Si riprende il ‘Navigare la Terra Piatta dal Mondo Antico ai Giorni Nostri,’ https://iris.polito.it/handle/11583/3000108 dalla ‘osservazione’ sul lavoro del ricercatore universitario, ‘osservazione’ che ha portato un fisico ad occuparsi dell’argomento Terra Piatta. Per sottolineare la continuità con tale lavoro, nel titolo della presente discussione si parla di ‘navigare’ l’archeoastronomia. Lo scopo della discussione è mostrare, per l’ennesima volta, che Torino non è stata fondata il 30 gennaio del 9 a.C. I Romani avevano due verbi ‘deducere’ e ‘condere’. Torino è stata dedotta come la colonia Iulia Augusta Taurinorum da Augusto. Quando? Non lo sappiamo perché non ci sono documenti storici. C’è un cippo ritrovato ad Alpignano (Torino) riportante la data riferita al consolato di Marco Lollio ed equivalente al 21 a.C. che, secondo Giovanni Mennella, Università di Genova, attesta la presenza della colonia romana. Però,ogni anno, La Stampa di Torino annuncia il ‘compleanno’ della città. Le colonie romane festeggiavano il loro Dies Natalis, ma noi NON sappiamo come i coloni definissero tale giorno, e questo è stato ben evidenziato da Arthur Eckstein, nel suo lavoro del 1979. La data del 30 gennaio del 9 a.C. arriva da una serie di errori, come quello di affermare che l’Ara Pacis a Roma sia stata voluta per la fine delle guerre alpine, e come il voler far coincidere il calendario storico con il calendario giuliano prolettico. Tale coincidenza è impossibile per l’anno 9 a.C., essendoci una differenza di tre giorni. Prima dell’8 a.C., il calendario di Giulio Cesare era stato applicato intercalando un anno bisestile ogni tre anni, invece che ogni quattro anni. La differenza tra i calendari quindi c’è. Data la presenza della collina ad est di Torino, dal centro della città romana si vede il sole sorgere il 4 o 5 di febbraio. La prova fotografica di tale fatto è stata messa in ridicolo su La Stampa, dicendo che ci vuole un drone per vedere l’allineamento del sorgere del sole con via Garibaldi, il supposto decumano della colonia romana. Anche questo capitasse il 30 gennaio, perché si trascura la presenza della collina, l’odierno 30 gennaio non coincide con la data storica. Quello che è deprecabile è però l’uso di un metodo che, proposto dallo storico tedesco Heinrich Nissen nel suo Das Templum, 1869, è stato criticato in base alle leggi romane riguardanti il diritto augurale. Ma oggi, l’archeoastronomia, che tramite Giulio Magli ha resuscitato questo metodo del 1869 (senza peraltro citare Nissen), pretende di riscrivere il diritto augurale. Torino non è stata fondata il 30 gennaio del 9 a.C. come Aosta non è stata fondata il 21 dicembre del 25 a.C.; anche per Aosta l’archeoastronomia pretende di definire la data di fondazione.

Navigare l'Archeoastronomia da Heinrich Nissen al Supposto 'Compleanno' di Torino / Sparavigna, Amelia Carolina. - ELETTRONICO. - (2025). [10.5281/zenodo.15577021]

Navigare l'Archeoastronomia da Heinrich Nissen al Supposto 'Compleanno' di Torino

Amelia Carolina Sparavigna
2025

Abstract

Si riprende il ‘Navigare la Terra Piatta dal Mondo Antico ai Giorni Nostri,’ https://iris.polito.it/handle/11583/3000108 dalla ‘osservazione’ sul lavoro del ricercatore universitario, ‘osservazione’ che ha portato un fisico ad occuparsi dell’argomento Terra Piatta. Per sottolineare la continuità con tale lavoro, nel titolo della presente discussione si parla di ‘navigare’ l’archeoastronomia. Lo scopo della discussione è mostrare, per l’ennesima volta, che Torino non è stata fondata il 30 gennaio del 9 a.C. I Romani avevano due verbi ‘deducere’ e ‘condere’. Torino è stata dedotta come la colonia Iulia Augusta Taurinorum da Augusto. Quando? Non lo sappiamo perché non ci sono documenti storici. C’è un cippo ritrovato ad Alpignano (Torino) riportante la data riferita al consolato di Marco Lollio ed equivalente al 21 a.C. che, secondo Giovanni Mennella, Università di Genova, attesta la presenza della colonia romana. Però,ogni anno, La Stampa di Torino annuncia il ‘compleanno’ della città. Le colonie romane festeggiavano il loro Dies Natalis, ma noi NON sappiamo come i coloni definissero tale giorno, e questo è stato ben evidenziato da Arthur Eckstein, nel suo lavoro del 1979. La data del 30 gennaio del 9 a.C. arriva da una serie di errori, come quello di affermare che l’Ara Pacis a Roma sia stata voluta per la fine delle guerre alpine, e come il voler far coincidere il calendario storico con il calendario giuliano prolettico. Tale coincidenza è impossibile per l’anno 9 a.C., essendoci una differenza di tre giorni. Prima dell’8 a.C., il calendario di Giulio Cesare era stato applicato intercalando un anno bisestile ogni tre anni, invece che ogni quattro anni. La differenza tra i calendari quindi c’è. Data la presenza della collina ad est di Torino, dal centro della città romana si vede il sole sorgere il 4 o 5 di febbraio. La prova fotografica di tale fatto è stata messa in ridicolo su La Stampa, dicendo che ci vuole un drone per vedere l’allineamento del sorgere del sole con via Garibaldi, il supposto decumano della colonia romana. Anche questo capitasse il 30 gennaio, perché si trascura la presenza della collina, l’odierno 30 gennaio non coincide con la data storica. Quello che è deprecabile è però l’uso di un metodo che, proposto dallo storico tedesco Heinrich Nissen nel suo Das Templum, 1869, è stato criticato in base alle leggi romane riguardanti il diritto augurale. Ma oggi, l’archeoastronomia, che tramite Giulio Magli ha resuscitato questo metodo del 1869 (senza peraltro citare Nissen), pretende di riscrivere il diritto augurale. Torino non è stata fondata il 30 gennaio del 9 a.C. come Aosta non è stata fondata il 21 dicembre del 25 a.C.; anche per Aosta l’archeoastronomia pretende di definire la data di fondazione.
2025
Navigare l'Archeoastronomia da Heinrich Nissen al Supposto 'Compleanno' di Torino / Sparavigna, Amelia Carolina. - ELETTRONICO. - (2025). [10.5281/zenodo.15577021]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/3000551