ITA: Charles Buls (1837-1914), viaggiatore, pubblicista, esteta, borgomastro della città di Bruxelles, noto per i suoi studi sull’“arte urbana”, tra Otto e Novecento ha approfondito le questioni della conservazione della città storica, là dove le istanze di tutela del costruito si intrecciano da un lato con la pulsione a preservare lo scorcio del pittoresco, dall’altro con le esigenze di innovazione legate al progresso tecnologico e sociale. Già definito tra i fondatori della cultura del progetto urbano consapevole, comprimario di Joseph Stübben, Louis Cloquet, Cornelius Gurlitt, Paul Clemen, poliglotta e largamente introdotto nelle enclaves culturali europee che discutevano in quegli anni intorno alla questione della salvaguardia del patrimonio materiale, Buls articola proprie teorie e orientamenti critici sulla conservazione e necessaria trasformazione delle città sulla base dell’esperienza di pedagogo e pubblico amministratore – improntata su una forte carica liberale, riformatrice e morale – e dell’influenza che esercitano su di lui il pensiero di Hugo, Ruskin, Viollet-le-Duc. Le opere letterarie di Charles Buls (tra cui quelle sull’estetica delle città e sul restauro, queste ultime richiamate da diversi studi per l’influenza che il suo pensiero ha avuto nel successivo approccio di Giovannoni) si intrecciano con riflessioni e annotazioni presenti nei numerosi Carnets de voyages, conservati presso gli Archives de la Ville de Bruxelles. Vi sono documentati lunghi viaggi in Italia, dal primo Grand Tour nel 1860 a più frequenti e prolungati soggiorni tra il 1901 e il 1909, che portano Buls a osservare monumenti, città antiche e brani di quel paesaggio oggi definito culturale, sollecitando una presa di coscienza sul ruolo che il patrimonio storico può giocare nel rapporto con la formazione del pensiero critico, con la crescita individuale e collettiva e le forme dell’attività umana. ENG: Charles Buls (1837-1914), traveller, publicist, aesthete, and burgomaster of the city of Brussels, known for his studies on “urban art” between the 19th and 20th centuries, explored issues of historic city conservation, where the need to protect buildings intertwines with the desire to preserve picturesque views on the one hand, and the need for innovation linked to technological and social progress on the other. Already considered one of the founders of conscious urban design culture, a leading figure alongside Joseph Stübben, Louis Cloquet, Cornelius Gurlitt and Paul Clemen, multilingual and well-connected in the European cultural enclaves that were discussing the issue of safeguarding heritage at the time, Buls articulated his theories and critical approaches to the conservation and necessary transformation of cities based on his experience as an educator and public administrator – marked by a strong liberal, reformist and moral stance – and the influence exerted on him by the thinking of Hugo, Ruskin and Viollet-le-Duc. Charles Buls’ literary works (including those on urban aesthetics and restoration, the latter referred to in several studies for the influence his thinking had on Giovannoni’s subsequent approach) are intertwined with reflections and notes found in his numerous Carnets de voyages in Archives de la Ville de Bruxelles. These document his long journeys in Italy, from his first Grand Tour in 1860 to more frequent and prolonged stays between 1901 and 1909, which led Buls to observe monuments, ancient cities and scenes of the cultural landscape, prompting an awareness of the role that historical heritage can play in the formation of critical thinking, individual and collective growth and forms of human activity.

Interpretazione delle forme del patrimonio storico alle origini della conservazione urbana. L’Italia di Charles Buls / Naretto, Monica. - In: U+D, URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2384-9207. - STAMPA. - anno XII:n. 22/23 - Patrimoni/Heritage(2025), pp. 124-135. [10.36158/2384-9207.UD 22_23.2024_2025.017]

Interpretazione delle forme del patrimonio storico alle origini della conservazione urbana. L’Italia di Charles Buls

NARETTO MONICA
2025

Abstract

ITA: Charles Buls (1837-1914), viaggiatore, pubblicista, esteta, borgomastro della città di Bruxelles, noto per i suoi studi sull’“arte urbana”, tra Otto e Novecento ha approfondito le questioni della conservazione della città storica, là dove le istanze di tutela del costruito si intrecciano da un lato con la pulsione a preservare lo scorcio del pittoresco, dall’altro con le esigenze di innovazione legate al progresso tecnologico e sociale. Già definito tra i fondatori della cultura del progetto urbano consapevole, comprimario di Joseph Stübben, Louis Cloquet, Cornelius Gurlitt, Paul Clemen, poliglotta e largamente introdotto nelle enclaves culturali europee che discutevano in quegli anni intorno alla questione della salvaguardia del patrimonio materiale, Buls articola proprie teorie e orientamenti critici sulla conservazione e necessaria trasformazione delle città sulla base dell’esperienza di pedagogo e pubblico amministratore – improntata su una forte carica liberale, riformatrice e morale – e dell’influenza che esercitano su di lui il pensiero di Hugo, Ruskin, Viollet-le-Duc. Le opere letterarie di Charles Buls (tra cui quelle sull’estetica delle città e sul restauro, queste ultime richiamate da diversi studi per l’influenza che il suo pensiero ha avuto nel successivo approccio di Giovannoni) si intrecciano con riflessioni e annotazioni presenti nei numerosi Carnets de voyages, conservati presso gli Archives de la Ville de Bruxelles. Vi sono documentati lunghi viaggi in Italia, dal primo Grand Tour nel 1860 a più frequenti e prolungati soggiorni tra il 1901 e il 1909, che portano Buls a osservare monumenti, città antiche e brani di quel paesaggio oggi definito culturale, sollecitando una presa di coscienza sul ruolo che il patrimonio storico può giocare nel rapporto con la formazione del pensiero critico, con la crescita individuale e collettiva e le forme dell’attività umana. ENG: Charles Buls (1837-1914), traveller, publicist, aesthete, and burgomaster of the city of Brussels, known for his studies on “urban art” between the 19th and 20th centuries, explored issues of historic city conservation, where the need to protect buildings intertwines with the desire to preserve picturesque views on the one hand, and the need for innovation linked to technological and social progress on the other. Already considered one of the founders of conscious urban design culture, a leading figure alongside Joseph Stübben, Louis Cloquet, Cornelius Gurlitt and Paul Clemen, multilingual and well-connected in the European cultural enclaves that were discussing the issue of safeguarding heritage at the time, Buls articulated his theories and critical approaches to the conservation and necessary transformation of cities based on his experience as an educator and public administrator – marked by a strong liberal, reformist and moral stance – and the influence exerted on him by the thinking of Hugo, Ruskin and Viollet-le-Duc. Charles Buls’ literary works (including those on urban aesthetics and restoration, the latter referred to in several studies for the influence his thinking had on Giovannoni’s subsequent approach) are intertwined with reflections and notes found in his numerous Carnets de voyages in Archives de la Ville de Bruxelles. These document his long journeys in Italy, from his first Grand Tour in 1860 to more frequent and prolonged stays between 1901 and 1909, which led Buls to observe monuments, ancient cities and scenes of the cultural landscape, prompting an awareness of the role that historical heritage can play in the formation of critical thinking, individual and collective growth and forms of human activity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/3002114