Il convegno di cui si pubblicano in questa sede gli atti ha ruotato attorno all’Ordine di Malta quale committente e ordine religioso-militare, capace di influenzare, tramite i suoi membri, cambiamenti e scelte in campo artistico, considerati limitatamente agli ambiti architettonico e decorativo dalla “Controriforma al Settecento”. I risultati, assai disparati, rientrano sia in un esteso quadro di rivalutazione della committenza e del profilo artistico di alcuni membri dell’Ordine di Malta appartenenti a famiglie dell’aristocrazia italiana, sia nell’ambito degli studi sull’Ordine stesso come istituzione statuale, capace di instaurare scelte artistiche riconoscibili e durature nel tempo. Le figure e le opere indagate hanno in un certo qual modo consentito di comprendere l’approccio all’architettura e alla decorazione viste come elementi rappresentativi nonché di relazione fra luoghi, artisti e committenti legati, ognuno, dalla presenza costante di quest’ordine millenario. Questo contributo vuole pertanto rappresentare un momento di riflessione sui rapporti fra la penisola italiana e l’Ordine Gerosolimitano ponendosi poi in sequela con le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Piranesi – forse il più noto interprete della committenza gerosolimitana – svoltesi a Roma tra 2020 e 2021. A dispetto della grande rilevanza, lo studio della storia dei cavalieri stessi in età moderna resta ancora alquanto incompleto: la dispersione documentaria, sia per i diversi cambi di sede, sia a seguito della soppressione degli ordini religiosi, rende difficile in molti casi la ricerca e l’identificazione delle fonti, sparse negli archivi di tutta Europa. Dal punto di vista architettonico, le stesse indagini in situ (archeologiche e stilistiche) soffrono della mancanza di comparazione vista la diffusione territoriale del vastissimo patrimonio, che rende talvolta ardua l’identificazione di una possibile identità visiva dell’istituzione perseguita a livello europeo. L’area geografica d’indagine è stata limitata alla Lingua d’Italia, la più sviluppata fra le Lingue dell’Ordine (comprendendo sette Gran Priorati: Roma, Lombardia, Venezia, Pisa, Capua, Barletta e Messina) pur non essendo la più antica. Lungi pertanto dal voler essere esaustivo, ma anzi assai circoscritto negli ambiti cronologici e territoriali, questo volume rappresenta quindi soltanto un primo tassello di un programma di possibili studi sul patrimonio dell’Ordine di Malta in età moderna, raccogliendo interventi da parte di esperti che si sono imbattuti e continuano a misurarsi in ricerche su un parterre artistico e architettonico a oggi identificabile come monumentum diffuso, disseminato e profondamente legato alle storie locali, ma facente capo al contempo a una più ampia chiave identitaria di fondamentale importanza per la storia europea. L’ambizione resta ancora quella di dare vita a un progetto di maggiore respiro che possa rivalutare e aggregare gli studi sin ora frammentari, avviando una possibile rete di competenze estesa il più possibile a livello internazionale.
L'Ordine di Malta e la Lingua d'Italia: architettura e temi decorativi dalla Controriforma al Settecento / Bulfone Gransinigh, Federico; Burgassi, Valentina; Gullo, Daniel Kevin; Spila, Alessandro. - In: LEXICON. STORIE E ARCHITETTURA IN SICILIA. - ISSN 1827-3416. - ELETTRONICO. - Speciale Lexicon 5:(2024), pp. 1-278.
L'Ordine di Malta e la Lingua d'Italia: architettura e temi decorativi dalla Controriforma al Settecento
Burgassi, Valentina;Spila, Alessandro
2024
Abstract
Il convegno di cui si pubblicano in questa sede gli atti ha ruotato attorno all’Ordine di Malta quale committente e ordine religioso-militare, capace di influenzare, tramite i suoi membri, cambiamenti e scelte in campo artistico, considerati limitatamente agli ambiti architettonico e decorativo dalla “Controriforma al Settecento”. I risultati, assai disparati, rientrano sia in un esteso quadro di rivalutazione della committenza e del profilo artistico di alcuni membri dell’Ordine di Malta appartenenti a famiglie dell’aristocrazia italiana, sia nell’ambito degli studi sull’Ordine stesso come istituzione statuale, capace di instaurare scelte artistiche riconoscibili e durature nel tempo. Le figure e le opere indagate hanno in un certo qual modo consentito di comprendere l’approccio all’architettura e alla decorazione viste come elementi rappresentativi nonché di relazione fra luoghi, artisti e committenti legati, ognuno, dalla presenza costante di quest’ordine millenario. Questo contributo vuole pertanto rappresentare un momento di riflessione sui rapporti fra la penisola italiana e l’Ordine Gerosolimitano ponendosi poi in sequela con le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Piranesi – forse il più noto interprete della committenza gerosolimitana – svoltesi a Roma tra 2020 e 2021. A dispetto della grande rilevanza, lo studio della storia dei cavalieri stessi in età moderna resta ancora alquanto incompleto: la dispersione documentaria, sia per i diversi cambi di sede, sia a seguito della soppressione degli ordini religiosi, rende difficile in molti casi la ricerca e l’identificazione delle fonti, sparse negli archivi di tutta Europa. Dal punto di vista architettonico, le stesse indagini in situ (archeologiche e stilistiche) soffrono della mancanza di comparazione vista la diffusione territoriale del vastissimo patrimonio, che rende talvolta ardua l’identificazione di una possibile identità visiva dell’istituzione perseguita a livello europeo. L’area geografica d’indagine è stata limitata alla Lingua d’Italia, la più sviluppata fra le Lingue dell’Ordine (comprendendo sette Gran Priorati: Roma, Lombardia, Venezia, Pisa, Capua, Barletta e Messina) pur non essendo la più antica. Lungi pertanto dal voler essere esaustivo, ma anzi assai circoscritto negli ambiti cronologici e territoriali, questo volume rappresenta quindi soltanto un primo tassello di un programma di possibili studi sul patrimonio dell’Ordine di Malta in età moderna, raccogliendo interventi da parte di esperti che si sono imbattuti e continuano a misurarsi in ricerche su un parterre artistico e architettonico a oggi identificabile come monumentum diffuso, disseminato e profondamente legato alle storie locali, ma facente capo al contempo a una più ampia chiave identitaria di fondamentale importanza per la storia europea. L’ambizione resta ancora quella di dare vita a un progetto di maggiore respiro che possa rivalutare e aggregare gli studi sin ora frammentari, avviando una possibile rete di competenze estesa il più possibile a livello internazionale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
LEXICON 5_compressed.pdf
accesso aperto
Tipologia:
2a Post-print versione editoriale / Version of Record
Licenza:
Pubblico - Tutti i diritti riservati
Dimensione
6.44 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.44 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11583/2996052