The study addresses the critical issue of accessibility in the restoration and conservation of fortified architecture, a typology historically conceived to be inaccessible. The research explores the complex balance between heritage protection and the need for inclusivity, recognizing accessibility as an essential factor in the sustainable management and enhancement of cultural assets. The paper examines how contemporary restoration practices negotiate the dichotomy between exclusion and inclusion, physical and cognitive accessibility, tangible and intangible heritage, and the broader relationship between architecture and its historical, social, and territorial contexts. Drawing upon case studies and theoretical reflections, the study investigates strategies to improve access to fortified structures while preserving their authenticity and historical significance. Key topics include the reinterpretation of original circulation systems, the integration of new pathways and spatial devices, and the role of digital and multisensory technologies in augmenting cultural accessibility. The research underscores the necessity of an interdisciplinary approach that combines architectural restoration, material conservation, and the ethics of cultural heritage management to ensure that interventions align with contemporary principles of sustainability and inclusivity. Ultimately, the study argues that accessibility in fortified architecture should not be conceived merely as compliance with legal standards but as a critical design challenge that redefines the relationship between historical structures and contemporary society. The notion of accessibility is expanded beyond physical entry to encompass intellectual and perceptual engagement, fostering a deeper connection between people and built heritage. The paper advocates for an approach that balances technical innovation with historical integrity, proposing that the enhancement of accessibility should be seen as a tool for cultural democratization rather than as a constraint on conservation efforts. Lo studio affronta la questione critica dell’accessibilità nel restauro e nella conservazione dell’architettura fortificata, una tipologia storicamente concepita per essere inaccessibile. La ricerca esplora il complesso equilibrio tra tutela del patrimonio e necessità di inclusività, riconoscendo l’accessibilità come un fattore essenziale per la gestione sostenibile e la valorizzazione dei beni culturali. Il lavoro esamina come le pratiche contemporanee di restauro negozino la dicotomia tra esclusione e inclusione, accessibilità fisica e cognitiva, patrimonio tangibile e intangibile, e il più ampio rapporto tra architettura e contesti storici, sociali e territoriali. Attraverso casi studio e riflessioni teoriche, la ricerca indaga strategie per migliorare l’accesso alle strutture fortificate preservandone al contempo autenticità e significato storico. I temi chiave includono la reinterpretazione dei sistemi di percorrenza originari, l’integrazione di nuovi dispositivi spaziali e percorsi, nonché il ruolo delle tecnologie digitali e multisensoriali nell’ampliare l’accessibilità culturale. Lo studio sottolinea la necessità di un approccio interdisciplinare che combini restauro architettonico, conservazione materiale ed etica della gestione del patrimonio culturale, affinché gli interventi siano in linea con i principi contemporanei di sostenibilità e inclusività. In definitiva, lo studio sostiene che l’accessibilità nell’architettura fortificata non debba essere concepita esclusivamente come adeguamento alle normative, ma come una sfida progettuale fondamentale per ridefinire il rapporto tra strutture storiche e società contemporanea. Il concetto di accessibilità viene ampliato oltre l’ingresso fisico per includere il coinvolgimento intellettuale e percettivo, favorendo una connessione più profonda tra le persone e il patrimonio costruito. Il lavoro propone un approccio che bilanci innovazione tecnica e integrità storica, affermando che il miglioramento dell’accessibilità debba essere considerato uno strumento di democratizzazione culturale piuttosto che un vincolo per la conservazione.

Fuori dentro attraverso / Mariotti, Chiara; Pintus, Valentina; Picone, Renata; Morezzi, Emanuele; Miano, Pasquale; Papotti, Luisa; Luca Dolmetta, Ldarchitects; Doglioni, Francesco. - In: CONFRONTI. - ISSN 2279-7920. - STAMPA. - Confronti. Architettura fortificata. restauro e progetto:17-18(2025), pp. 135-155.

Fuori dentro attraverso

Emanuele Morezzi;
2025

Abstract

The study addresses the critical issue of accessibility in the restoration and conservation of fortified architecture, a typology historically conceived to be inaccessible. The research explores the complex balance between heritage protection and the need for inclusivity, recognizing accessibility as an essential factor in the sustainable management and enhancement of cultural assets. The paper examines how contemporary restoration practices negotiate the dichotomy between exclusion and inclusion, physical and cognitive accessibility, tangible and intangible heritage, and the broader relationship between architecture and its historical, social, and territorial contexts. Drawing upon case studies and theoretical reflections, the study investigates strategies to improve access to fortified structures while preserving their authenticity and historical significance. Key topics include the reinterpretation of original circulation systems, the integration of new pathways and spatial devices, and the role of digital and multisensory technologies in augmenting cultural accessibility. The research underscores the necessity of an interdisciplinary approach that combines architectural restoration, material conservation, and the ethics of cultural heritage management to ensure that interventions align with contemporary principles of sustainability and inclusivity. Ultimately, the study argues that accessibility in fortified architecture should not be conceived merely as compliance with legal standards but as a critical design challenge that redefines the relationship between historical structures and contemporary society. The notion of accessibility is expanded beyond physical entry to encompass intellectual and perceptual engagement, fostering a deeper connection between people and built heritage. The paper advocates for an approach that balances technical innovation with historical integrity, proposing that the enhancement of accessibility should be seen as a tool for cultural democratization rather than as a constraint on conservation efforts. Lo studio affronta la questione critica dell’accessibilità nel restauro e nella conservazione dell’architettura fortificata, una tipologia storicamente concepita per essere inaccessibile. La ricerca esplora il complesso equilibrio tra tutela del patrimonio e necessità di inclusività, riconoscendo l’accessibilità come un fattore essenziale per la gestione sostenibile e la valorizzazione dei beni culturali. Il lavoro esamina come le pratiche contemporanee di restauro negozino la dicotomia tra esclusione e inclusione, accessibilità fisica e cognitiva, patrimonio tangibile e intangibile, e il più ampio rapporto tra architettura e contesti storici, sociali e territoriali. Attraverso casi studio e riflessioni teoriche, la ricerca indaga strategie per migliorare l’accesso alle strutture fortificate preservandone al contempo autenticità e significato storico. I temi chiave includono la reinterpretazione dei sistemi di percorrenza originari, l’integrazione di nuovi dispositivi spaziali e percorsi, nonché il ruolo delle tecnologie digitali e multisensoriali nell’ampliare l’accessibilità culturale. Lo studio sottolinea la necessità di un approccio interdisciplinare che combini restauro architettonico, conservazione materiale ed etica della gestione del patrimonio culturale, affinché gli interventi siano in linea con i principi contemporanei di sostenibilità e inclusività. In definitiva, lo studio sostiene che l’accessibilità nell’architettura fortificata non debba essere concepita esclusivamente come adeguamento alle normative, ma come una sfida progettuale fondamentale per ridefinire il rapporto tra strutture storiche e società contemporanea. Il concetto di accessibilità viene ampliato oltre l’ingresso fisico per includere il coinvolgimento intellettuale e percettivo, favorendo una connessione più profonda tra le persone e il patrimonio costruito. Il lavoro propone un approccio che bilanci innovazione tecnica e integrità storica, affermando che il miglioramento dell’accessibilità debba essere considerato uno strumento di democratizzazione culturale piuttosto che un vincolo per la conservazione.
2025
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2997256