L’obiettivo della ricerca è di valutare come le variabili ambientali e meteorologiche condizionino la performance sportiva analizzando se le previsioni meteorologiche a lunga, media, breve, brevissima scadenza possano “impattare” sulla prestazione e quale potrebbe essere la loro influenza sulla sua ottimizzazione. In effetti Vercelli (2009) indica nella connessione tra mente‐corpo‐ambiente una strada per la ricerca della performance. É ben indicato come, nel superamento delle sfide, il corpo deve essere al servizio della mente e la mente al servizio del corpo per svelare i messaggi che istante per istante provengono dall’ambiente. Inoltre la valutazione del comfort termico negli sport di endurance riveste un’importanza fondamentale per una corretta pianificazione degli allenamenti e del programma alimentare oltre che per una migliore valutazione della strategia di gara (Platonov, 2004). Per gli sport che si svolgono con un mezzo di gara più o meno complesso, non può, in effetti, essere trascurato l’aspetto relativo alla biomeccanica del gesto ed alle possibili regolazioni tecniche. Ad esempio nel Canottaggio e nella Canoa il vento e le onde influenzano in modo molto determinante i tempi di gara ma anche i profili di velocità e le frequenze di voga, le regolazioni di remi, pagaie e barche (Dalla Vedova et al., 2011; Pezzoli et al., 2012). Lo studio è stato sviluppato utilizzando un’intervista semi‐strutturata (Capelli, 2010) che, utilizzata in specifici “focus group” con atleti e tecnici dei principali sport outdoor, ci ha concesso di ottenere una prima valutazione qualitativa dell’influenza dell’ambiente sulla performance sportiva indicandoci come anche i “materiali” siano da considerarsi in unione al trinomio mente‐corpo‐ambiente. Basandoci, quindi, su quanto analizzato da Lobozewicz (1981), da Kay e Vamplew (2002) e da Pezzoli e Cristofori (2008) ed utilizzando la Matrice di Haddon (1980) così come modificata da Runyan (1998) e da Wiegman et al. (2005), è stato possibile effettuare una valutazione quali‐quantitativa dell’effetto delle condizioni meteorologico ambientali sulla performance sportiva. I risultati ottenuti, riassunti in opportune tabelle di contingenza, sono da ritenersi particolarmente innovativi confermando come nell’analisi della performance sportiva ci si dovrà occupare, oltre che delle ben note aree della Biomeccanica e della “Performance Analysis” (“Motion Analysis”, “Match Analysis” e “Notational Analysis”), anchendell’“Environmental Analysis”.

La connessione mente-corpo-ambiente e materiali: una strada nella ricerca della performance? / Pezzoli, Alessandro; G., Vercelli; A., Boscolo; D., Dalla Vedova; M., Besi. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 54-54. (Intervento presentato al convegno XIX Congresso Nazionale Associazione Italiana Psicologia dello Sport - Il comportamento motorio e sportivo tra ricerca e lavoro sul campo tenutosi a Verona (IT) nel 24-25-26 Maggio 2012).

La connessione mente-corpo-ambiente e materiali: una strada nella ricerca della performance?

PEZZOLI, Alessandro;
2012

Abstract

L’obiettivo della ricerca è di valutare come le variabili ambientali e meteorologiche condizionino la performance sportiva analizzando se le previsioni meteorologiche a lunga, media, breve, brevissima scadenza possano “impattare” sulla prestazione e quale potrebbe essere la loro influenza sulla sua ottimizzazione. In effetti Vercelli (2009) indica nella connessione tra mente‐corpo‐ambiente una strada per la ricerca della performance. É ben indicato come, nel superamento delle sfide, il corpo deve essere al servizio della mente e la mente al servizio del corpo per svelare i messaggi che istante per istante provengono dall’ambiente. Inoltre la valutazione del comfort termico negli sport di endurance riveste un’importanza fondamentale per una corretta pianificazione degli allenamenti e del programma alimentare oltre che per una migliore valutazione della strategia di gara (Platonov, 2004). Per gli sport che si svolgono con un mezzo di gara più o meno complesso, non può, in effetti, essere trascurato l’aspetto relativo alla biomeccanica del gesto ed alle possibili regolazioni tecniche. Ad esempio nel Canottaggio e nella Canoa il vento e le onde influenzano in modo molto determinante i tempi di gara ma anche i profili di velocità e le frequenze di voga, le regolazioni di remi, pagaie e barche (Dalla Vedova et al., 2011; Pezzoli et al., 2012). Lo studio è stato sviluppato utilizzando un’intervista semi‐strutturata (Capelli, 2010) che, utilizzata in specifici “focus group” con atleti e tecnici dei principali sport outdoor, ci ha concesso di ottenere una prima valutazione qualitativa dell’influenza dell’ambiente sulla performance sportiva indicandoci come anche i “materiali” siano da considerarsi in unione al trinomio mente‐corpo‐ambiente. Basandoci, quindi, su quanto analizzato da Lobozewicz (1981), da Kay e Vamplew (2002) e da Pezzoli e Cristofori (2008) ed utilizzando la Matrice di Haddon (1980) così come modificata da Runyan (1998) e da Wiegman et al. (2005), è stato possibile effettuare una valutazione quali‐quantitativa dell’effetto delle condizioni meteorologico ambientali sulla performance sportiva. I risultati ottenuti, riassunti in opportune tabelle di contingenza, sono da ritenersi particolarmente innovativi confermando come nell’analisi della performance sportiva ci si dovrà occupare, oltre che delle ben note aree della Biomeccanica e della “Performance Analysis” (“Motion Analysis”, “Match Analysis” e “Notational Analysis”), anchendell’“Environmental Analysis”.
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