Esistono almeno tre modelli riconosciuti della pedagogia del progetto di architettura. Il primo è il modello basato sulla razionalità delle discipline tecniche, sperimentato nelle scuole di matrice illuminista. Con la fondazione dell’École Polytechnique si avviò un processo di strutturazione del sistema di istruzione superiore basato sul progetto. L’approccio sviluppato in Francia all’inizio degli anni rivoluzionari si fondava su un corpus ben definito di materie scientifiche, tracui fisica, matematica, geometria e disegnotecnico. L’azione progettuale veniva introdotta alla fine del percorso formativo sotto forma di esercizi, ospitati in spazi laboratoriali dedicati. Il secondo modello è l’approccio fondato sulla comunità di pratiche, che emerge ad inizio Ottocento con l’École des Beaux-Arts, per tracciare un confine tra la professione di architetto e quella di ingegnere.
Esemplari ibridi. Scuole di architettura alla prova del tempo / Hybrid Models: Architectural Schools Confronting Time / Barioglio, Caterina; Campobenedetto, Daniele. - In: STOÀ. - ISSN 2785-0293. - STAMPA. - 11(2024), pp. 44-57.
Esemplari ibridi. Scuole di architettura alla prova del tempo / Hybrid Models: Architectural Schools Confronting Time
Caterina Barioglio;Daniele Campobenedetto
2024
Abstract
Esistono almeno tre modelli riconosciuti della pedagogia del progetto di architettura. Il primo è il modello basato sulla razionalità delle discipline tecniche, sperimentato nelle scuole di matrice illuminista. Con la fondazione dell’École Polytechnique si avviò un processo di strutturazione del sistema di istruzione superiore basato sul progetto. L’approccio sviluppato in Francia all’inizio degli anni rivoluzionari si fondava su un corpus ben definito di materie scientifiche, tracui fisica, matematica, geometria e disegnotecnico. L’azione progettuale veniva introdotta alla fine del percorso formativo sotto forma di esercizi, ospitati in spazi laboratoriali dedicati. Il secondo modello è l’approccio fondato sulla comunità di pratiche, che emerge ad inizio Ottocento con l’École des Beaux-Arts, per tracciare un confine tra la professione di architetto e quella di ingegnere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2994350