Le architetture tradizionali di Bali furono progettate seguendo antiche regole che fondano le loro radici su tradizioni filosofiche e su credenze religiose. Secondo antiche credenze che risalgono al sedicesimo secolo, l’attività del progettista doveva rispettare sette principi: la gerarchia dello spazio, l’orientamento e il bilanciamento cosmico, la scala umana e le sue proporzioni, lo spazio all’aperto, la chiarezza della struttura e la verità dei materiali. La possibilità di parametrizzare tali regole e la loro successiva manipolazione in un ambiente digitale può consentire la definizione di sistemi basati sulla grammatica delle forme, ponendosi come primo obiettivo la salvaguardia di questo patrimonio immateriale e favorendo al tempo stesso la generazione automatica di proposte compositive flessibili e adattabili alle esigenze contemporanee, pur nel pieno rispetto delle tradizioni. Il primo passo necessario per avviare qualsiasi operazione di tutela consiste nella conoscenza dell’oggetto, a partire dalle sue peculiarità/valenze di carattere geometrico-dimensionale. In tal senso, le tecniche di acquisizione digitale operanti attraverso strumenti fotogrammetrici agevolano notevolmente la creazione di modelli tridimensionali metricamente accurati e con un limitato dispendio di risorse. I prodotti digitali ottenuti possono assumere valenze plurime: la prima, di carattere documentario, quale requisito imprescindibile per le successive fasi di studio, analisi e interpretazione. Un’ulteriore valenza è legata alla possibilità di condivisione e di accessibilità virtuale di beni culturali, rendendo fruibile un patrimonio tanto prezioso quanto inaccessibile. Proprio su quest’ultimo ambito si concentra maggiormente il contributo, utilizzando i prodotti dei rilievi 3D con diverse tecniche per la definizione di librerie di oggetti relativi ai principali componenti che caratterizzano l’architettura balinese. Questi componenti includono colonne, portali d’ingresso, statue decorative, paragonabili agli atomi di un’architettura tanto lontana quanto affascinante, la cui combinazione/variazione può essere utile per riprodurre gli archetipi del passato o per istituire processi algoritmici in grado di generare nuove e molteplici variazioni in un tempo estremamente limitato. Risulta evidente come l’ibridazione tra le tecniche di acquisizione e la modellazione parametrica digitale siano fondamentali per la conoscenza, la conservazione e la condivisione di un patrimonio così singolare, caratterizzato dalle proprie specificità e unicità. In particolare la ricerca di seguito presentata si concentra sulla prima fase di un progetto di più ampio respiro che consiste nel mettere in connessione ambienti digitali differenti attraverso la chiave di lettura dell’accessibilità, mediante l’utilizzo di framework open-source per la creazione di presentazioni web interattive di modelli 3D ad alta risoluzione, orientate al settore dei beni culturali. Il prodotto finale permette di creare visualizzazioni interattive di modelli 3D direttamente all’interno di pagine web standard. Queste piattaforme sono in grado di accogliere le librerie di oggetti precedentemente realizzate consentendone una fruizione da remoto, rendendo così disponibile un patrimonio che risulterebbe altrimenti essere celato e inaccessibile se non mediante l’esplorazione diretta e costituendo al tempo stesso la base necessaria per le successive sperimentazioni. | Traditional Balinese architecture was designed following ancient rules rooted in philosophical traditions and religious beliefs. Dating back to the 16th century, the architect adhered to seven principles: spatial hierarchy, cosmic orientation and balance, human scale and proportions, open space, structural clarity, and material authenticity. Parameterizing and manipulating these rules in a digital environment allow for the creation of systems based on shape grammar, with the primary goal of preserving this intangible heritage. It also enables the automatic generation of flexible and contemporary design proposals that respect these traditions. The first step in preservation is understanding the object, starting with its geometric and dimensional characteristics. Digital acquisition techniques using photogrammetric tools greatly facilitate the creation of accurate 3D models with minimal resource expenditure. These digital products serve multiple purposes: they provide essential documentation for further study, analysis, and interpretation, and they enhance the sharing and virtual accessibility of cultural assets, making precious but inaccessible heritage available. This contribution focuses on using 3D survey products to create library objects representing critical Balinese architecture components. These components include columns, entrance portals, and decorative statues, essential elements of this distant yet fascinating architecture. Their combination and variation can reproduce historical archetypes or generate new variations quickly through algorithmic processes. The hybridization of acquisition techniques and parametric digital modelling is fundamental for this unique heritage’s knowledge, conservation, and sharing. The research presented focuses on the first phase of a larger project that connects different digital environments through accessibility. It uses open-source frameworks to create interactive web presentations of high-resolution 3D models for the cultural heritage sector. The final product allows for interactive visualizations of 3D models directly within standard web pages. These platforms can host the object libraries, enabling remote access and making otherwise hidden heritage available for exploration, forming the basis for future experimentation.
Preservare l’architettura tradizionale balinese: strategie digitali per la tutela di patrimoni culturali a rischio / Lo Turco, Massimiliano; Chiabrando, Filiberto; Tomalini, Andrea; Bono, Jacopo; Castorello, Enrico - In: eXploЯA - Virtual journeys to discover inaccessible heritages / Stilo F., Castiglione V., Cazzaro I., Ceracchi M., Natta F., Pileri M., Pizzonia L., Tomalini A., Tomasella N.. - ELETTRONICO. - Alghero : Publica Sharing Knowledge, 2024. - ISBN 9788899586492. - pp. 683-695
Preservare l’architettura tradizionale balinese: strategie digitali per la tutela di patrimoni culturali a rischio
Lo Turco, Massimiliano;Chiabrando, Filiberto;Tomalini, Andrea;Bono, Jacopo;Castorello, Enrico
2024
Abstract
Le architetture tradizionali di Bali furono progettate seguendo antiche regole che fondano le loro radici su tradizioni filosofiche e su credenze religiose. Secondo antiche credenze che risalgono al sedicesimo secolo, l’attività del progettista doveva rispettare sette principi: la gerarchia dello spazio, l’orientamento e il bilanciamento cosmico, la scala umana e le sue proporzioni, lo spazio all’aperto, la chiarezza della struttura e la verità dei materiali. La possibilità di parametrizzare tali regole e la loro successiva manipolazione in un ambiente digitale può consentire la definizione di sistemi basati sulla grammatica delle forme, ponendosi come primo obiettivo la salvaguardia di questo patrimonio immateriale e favorendo al tempo stesso la generazione automatica di proposte compositive flessibili e adattabili alle esigenze contemporanee, pur nel pieno rispetto delle tradizioni. Il primo passo necessario per avviare qualsiasi operazione di tutela consiste nella conoscenza dell’oggetto, a partire dalle sue peculiarità/valenze di carattere geometrico-dimensionale. In tal senso, le tecniche di acquisizione digitale operanti attraverso strumenti fotogrammetrici agevolano notevolmente la creazione di modelli tridimensionali metricamente accurati e con un limitato dispendio di risorse. I prodotti digitali ottenuti possono assumere valenze plurime: la prima, di carattere documentario, quale requisito imprescindibile per le successive fasi di studio, analisi e interpretazione. Un’ulteriore valenza è legata alla possibilità di condivisione e di accessibilità virtuale di beni culturali, rendendo fruibile un patrimonio tanto prezioso quanto inaccessibile. Proprio su quest’ultimo ambito si concentra maggiormente il contributo, utilizzando i prodotti dei rilievi 3D con diverse tecniche per la definizione di librerie di oggetti relativi ai principali componenti che caratterizzano l’architettura balinese. Questi componenti includono colonne, portali d’ingresso, statue decorative, paragonabili agli atomi di un’architettura tanto lontana quanto affascinante, la cui combinazione/variazione può essere utile per riprodurre gli archetipi del passato o per istituire processi algoritmici in grado di generare nuove e molteplici variazioni in un tempo estremamente limitato. Risulta evidente come l’ibridazione tra le tecniche di acquisizione e la modellazione parametrica digitale siano fondamentali per la conoscenza, la conservazione e la condivisione di un patrimonio così singolare, caratterizzato dalle proprie specificità e unicità. In particolare la ricerca di seguito presentata si concentra sulla prima fase di un progetto di più ampio respiro che consiste nel mettere in connessione ambienti digitali differenti attraverso la chiave di lettura dell’accessibilità, mediante l’utilizzo di framework open-source per la creazione di presentazioni web interattive di modelli 3D ad alta risoluzione, orientate al settore dei beni culturali. Il prodotto finale permette di creare visualizzazioni interattive di modelli 3D direttamente all’interno di pagine web standard. Queste piattaforme sono in grado di accogliere le librerie di oggetti precedentemente realizzate consentendone una fruizione da remoto, rendendo così disponibile un patrimonio che risulterebbe altrimenti essere celato e inaccessibile se non mediante l’esplorazione diretta e costituendo al tempo stesso la base necessaria per le successive sperimentazioni. | Traditional Balinese architecture was designed following ancient rules rooted in philosophical traditions and religious beliefs. Dating back to the 16th century, the architect adhered to seven principles: spatial hierarchy, cosmic orientation and balance, human scale and proportions, open space, structural clarity, and material authenticity. Parameterizing and manipulating these rules in a digital environment allow for the creation of systems based on shape grammar, with the primary goal of preserving this intangible heritage. It also enables the automatic generation of flexible and contemporary design proposals that respect these traditions. The first step in preservation is understanding the object, starting with its geometric and dimensional characteristics. Digital acquisition techniques using photogrammetric tools greatly facilitate the creation of accurate 3D models with minimal resource expenditure. These digital products serve multiple purposes: they provide essential documentation for further study, analysis, and interpretation, and they enhance the sharing and virtual accessibility of cultural assets, making precious but inaccessible heritage available. This contribution focuses on using 3D survey products to create library objects representing critical Balinese architecture components. These components include columns, entrance portals, and decorative statues, essential elements of this distant yet fascinating architecture. Their combination and variation can reproduce historical archetypes or generate new variations quickly through algorithmic processes. The hybridization of acquisition techniques and parametric digital modelling is fundamental for this unique heritage’s knowledge, conservation, and sharing. The research presented focuses on the first phase of a larger project that connects different digital environments through accessibility. It uses open-source frameworks to create interactive web presentations of high-resolution 3D models for the cultural heritage sector. The final product allows for interactive visualizations of 3D models directly within standard web pages. These platforms can host the object libraries, enabling remote access and making otherwise hidden heritage available for exploration, forming the basis for future experimentation.File | Dimensione | Formato | |
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