Il lavoro qui presentato ha previsto la realizzazione di modelli di carta de Le città invisibili di Italo Calvino [Calvino 2009], utilizzando diverse tecniche di taglio e piegatura della carta per inventare scenografie, moduli, strutture e fondali. Nella presentazione del libro l’autore sottolinea come le città siano caratterizzate da una stratificazione di tanti elementi, caratteristica che ha portato alla realizzazione di modelli attraverso diversi livelli, che vanno a definire un “microcosmo”, una città in miniatura percepibile attraverso i sensi, che diventa oggetto «da pensare, da toccare, da guardare» [Croset 1987, p. 48]. Dal punto di vista tecnico i procedimenti adottati fanno riferimento alle ricerche sul paper folding, svolte da Joseph Albers [The Public Paperfolding History Project 2023] presso il Bauhaus, a quelle del maestro giapponese Masahiro Chatani [Chatani 1984] ed al paper artist britannico Paul Jackson [Jackson 2014]. Tagli, piegature, divisioni lineari e ripetizioni simmetriche consentono di passare dalla bidimensionalità propria della carta alla tridimensionalità del modello. La ricerca e la pratica ad essa connessa qui presentate sono confluite nel workshop di orientamento Paper City Tales del Politecnico di Torino, tenuto nel laboratorio modelli MODLab Arch, elaborato dagli autori e coordinato dal prof. Marco Vitali. Questa esperienza ha visto studenti del terzo e quarto anno di scuole secondarie di secondo grado piemontesi cimentarsi con la costruzione delle città invisibili calviniane. ----- The work presented here involved the creation of paper models of Italo Calvino’s The Invisible Cities [Calvino 2009], using different paper cutting and folding techniques to invent sets, forms, structures, and backdrops. In the book’s introduction, the author emphasizes how a layering of many elements characterizes cities. This characteristic led to the creation of models through different levels, which go to define a ‘microcosm’, a city in miniature perceptible through the senses, which becomes an object “to be thought, to be touched, to be looked at” [Croset 1987, p. 48]. From a technical point of view, the procedures adopted refer to research on paper folding, carried out by Joseph Albers [The Public Paperfolding History Project 2023] at the Bauhaus, those of Japanese master Masahiro Chatani [Chatani 1984] and British paper artist Paul Jackson [Jackson 2014]. Cuts, folds, linear divisions, and symmetrical repetitions make it possible to move from the two-dimensionality proper of paper to the three-dimensionality of the model. The research and related practice presented here converged in the Paper City Tales workshop at the Politecnico di Torino, held in the MODLab Arch model laboratory, developed by the authors, and coordinated by Prof. Marco Vitali. This experience saw third- and fourth-year students from Piedmont high schools try to construct Calvinian invisible cities.
Paper City Tales: modelli di carta per raccontare Le città invisibili di Italo Calvino / Paper City Tales: Paper Models for Retelling Italo Calvino’s Invisible Cities / Ronco, Francesca; Bertola, Giulia. - In: DISEGNO. - ISSN 2533-2899. - 14:(2024), pp. 191-200. [10.26375/disegno.14.2024.18]
Paper City Tales: modelli di carta per raccontare Le città invisibili di Italo Calvino / Paper City Tales: Paper Models for Retelling Italo Calvino’s Invisible Cities
Ronco, Francesca;Bertola, Giulia
2024
Abstract
Il lavoro qui presentato ha previsto la realizzazione di modelli di carta de Le città invisibili di Italo Calvino [Calvino 2009], utilizzando diverse tecniche di taglio e piegatura della carta per inventare scenografie, moduli, strutture e fondali. Nella presentazione del libro l’autore sottolinea come le città siano caratterizzate da una stratificazione di tanti elementi, caratteristica che ha portato alla realizzazione di modelli attraverso diversi livelli, che vanno a definire un “microcosmo”, una città in miniatura percepibile attraverso i sensi, che diventa oggetto «da pensare, da toccare, da guardare» [Croset 1987, p. 48]. Dal punto di vista tecnico i procedimenti adottati fanno riferimento alle ricerche sul paper folding, svolte da Joseph Albers [The Public Paperfolding History Project 2023] presso il Bauhaus, a quelle del maestro giapponese Masahiro Chatani [Chatani 1984] ed al paper artist britannico Paul Jackson [Jackson 2014]. Tagli, piegature, divisioni lineari e ripetizioni simmetriche consentono di passare dalla bidimensionalità propria della carta alla tridimensionalità del modello. La ricerca e la pratica ad essa connessa qui presentate sono confluite nel workshop di orientamento Paper City Tales del Politecnico di Torino, tenuto nel laboratorio modelli MODLab Arch, elaborato dagli autori e coordinato dal prof. Marco Vitali. Questa esperienza ha visto studenti del terzo e quarto anno di scuole secondarie di secondo grado piemontesi cimentarsi con la costruzione delle città invisibili calviniane. ----- The work presented here involved the creation of paper models of Italo Calvino’s The Invisible Cities [Calvino 2009], using different paper cutting and folding techniques to invent sets, forms, structures, and backdrops. In the book’s introduction, the author emphasizes how a layering of many elements characterizes cities. This characteristic led to the creation of models through different levels, which go to define a ‘microcosm’, a city in miniature perceptible through the senses, which becomes an object “to be thought, to be touched, to be looked at” [Croset 1987, p. 48]. From a technical point of view, the procedures adopted refer to research on paper folding, carried out by Joseph Albers [The Public Paperfolding History Project 2023] at the Bauhaus, those of Japanese master Masahiro Chatani [Chatani 1984] and British paper artist Paul Jackson [Jackson 2014]. Cuts, folds, linear divisions, and symmetrical repetitions make it possible to move from the two-dimensionality proper of paper to the three-dimensionality of the model. The research and related practice presented here converged in the Paper City Tales workshop at the Politecnico di Torino, held in the MODLab Arch model laboratory, developed by the authors, and coordinated by Prof. Marco Vitali. This experience saw third- and fourth-year students from Piedmont high schools try to construct Calvinian invisible cities.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2997992
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