee che la caratterizzano e che hanno dato il nome al paese di Roussillon nel sud della Francia, in Provenza. Il villaggio è abbarbicato su una collina che domina un paesaggio costellato da falesie dai colori giallo, beije, bianco, arancio, viola, marrone chiaro e bruni che si stagliano nel verde il quale risulta anch’esso impregnato di pigmenti. La luce molto intensa ravviva ulteriormente le facciate delle case che si confondono armoniosamente nel paesaggio circostante. Con questa indagine si vuole dimostrare come attraverso il colore si sia intrapresa una vera e propria politica di tutela, valorizzazione, progetto, formazione, comunicazione e sviluppo del patrimonio culturale e ambientale sottolineando l’identità di un paesaggio caratterizzato dalle tonalità dell’ocra. L’esempio di Roussillon ci induce a sostenere che un territorio può produrre sviluppo e le condizioni necessarie a tale scopo si basano sulla volontà e capacità di fare delle diagnostiche, elaborare progetti, mettere in opera programmi di inserimento e mobilitare a tutti i livelli le risorse associative. Da qui discende l’imprenditorialità, la creazione di nuovi servizi utili all’impiego di manovalanza specializzata, l’incentivazione al recupero del patrimonio edilizio esistente, attività culturali e turistiche, tutti elementi che ruotano attorno alla produzione dell’ocra e alla valorizzazione dei luoghi, dell’ambiente e del paesaggio. Quanto sopra in perfetta linea con le direttive della Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta dalla maggioranza dei Paesi appartenenti alla Comunità, che invita la popolazione ad essere parte attiva nei processi di pianificazione e gestione del territorio partendo dalle risorse intrinseche.

Le ocre di Roussillon: un esempio di valorizzazione del territorio attraverso il colore / Blotto, Laura. - STAMPA. - (2012), pp. 237-244. (Intervento presentato al convegno VIII Conferenza del Colore tenutosi a Bologna - Italia nel 13 - 14 settembre 2012).

Le ocre di Roussillon: un esempio di valorizzazione del territorio attraverso il colore

BLOTTO, Laura
2012

Abstract

Lo studio del colore mi porta a prendere in considerazione il settore delle ocre naturali ove, attraverso svariati processi di lavorazione, la materia prima si trasforma e viene impiegata in molteplici attività. Conosciuta fin dalla preistoria l’ocra è stata utilizzata abbondantemente nell’antichità dai Greci e dal Romani; Plinio il Vecchio e Vitruvio, nei loro trattati, ne descrivono accuratamente le fasi di estrazione e lavorazione, tecniche in pratica in uso ancora ai giorni nostri. Tralasciando le innumerevoli testimonianze che si sono tramandate attraverso i secoli sino all’era odierna, si pone l’accento su un’area particolarmente ricca di sabbie ocracee che la caratterizzano e che hanno dato il nome al paese di Roussillon nel sud della Francia, in Provenza. Il villaggio è abbarbicato su una collina che domina un paesaggio costellato da falesie dai colori giallo, beije, bianco, arancio, viola, marrone chiaro e bruni che si stagliano nel verde il quale risulta anch’esso impregnato di pigmenti. La luce molto intensa ravviva ulteriormente le facciate delle case che si confondono armoniosamente nel paesaggio circostante. Con questa indagine si vuole dimostrare come attraverso il colore si sia intrapresa una vera e propria politica di tutela, valorizzazione, progetto, formazione, comunicazione e sviluppo del patrimonio culturale e ambientale sottolineando l’identità di un paesaggio caratterizzato dalle tonalità dell’ocra. L’esempio di Roussillon ci induce a sostenere che un territorio può produrre sviluppo e le condizioni necessarie a tale scopo si basano sulla volontà e capacità di fare delle diagnostiche, elaborare progetti, mettere in opera programmi di inserimento e mobilitare a tutti i livelli le risorse associative. Da qui discende l’imprenditorialità, la creazione di nuovi servizi utili all’impiego di manovalanza specializzata, l’incentivazione al recupero del patrimonio edilizio esistente, attività culturali e turistiche, tutti elementi che ruotano attorno alla produzione dell’ocra e alla valorizzazione dei luoghi, dell’ambiente e del paesaggio. Quanto sopra in perfetta linea con le direttive della Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta dalla maggioranza dei Paesi appartenenti alla Comunità, che invita la popolazione ad essere parte attiva nei processi di pianificazione e gestione del territorio partendo dalle risorse intrinseche.
2012
8838761361
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